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Un Codice contro il deficit etico del giornalismo online
Il giornalismo online ha dei problemi etici specifici, spesso diversi da quello tradizionale, ma vive in un contesto di partenza ‘’ pervaso da un evidente deficit etico’’, che bisogna affrontare e colmare, anche attraverso una ‘’Carta’’ per i giornalisti digitali - E’ l’ indicazione di una tesi con cui Cinzia Colosimo, una giovane giornalista torinese/pisana, si è laureata in Filosofia all’ Università di Pisa (relatore il prof. Adriano Fabris) e che Lsdi pubblica - La ricerca – ‘’Problemi etici del giornalismo online’’ – sfocia infatti in una ‘’proposta di codice deontologico per gli operatori dell’informazione online’’, che parte dal rimescolamento di ruoli fra giornalisti e cittadini determinato dallo sviluppo delle piattaforme digitali e delinea una cultura estremamente avanzata del giornalismo nell’ era di Internet. >>
Perché i giornali muoiono
‘’Ci saranno ancora dei giornali fra dieci anni? Non lo so. Penso che ci saranno ancora delle imprese editoriali che ne avranno conservato i nomi e che forse avranno anche una declinazione su carta, come per esempio un magazine di qualità che esce nel fine settimana, ma produrranno l’ essenziale, e cioè tutto il loro contenuto, per il web. Non so se ci saranno ancora dei quotidiani come li conosciamo oggi’’ - E’ la previsione di Joshua Benton, giornalista e direttore del Nieman Journalism Lab di Harvard, uno dei principali centri mondiali di analisi dell’ innovazione nel campo dei media - In una intervista pubblicata sull’ ultimo numero di Next.libération, che traduciamo per i lettori di Lsdi, Benton racconta ‘’Perché i giornali muoiono’’. Analizzando con severità i metodi scelti dagli organi di stampa per reagire alla crisi e denunciando le incertezze e le illusioni che ancora dominano il mondo dei quotidiani Usa e dei loro giornalisti, che, nonostante tutto, continuano a pensare che un articolo che va sulla’’prima’’ dell’ edizione su carta sarà visto sempre in maniera più positiva rispetto a un articolo web, pur se più letto e più condiviso. >>
La realtà aumentata e il futuro del giornalismo
Rinnovare il giornalismo e il modo di comunicare offrendo qualcosa in più di semplici pagine statiche. Andare oltre la classica forma di informazione nel quale si riceve passivamente la notizia e trasformare il lettore in un nuovo tipo di utente, in grado di interagire con una realtà diversa, sovrapposta a quella percepita. Sarà questo il futuro dell’ editoria? Al di là degli ormai famosi necrologi per la carta stampata, è innegabile che il futuro modo di informare sarà totalmente diverso da quello attuale: se già ora l’ integrazione tra reale e digitale è una via percorsa da quasi tutti i giornali, con risultati più o meno meritevoli, la strada che porta la carta stampata verso la realtà aumentata rimane ancora poco percorsa. >>
Editoria
Rallenta la caduta dei quotidiani Usa
I nuovi dati sul 2012 forniti dalla Newspaper Association of America – Il fatturato del settore è calato di 900 milioni di dollari (da 39,6 a 38,6 miliardi di dollari), con un meno 2%, di gran lunga il più basso dal 2006 – Mentre i ricavi pubblicitari continuano a scendere (il calo è del 6% nel 2012),i ricavi dalle vendite sono cresciuti del 5%, mentre le nuove fonti di reddito sono cresciute dell’ 8% e ora rappresentano quasi 1 dollaro su 10 che entrano nelle casse delle aziende del settore>>
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Usa: 2600 giornalisti in meno nel 2012 nei quotidiani (38.000 rispetto ai 52.600 del 2007)
Nel 2012 negli Stati Uniti sono spariti nei giornali 2.600 posti di lavoro giornalistico a tempo pieno, con una diminuzione del 6% rispetto al 2011, portando l’ occupazione totale del settore a 38.000 fra cronisti, redattori e altri giornalisti, quasi un terzo in meno rispetto al 2000 quando i giornalisti occupati erano 56.400 - Lo segnala la American Society of News Editors (Asne) nel suo rapporto annuale, segnalando una inattesa accelerazione del ritmo di perdita del lavoro - Rispetto al 2006 – osserva Rick Edmonds su Poynter – il calo è stato del 30,9%.>>
Riusciranno le edicole ad evitare la fine delle cabine telefoniche?
E' cominciato con questo interrogativo un ciclo di incontri con gli autori di alcuni recenti libri sul web dal titolo ‘’Giornalisti digitali e dintorni’’ partito mercoledì 26 giugno a Firenze, al Caffè letterario (ex carcere delle Murate) - L' incontro, condotto come i prossimi tre (ogni mercoledì alla stessa ora) da Marco Renzi (Lsdi), ha visto come protagonista Pier Luca Santoro, imprenditore, esperto di marketing nel campo dei media e blogger (Giornalaio) e il suo libro ‘’L’ edicola del Futuro, il Futuro delle Edicole. Ovvero che fine farà la carta stampata’’. >>
Nasce in Tunisia la prima edizione di Al Huffington Post Maghreb
L’ Huffington Post Media Group ha lanciato martedì Al Huffington Post Maghreb, una versione in lingua francese dell’ Huffington Post dedicata al Maghreb. Il progetto – spiega HuffingtonPost.fr – prevede una struttura composta da tre redazioni con 6-8 giornalisti ciascuna: ora Tunisia, poi Marocco e Algeria. La direzione editoriale del sito per ora sarà assicurata da Kader Abderrahim, mentre Houeida Anouar è stata nominata redattrice-capo dell’ edizione tunisina. >>
Data Journalism
I 6 errori che i giornali non dovrebbero fare, secondo Arenstein
Non è vero che il dj sia costoso e richieda tante risorse, né che il miglior giornalismo dei dati si faccia con le breaking news. Il tempo di imparare c’ è, basta organizzare le redazioni, e non è necessario spendere soldi extra budget per comprare il software. Non ci si deve arrendere se la pubblica amministrazione non ti concede quei dati, ci sono altre strade. E non è vero infine che ogni testata debba fare tutto da sola - L’ importante, dice Arenstein, è che, quando serve, il giornalista che lavora sui dati ragioni da hacker. >>
Media e potere
Proteggere le fonti: caselle postali blindate a prova di intercettazioni
Lo scandalo PRISM – Datagate ha fatto passare in secondo piano la vicenda dei telefoni dei giornalisti dell’ Associated Press messi sotto controllo dal Dipartimento di giustizia statunitense. È successo appena un mese fa, poi però è esploso il caso Edward Snowden. Spia caccia spia. I giornalisti, si sa, sono obiettivi particolarmente ghiotti per le spie, interessate a risalire alle fonti, alle gole profonde, ai whistleblower. Prima dell’ Associated Press era successo al New York Times, a febbraio, e i guardoni erano i servizi segreti cinesi. >>
Anche la cattiva informazione uccide le donne
L’ associazione GiULiA ha realizzato e diffuso un video che ‘’dice basta agli stereotipi che fanno doppiamente violenza alle donne’’. >>
Segnalazioni
Innovazione in redazione: la newsroom a conchiglia (e altre segnalazioni)
Notizie, riflessioni e analisi in circolazione >>