In primo piano
Pagare i giornalisti sulla base delle performance: e la qualità dell’ informazione?
Sono sempre di più negli Stati Uniti le pubblicazioni che calcolano i compensi per cronisti e redattori sulla base delle pagine viste, dei visitatori unici o dei ricavi pubblicitari. Non solo quelle appena nate: anche Gawker, Forbes e Complex, ad esempio, pagano già tutti i giornalisti sulla base del traffico web. Ma tutto questo che cosa comporta per il giornalismo? >>
Delocalizzazione, il futuro della stampa o una nuova forma di schiavitù?
A marzo, il quotidiano Le Monde ha spedito per sei mesi un giornalista a Sidney e un altro a Seul per alimentare il sito del giornale fra le 23 e le 6 del mattino. E’ il segnale che la delocalizzazione delle redazioni è sempre più vicina. Anzi, è già realtà - Basta leggere questa inchiesta di Laure Daussy, giornalista a @rrêt sur images, nata dalla segnalazione di un lettore -Sotto accusa c’ è l’iniziativa di un gruppo di media on line scoperti ad appaltare la cronaca locale francese a una “redazione” situata…in Tunisia - Trecento euro al mese per 10-15 articoli al giorno >>
La vita difficile del giornalismo non-profit
Anche assumendo la costanza di un impegno finanziario da parte dei loro donatori, le testate non-profit devono costantemente giustificare il valore del loro giornalismo ed è difficile farlo quando non c’è una misura attendibile del suo impatto sulla società - Le testate commerciali affrontano le brutali condizioni del mercato e la volubilità dei consumatori, ma le regole del gioco sono chiaramente definite. Invece, fino a quando le testate non-profit non troveranno un modo per diventare indipendenti dai donatori, dovranno continuare a fare affidamento solo su se stesse cercando di dimostrare ai benefattori con misure soggettive quello che è e quello che non è ‘’buon giornalismo’’- Su TheMediaBriefing una interessante riflessione sulle due principali esperienze di giornalismo di servizio pubblico, ProPublica in Usa e il Bureau of Investigative Journalism in UK >>
Internet: Morozov e il ‘’contraffattore’’ O’ Reilly
The Baffler, un importante quadrimestrale americano di critica della politica e della cultura che viene pubblicato su carta e in formato digitale da MIT Press, dedica il suo ultimo numero – dal titolo delizioso, ''Modem e Taboo'' – a un viaggio nel tempo, alla scoperta delle radici della più grande rivoluzione dell’era moderna: l’avvento di Internet. Quali sono stati i passaggi cruciali? Chi i responsabili del suo sviluppo? Quali i rischi che si sono corsi e che stiamo ancora correndo? - Vincenzo Morteo, su Data journalism crew (‘’blog collettivo sul giornalismo di precisione’’), presenta la traduzione in italiano di uno degli articoli della rivista, una indagine condotta da Evgeny Morozov >>
Data journalism
Una mappa dei migliori (e peggiori) ospedali italiani
Una mappa dei migliori e dei peggiori ospedali italiani è il primo interessante risultato di un grosso progetto di Data journalism, di investigazione giornalistica attraverso i dati, a cui un gruppo di giornalisti e ricercatori sta lavorando dalla fine di settembre scorso - La mappa, appena pubblicata su Wired (‘’per aiutarti a capire dove ti curi, ma anche dove vanno i tuoi soldi di contribuente racconta la testata) , si basa sui dati che ogni anno l’ Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) del ministero della Salute registra attraverso le schede di dimissione compilate dai 1.200 ospedali italiani. >>
Editoria
Quale futuro per la carta stampata e le edicole?
La rivoluzione che ha colpito l’editoria passa attraverso Internet ma non è causata dalla Rete di per se stessa. Il sistema editoriale, la sua filiera, dall’ organizzazione interna e dal tipo di proposta di lettura degli editori, alle rivendite, passando per distributori nazionali e locali, richiede un profondo ripensamento - E' un passaggio di “L’edicola del futuro, il futuro delle edicole. Ovvero che fine farà la carta stampata”, un saggio che Pier Luca Santoro (esperto di marketing e di nuovi media ed ex edicolante) ha pubblicato ieri in formato e-book su Informant. >>
Quotidiani Usa: qualche segnale positivo dopo anni di forte declino
La Newspaper Association of America (NAA) ha tirato un sospiro di sollievo – e con qualche ragione – di fronte alla notizia che il calo dei ricavi dei quotidiani Usa era stato solo del 2% nel 2012, passando da 39,5 miliardi di dollari del 2011 a 38,6 miliardi del 2012. >>
L’ editoria spagnola cerca di reagire alla crisi col giornalismo indipendente e di qualità
I giornali chiudono ma i giornalisti rimangono e cercano di sopravvivere e di andare oltre portando una ventata di aria fresca e critica nel panorama dell’ informazione iberica e cercando nuove strade e nuovi modelli di sostenibilità - Come nel caso di eldiario.es: fidelizzazione del lettore e abbandono della ‘’guerra per l’ audience’’ - E di Infolibre e di numerose altre testate che fanno soprattutto giornalismo ‘’narrativo’’, di approfondimento e di qualità. >>
Giornalismo e giornalismi
Giornalismo narrativo: l’ Atlantic e il sito Longreads danno vita a un nuovo network digitale
La famosa testata americana e il sito di long form journalism, hanno raggiunto un accordo per cui alcuni contenuti del sito verranno diffusi anche nelle edizioni digitali del famoso periodico Usa - Lo annuncia Paidcontent, spiegando che Longreads rimarrà comunque del tutto indipendente e il suo fondatore, Mark Armstrong, continuerà ad avere il pieno controllo editoriale sui contenuti. >>
Festival di Perugia: Lsdi presenta il SurvivalCamp
Lsdi terrà a Perugia nell' ambito del Festival del giornalismo due barcamp. Il primo si svolgerà mercoledì 24 aprile dalle 10 alle 13 nella Sala Priori dell’Hotel Brufani. Il titolo è volutamente provocatorio e ironico: SurvivalCamp, il barcamp della sopravvivenza dei giornalisti. >>
Festival di Perugia: Lsdi presenta il Greencamp
Il secondo barcamp supportato da LSDI al Festival Internazionale del giornalismo di Perugia, insieme al SurvivalCamp, è dedicato al rapporto fra ambiente e giornalisti e informazione. >>
Segnalazioni
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