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Osservatorio sui media 29 Lug 2013

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano

Dig.it 2013 a Firenze il 16 e 17 settembre

Dig.It 2013 si svolgerà a Firenze il 16 e 17 settembre presso l‘Auditorium di Santa Apollonia in Via S.Gallo 25 a Firenze - L’ evento – interamente gratuito – prevede 8 panel suddivisi nei due giorni - Gli incontri si svolgeranno nella sala grande dell’auditorium, mentre in una seconda sala, più piccola, si terranno una serie di mini-seminari di formazione che saranno a registrazione obbligatoria sino a esaurimento posti.  >>

Giornalisti senza Ordini

Negli Stati Uniti ci sono le ‘’shield laws’’, in Belgio c’ è il titolo professionale, in Svizzera è guerra delle tessere stampa, in Germania la professione è garanzia d’ indipendenza, in Francia è un affare di Stato, nel Regno Unito c’è il liberismo assoluto, in Norvegia e in Svezia tutti hanno la tessera - Sull’ ultimo numero di Tabloid – la rivista dell’ Ordine dei giornalisti della Lombardia – una inchiesta su come si diventa giornalisti all’ estero mostra che in ogni Paese – anche in quelli come Germania e Spagna, dove non c’è uno status giuridico vero e proprio di chi esercita professionalmente il giornalismo -, esistono varie leggi che regolamentano la natura e l’ attività dei giornalisti e si richiamano – tutte – a precisi vincoli di autonomia, deontologia e accesso alla professione. Senza che ci sia bisogno di un organismo specifico come l’ Ordine italiano. >>

I freelance fra precarietà e libertà, in Francia un libro cerca di guardare oltre

Lo sfogo di Francesca Borri sulla condizione dei giornalisti freelance ha scatenato un dibattito ormai in corso da più di una settimana (una sintesi è su Punto Nave di Andrea Iannuzzi). Ma la questione non è nuova e, soprattutto, travalica le frontiere del nostro paese. La prova: il lungo post che Marc Mentré, giornalista e professore di giornalismo multimediale all’ EMI-CFD di Parigi, ha scritto proprio in questi giorni sul suo blog MediaTrend - Pur non avendo un nesso esplicito col dibattito nostrano, l’articolo – di cui LSDI pubblica qui di seguito una sintesi – permette di guardare ai contributi letti sinora da una diversa prospettiva. >>

La Rete

Mídia NINJA: il giornalismo alternativo dei movimenti di protesta in Brasile

Un nuovo fenomeno mediatico è emerso in Brasile in seguito alle proteste di massa che si stanno diffondendo nel paese da giugno. Il collettivo di informazione Mídia NINJA, col suo modello di broadcasting in diretta dalla strada basato su “nessun taglio, nessuna censura”, ha attirato l’ attenzione e l’ ammirazione di migliaia di persone nelle ultime settimane - Come spiega il Knightcenter, più che un riferimento agli antichi guerrieri giapponesi, NINJA è in portoghese l’ acronimo di “Narrazioni indipendenti, giornalismo e azione”. Ed è l’ ultima parola – azione – che ha stabilito il tono per il loro stile giornalistico e innescato un dibattito sul fatto se abbia ancora senso separare il giornalismo dall’ attivismo. >>

I leader mondiali sono su Twitter, ma la diplomazia non usa ancora i social media

Il presidente Obama ha 34,5 milioni di persone che lo seguono su Twitter ma segue a sua volta solo pochissime delle sue controparti internazionali: l’ account del leader russo @medvedevrussiae, quello del governo britannico @Number10gov, il primo ministro norvegese @jensstoltenberg e il presidente cileno @sebastianpinera. E quello che è peggio, nessuno di costoro ‘’parla’’ con gli altri online - Lo segnala il Washington Post citando uno studio sulla diplomazia online realizzato da Burson-Marsteller. >>

+Kaos, storia ed opere dei mediattivisti italiani

Questo libro è “forse”, aggiungiamo noi, prendendo a prestito alcuni passaggi della “prefaziosa” al libro stesso di uno dei protagonisti del medesimo: Ferry Byte << …il posto giusto per capire quali sono i meccanismi alla base della comunicazione digitale dei mediattivisti italiani. >>

Giornalismo partecipativo, il caso Youreporter nel libro di uno dei fondatori

Il fotovideo citizen journalism è un fenomeno di estrema rilevanza come testimonia, per quanto riguarda l’Italia, l’enorme successo di YouReporter con i video girati dalle persone che sono stati trasmessi da tutte le TV italiane e da molte altre emittenti in tutto il mondo - E’ proprio di YouReporter, della sua storia ed evoluzione, che parla il libro di recentissima pubblicazione “Te la do io la notizia” di Angelo Cimarosti, co-fondatore, insieme a Luca Baucccio e Stefano De Nicolo, della più importante piattaforma di giornalismo partecipativo del nostro Paese. >>

Lavorare per e con la rete

Nell’ultimo incontro di Giornalisti Digitali e Dintorni, la rassegna su giornalismo e comunicazione 2.0 svoltasi al Caffè letterario delle Murate di Firenze si è parlato anche del libro a sei mani ''Working On Web , come non si inventa una professione'', scritto per Franco Angeli editore da Daniele Chieffi, Claudia Dani e Marco Renzi - In un dossier sul libro Chieffi e Dani rispondono a cinque domande sul libro. >>

Media e potere

Foia: Boldrini, ‘’la trasparenza una delle nostre linee-guida a Montecitorio’’

La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato i promotori della ”Iniziativa per l’ introduzione in Italia di un Freedom Of Information Act” (Foia), la coalizione composta da associazioni, giornalisti, studiosi, dirigenti pubblici che si batte perché anche nel nostro Paese, come già avviene in decine di altre nazioni, sia piu’ facile per i cittadini ottenere informazioni dalle amministrazioni pubbliche >>

Stati generali dell’informazione precaria, mobilitazione in progress

Dopo la due giorni romana dell’11 e 12 luglio, gli Stati generali proseguono con iniziative territoriali per i diritti del lavoro giornalistico autonomo – Pubblichiamo su Lsdi il comunicato con la mozione finale e i link a documentazione e approfondimenti. >>

Editoria

Francia: la riforma “light” degli aiuti alla stampa che scontenta l’on line

Doccia fredda per la stampa on line francese alla presentazione della tanto attesa riforma degli aiuti alla stampa. Poche misure, tutte riservate alla cara vecchia stampa cartacea. E per l’IVA ridotta, i siti transalpini dovranno ancora aspettare a lungo… >>

Il NYT sceglie l’ innovazione a vantaggio dei lettori invece che degli inserzionisti

L’ accattivante ‘’Snow Fall” , il famoso servizio multimediale del New York Times, ha sollevato un sacco di dibattiti autoreferenziali sul futuro del giornalismo. Se questo sarà/non sarà il futuro del settore dipende però dalle persone a cui la domanda viene posta. Per il New York Times, intanto, non si tratta solo di un bel prodotto, ma di un vero e proprio modello di business - Lo segnala Patrick Smith su The Media Briefing.com, spiegando che il giornale sta riorganizzando la sua redazione per realizzare delle esperienze interattive molto forti e lancerà quest’ anno una “rivista digitale molto coinvolgente”, ricca di servizi lontani dal fastidioso rumore di fondo dei tradizionali siti web giornalistici. >>

Il giornalismo americano sempre più orientato verso il modello nonprofit


Le testate giornalistiche americane mostrano una crescente tendenza verso l’ informazione non profit, nel tentativo – in particolare per i quotidiani metropolitani – di sopravvivere ai cambiamenti tecnologici e commerciali che le hanno quasi distrutte nel corso dell’ ultimo decennio - Lo sottolineano alcuni servizi segnalati da Larry Kaplan sulla rivista online Nonprofitquarterly.  >>

Informazione: ora anche gli anziani (ma quelli che vanno online) preferiscono il web ai giornali

Fra i vari aspetti della ricerca 2013 sull’ informazione digitale realizzata dal Reuters Institute for the Study of Journalism dell’ università di Oxford (‘’Tracking the Future of News’’), è passato quasi sotto silenzio un dato rilevante che al contrario, giustamente, sottolinea Alan D. Mutter in una delle sue Reflections of a Newsosaur: il fatto cioè che i siti web hanno superato i giornali come fonte preferita di informazione in ogni fascia d’ età, anche in quella degli ultra 55enni. >>

Decimate le riviste su carta in Uk: 297 testate in meno in due anni (nonostante i nuovi lanci)

Le riviste nel Regno Unito vivono in un lungo, lento declino – almeno quelle su carta. Il numero totale di testate cartacee si è ridotto infatti dalle 2.929 di agosto 2011 alle 2.632 di oggi, 297 in meno pari a un calo del 10% netto, nonostante un significativo lancio in questi anni di nuovi magazine - Lo segnala The Media Briefing, spiegando che, mentre si cerca di investire sul digitale – con alcuni considerevoli successi -, ci sono ancora solo 139 testate digitali secondo l’ ultima relazione di ABC magazine relativa alla seconda metà del 2012 e il settore è quindi ancora nettamente dominato dalla carta. >>

Economia dell’ attenzione. Il sesso fa ‘’vendere’’? Non è detto, dipende dal contesto

Il MailOnline, il più grande sito di quotidiani al mondo per visitatori unici, con la sua colonna sulla fascia destra di ogni pagina (qualcuno la chiama il “sidebar della vergogna”), pubblica un inebriante mix di storie di vip, uccisi dai grizzly, sesso e violenza con l’ aiuto di porzioni abbondanti di corpi femminili - Il nuovo direttore del Sun, David Dinsmore, ha detto che la testata dovrebbe conservare la sua controversa terza pagina, dove da tempo vengono pubblicate foto di belle ragazze in topless, malgrado la campagna per la sua abolizione, perché è “un buon modo per vendere giornali” - Entrambi gli esempi seguono il vecchio adagio secondo cui ”il sesso vende”. Ma è vero? >>

Fotogiornalismo

Dronestagr.am, l’ Instagram dedicato alle foto aeree scattate con i droni

‘’La domanda di droni sta esplodendo, e non solo per dare la caccia ai sospetti terroristi’’, dice il fondatore di un nuovo sito social costruito per condividere e organizzare le foto aeree scattate da droni, Dronestagr.am - Lo segnala Venturebeat in un post in cui spiega come siano sempre più diffusi droni commerciali relativamente a buon mercato come i DraganFlyer e la versione del Parrot AR quadricopter. >>

Dopo spettacolo e sport ora Instagram punta alla politica

Amato da attori e atleti, Instagram sta ora affinando la sua strategia per coinvolgere una nuova categoria di personaggi che creano contenuti ”celebri”: i politici - I vertici di Facebook, a cui IG fa capo, sono infatti alla ricerca di un manager esperto di rapporti politici ”per gestire e seguire i rapporti con i governi, con gli esponenti della politica e con quanti possono avere una influenza sulla diffusione di Instagram”. Le funzioni di questo esperto comprendono fra l’ altro la supervisione di un programma di formazione progettato in maniera specifica per amministratori e politici. >>

Segnalazioni

La redazione diventa satellite: creazione sul campo e curation remota (e altre segnalazioni) >>

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