In primo piano
I primi 25 quotidiani Usa hanno perso il 42% delle copie su carta in sette anni
Una serie di recenti cambiamenti nel modo con cui i quotidiani americani contano i loro abbonati maschera un profondo, costante e preoccupante declino che ha ridotto del 41,6% la diffusione delle edizioni cartacee delle testate maggiori a partire dal 2005 - Alan D. Mutter, sul suo Reflections of a Newsosaur, smorza l’ euforia che accompagna i nuovi dati della Alliance for Audited Media (ex Audit Bureau of Circulation), la struttura che analizza l’ andamento delle vendite dei giornali Usa, diffusi martedì. >>
Abbandonare Facebook ?
I social non sono mezzi pubblici, sono utilities private. Lo sostiene Andrew Keen, attualmente in Italia per presentare il suo ultimo libro ‘Vertigine digitale. Fragilità e disorientamento da social media‘ - Il saggio è stato tradotto per Egea/Bocconi da Bernardo Parrella, che ha appena annunciato ai suoi amici di Facebook l’ intenzione di chiudere definitivamente il suo account sul social media. Sottolineando come non siano certo gli utenti il focus di Facebook e Twitter e citando, appunto, Keen. «In realtà è uno scambio iniquo: dietro i social network ci sono dei tecnocrati che si servono dei nostri dati, ottenuti con il nostro consenso, per rivenderli e far soldi a palate». >>
Social network: chi fabbrica falsi account danneggia anche te, digli di smettere
La diffusione di notizie false o inaccurate con i social network avviene in poco tempo. E può diventare una valanga. Come è accaduto su Twitter con la falsa notizia della morte di Dan Brown lanciata da un falso profilo di Umberto Eco o con falso un messaggio che prometteva voli gratis per il personale sanitario che voleva raggiungere Haiti in occasione del terremoto l’isola. Tutto falso. Ma molti hanno inoltrato il testo - Due lezioni: il numero di citazioni di un messaggio è soltanto uno degli indicatori per capirne il valore. Chi scopre un errore fa bene a segnalarlo”. >>
Giornalismo e giornalismi
Perugia, un grande ‘’laboratorio di idee’’ sul futuro del giornalismo
Interesse da record per la settima edizione del Festival internazionale del giornalismo. Per Arianna Ciccone Perugia è ormai ‘’sempre più un laboratorio di idee’’. In una intervista a Linkiesta Arianna fa un bilancio sottolineando in particolare il fatto che , forse mai come quest’ anno, c’è stata così tanta attenzione nei confronti della tecnica, del giornalismo come “scienza” . Secondo Arianna, la conoscenza specialistica di alcuni aspetti della professione è uno dei punti più importanti emersi da queste giornate: Bell, Ingram e Reed ci hanno ricordato che bisogna specializzarsi, eccellere in campi specifici, e farlo con cura maniacale. >>
Data journalism
Altro che Big Data, la vera rivoluzione è quella degli ‘’Small data’’
Si parla tanto di ‘’Big data’’ in questi giorni, ma si dimentica che la vera opportunità viene dallo ‘’Small data’’, i tanti mondi dei tanti dati diffusi - Non la mega-armonia delle massime sfere celesti, ma il frastuono di dati decentralizzati. Non ‘’la formula del signore degli anelli che domina tutto’’, ma gli ‘’isolotti della Rete’’, gli ‘’Small Pieces Loosely Joined ‘’ - Rufus Pollock, fondatore e condirettore della Open Knowledge Foundation spiega perché la ‘’vera rivoluzione’’ è quella degli ‘’’Small data’’ invitando chi lo desidera a iscriversi alla comunità degli Open Knowledge Labs >>
DJ: Mar Mediterraneo, tomba di migranti e di storie spezzate
Più di 18.000 persone – uomini, donne e bambini – sono morte o disperse negli ultimi 25 anni di migrazioni dal nord Africa alle coste meridionali dell’Europa. Una strage lenta, ma continua, la cui portata è nascosta da una cronaca attenta al naufragio del momento, ma che spesso perde di vista il fenomeno sul lungo periodo - Alessio Cimarelli e Andrea Nelson Mauro, basandosi sugli strumenti del Data journalism, del giornalismo praticato partendo dai dati, hanno realizzato una mappatura che risponde all’ esigenza di restituire alle vicende luttuose che si verificano nel Mediterraneo il senso della grande tragedia che caratterizza le migrazioni verso il nord e che spesso, invece, non riesce a prendere corpo neanche come racconto. >>
In buona posizione al voto popolare due dei 3 progetti italiani selezionati per il DJA
C’ è tempo fino al 30 maggio per il voto ‘’popolare’’ che assegnerà il “Public Choice Award”, un premio speciale istituito questi’ anno, a uno dei 72 progetti di Data journalism selezionati per partecipare all’ assegnazione del Data Journalism Awards (DJA) - Fra i finalisti ci sono tre progetti italiani e due di essi, la mappa dei migliori (e peggiori) ospedali in Italia e l’ inchiesta sul gas di Gaza e gli sprechi dell’ Unione europea, sono in una buona posizione nella classifica popolare. >>
Media e potere
3 maggio, una giornata da dedicare a tutti i cittadini
La giornata del 3 maggio deve associare la cittadinanza, diventata ora una nuova protagonista del sistema dell’ informazione. Con la fine del monopolio delle notizie da parte della professione e l’ affermarsi del ‘’giornalismo diffuso’’ (quel vasto reticolo di ‘’atti di giornalismo’’ che si moltiplicano nel mondo con nuove piattaforme e nuovi supporti), nasce un altro, ampio, territorio di pratica dell’ informazione giornalistica: che va nello stesso tempo difeso, protetto e responsabilizzato - Lo possiamo fare se le nostre istituzioni – prima fra tutte l’ Ordine dei giornalisti, che dovrebbe puntare più alla rappresentanza del giornalismo che dei giornalisti – riusciranno ad abbracciare una politica di apertura, di inclusione, rompendo con la linea di chiusura sempre più corporativa in nome di una mitica ‘’purezza’’ di principi tanto spesso smentita dalla realtà. >>
Segnalazioni
Facebook: un tuo “like” sul social network vale in media 133 euro (e altre segnalazioni)
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