Speciale Vajont
Vajont, il grande giornalismo di Tina Merlin
’9 ottobre 1963 – 9 ottobre 2013. Sono passati 50 anni dalla tragedia del Vajont. E una cosa tutti l’ abbiamo imparata: Tina Merlin era una giornalista vera, una professionista che sapeva svolgere il suo lavoro, una donna coraggiosa che ascoltava le persone e raccontava i fatti così com’erano. Un esempio per molti. Un esempio da non dimenticare’’.
Su Lsdi, Fabio Dalmasso ricostruisce la figura e l’ attività di giornalista di Tina Merlin, una dei pochi cronisti che col suo lavoro per l’ Unità dette più volte l’ allarme e che, dopo la tragedia, contrariamente a molti giornalisti famosi come Bocca o Montanelli, seppe indicare nelle responsabilità degli uomini e non nella natura arcigna, le cause di quella immane distruzione. >>
Vajont, un crowdsourcing della memoria civile
Il Corriere delle Alpi ha creato un memoriale della tragedia del Vajont, con una particolarità: ognuna delle 1.910 persone che vi persero la vita è stata inserita in un data base con una propria scheda.
Il data base è consultabile secondo diversi parametri, ma – specialmente – è aperto ai contributi dei parenti, degli amici e dei conoscenti per ricostruire per quando possibile la storia e la vita di ciascuno >>
In primo piano
Giornalismo à la carte: quando cittadini (e giornalisti) stabiliscono l’ agenda
Dal crowdfunding per il giornalismo investigativo alla vendita diretta di articoli e servizi senza più passare attraverso le redazioni – Su Huffington Post Usa Karthika Muthukumaraswamy, esperta di tecnologia, compie un’ ampia analisi delle attuali tendenze del’ industria dell’ informazione, suggerendo che di fronte alla progressiva atomizzazione del pubblico, il metodo iTunes, se ha funzionato per la musica, potrebbe funzionare anche per il giornalismo. >>
Personalizzazione o Serendipity per l’ informazione online?
Nella sua Monday note di questa settimana, François Filloux affronta il problema dei rapporti fra la sempre maggiore personalizzazione dell’ informazione e la serendipity (la capacità di cogliere e interpretare correttamente un fatto rilevante che si presenti in modo inatteso e casuale nel corso di una ricerca diversamente indirizzata).
Il lettore – osserva Filloux- è da ‘studiare’ nei suoi comportamenti soprattutto da parte dei media tradizionali che spesso perdono link a causa di ottimi content curator che ripropongono le news ai lettori in maniera più interessante. O ad aggregatori di notizie efficaci, per non parlare di storify…. >>
I problemi etici dei contenuti sponsorizzati
I problemi che il native advertising produce ne costituiscono allo stesso tempo la sua forza economica. Da qui la forte ambiguità etica dei contenuti giornalistici sponsorizzati.
Sull’ European Journalism Observatory, Antonio Rossano approfondisce la questione, chiarendo come essa si muova sul piano della deontologia, della correttezza e della trasparenza dell’ informazione: sul rapporto con il lettore sono infatti costruite l’ identità e la credibilità stessa di una testata, che non sono solo “valori” etici o deontologici ma anche la base di un modello economico vincente. >>
La professione
I giornalisti più anziani si adattano ai nuovi media meglio di quelli giovani
“State of the Newsroom“, uno studio elaborato dall’ Università di Witwatersrand (Johannesburg), analizza in profondità i cambiamenti che devono affrontare i professionisti dell’ informazione nell’ era digitale e rompe con gli stereotipi rilevando che i giornalisti più anziani non si adattano ai nuovi media peggio di quelli più giovani.
Il rapporto, realizzato da Glenda Daniels, dell’ Università di Witwatersrand, assicura che i giornalisti senior non si adattano ai nuovi modi di fare informazioni con maggiori problemi, e che, semmai, sono i più giovani a incontrare le maggiori difficoltà. “Più il giornalista è giovane e più si sente sopraffatto ed è qui che dobbiamo sostenerlo”, ha detto uno dei redattori che hanno partecipato all’ indagine. >>
Editoria
Un giornale Usa smantella parte della redazione e impone ai cronisti di lavorare da McDonald’s o da Starbuck
Gli Starbucks e i McDonald’s saranno presto le nuove ‘’redazioni’’ di una ventina di cronisti dell’ Arizona Republic.
La direzione del giornale ha incontrato i redattori di Mesa, Scottsdale e Phoenix, tre città in cui la testata è diffusa, consegnando loro dei computer portatili. Diventeranno dei ” reporter mobili “, senza posto di lavoro in redazione. >>
Un altro quotidiano Usa abbatte il paywall, adottando la strategia ‘’premium’’
Mentre il Guardian registra una crescita dei ricavi pubblicitari online del 29%, mostrando che con i contenuti gratuiti ci si può sostenere, negli Stati Uniti un’ altra testata smantella il suo paywall.
Si tratta del Dallas Morning News, la seconda testata a farlo dopo il San Francisco Chronicle, ammettendo di non essere riusciti a sollecitare un maggiore interesse da parte del pubblico.
Lo ha riferito lo stesso giornale, annunciando che dal 1°ottobre i suoi contenuti tornavano ad essere di nuovo gratuiti per tutti i lettori. >>
Bezos: i giornali di carta diventeranno un oggetto di lusso
“Un giorno’’ il Washington Post potrebbe non avere una edizione cartacea. Lo ha detto Jeff Bezos, il nuovo proprietario del quotidiano, nel corso di un programma della tv Usa NBC. “ Ma ci potrebbero volere decenni”.
“Io penso che i giornali su carta potrebbero diventare un oggetto di lusso – ha aggiunto, >>
Buzzfeed domina su Facebook e la BBC su Twitter
Lo ha accertato uno studio pubblicato da NewsWhip, un popolare aggregatore di notizie con sede in Irlanda.
Buzzfeed - racconta 233grados.lainformacion.com – ha registrato nell’ agosto scorso 15,9 milioni di interazioni (‘mi piace’+commenti+condivisioni), mentre la BBC guida la classifica su Twitter con oltre 2 milioni di interazioni in relazione agli 8.016 articoli pubblicati in agosto. >>
Qualche spunto per gestire i contenuti sul mobile
Smartphone e tablet fanno parte del quotidiano di ognuno di noi. Questi dispositivi mobili sono anche il luogo nel quale ci informiamo quotidianamente, grazie soprattutto alle timeline dei social media ma anche grazie ai siti web di quotidiani, magazine e ai blog.
Presentiamo qui qualche spunto in rete su come affrontare e gestire i contenuti sul mobile. Il tema è affrontato da diverse angolazioni partendo del modello di business fino ad arrivare al corretto uso degli attrezzi del mestiere. >>
Come ‘’gonfiare’’ i dati del traffico online
Il sito web di TGCOM24 dichiara 474.000 lettori unici ma di essi ben 138mila in realtà sono di Meteo.it. Mentre il dato di Repubblica è inficiato da circa 80mila utenti unici di Tom’s Hardware, testata “partner” che però ben poco ha a che fare con il quotidiano.
Sul suo ‘’Giornalaio’’ Pier Luca Santoro analizza come molte testate ‘’gonfiano’’ i dati sul traffico online. >>