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Osservatorio sui media 21 Ott 2013

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano

Servizi di sicurezza e sorveglianza di massa. Un perfetto epitaffio per il giornalismo ufficiale

‘’’If the government tells me I shouldn’t publish something, who am I as a journalist to disobey?’’: ‘’Se il governo mi dice che non devo pubblicare qualcosa, chi sono io come giornalista per disobbedire?’’. E’ in questi termini paradossalmente rovesciati che ragiona un importante giornalista inglese quando spiega sull’ Independent: ‘’If MI5 warns that this (Edward Snowden’s secrets) is not in the public interest who am I to disbilieve them?’’ (Se i servizi di sicurezza mi avvertono che quel materiale non è di pubblico interesse chi sono io per non crederci?’’).
Glenn Greenwald, giornalista del Guardian e protagonista dell’ affare Snowden, definisce questo comportamento ‘’Il perfetto epitaffio per il giornalismo ufficiale’’ (The perfect epitaph for establishment journalism): una pietra tombale sul giornalismo. >>

Le agenzie di stampa ancora decisive, ma i social media incombono

Nonostante la crisi della Nachrichtenagentur, la seconda tra le maggiori agenzie di stampa tedesche, che ha cessato la sua attività l’ 11 aprile scorso, le agenzie , almeno in Germania, rimarranno un punto di riferimento importante per l’ industria dei media: lo ha accertato uno studio condotto presso la Technical University di Dortmund sotto la supervisione del professore Klaus Meier (ora alla Catholic University di Eichstätt).
Come riporta l’ European Journalism Observatory, il 75% degli intervistati è infatti convinto che anche in futuro le news agency continueranno a rivestire un ruolo importante e giustificano questa loro previsione affermando che le agenzie di stampa giocano un ruolo di ‘gatekeeper’, preselezionando le notizie, operando già una prima importante valutazione sull’attendibilità del materiale a disposizione. >>

Singapore Connection, in un reportage multimediale la caccia ai boss del calcio-scommesse mondiale

Un reportage investigativo realizzato sfruttando tutte le grandi potenzialità che offre il digitale, e senza nulla da invidiare a lavori complessi di grande successo internazionale, come il famosissimo Snow Fall del New York Times.
E’ “Singapore Connection. Caccia ai boss del Calcioscommesse Mondiale’’”, un e-book uscito oggi da Informant, una casa editrice specializzata in giornalismo narrativo, frutto di un lavoro investigativo durato tre anni, con cui Gianluca Ferraris e Antonio Talia portano il lettore nel cuore dei meccanismi più nascosti del calcio-scommesse a livello planetario. >>

Snowden da Mosca rompe il silenzio e si difende sostenendo di non aver messo in pericolo la sicurezza Usa

Edward Snowden , l’ ex contractor della NSA che ha rivelato i piani segreti di sorveglianza di massa praticati dai servizi di sicurezza americani, ha parlato alla stampa per la prima volta dopo aver ottenuto asilo in Russia. James Risen, del New York Times, lo ha contattato utilizzando delle “comunicazioni online criptate”. Lo riporta Arstechnica.com.
Snowden continua a sostenere che le sue rivelazioni hanno aiutato, e non danneggiato, la sicurezza degli Stati Uniti. “Continuare a mantenere il segreto su quei programmi avrebbe rappresentato un pericolo maggiore della loro divulgazione’’, ha detto. >>

Editoria

Un modello centrato su forti personalità giornalistiche alla base del nuovo progetto Omidyar-Greenwald

Dopo Jeff Bezos, che con 250 milioni di dollari ha rilevato il Washington Post, un altro miliardario entra in campo in quella che Ryan Chittum, sulla Columbia Journalism Revue chiama la saga dei ‘’miliardari che salvano i giornali dal collasso’’. E’ Pierre Omidyar, fondatore di eBay, che ha annunciato la nascita di un progetto editoriale incentrato sui new media in collaborazione con Glenn Greenwald, il giornalista che si è occupato dello scandalo intercettazioni Usa, e si è detto pronto a investire 250 milioni dollari nella nuova impresa. >>

Print-on-demand, Edicolapp, un nuovo progetto di edicola integrata

Da diverso tempo si sta ragionando sui meccanismi di print-on-demand come possibilità di integrare e razionalizzare il servizio di vendita delle edicole.
Pier Luca Santoro, in particolare, ha dedicato alla questione parte di un suo libro recente – ‘’L’ edicola del futuro, il futuro delle edicole. Ovvero che fine farà la carta stampata’’ (di cui Lsdi ha ampiamente parlato qui e qui), ricordando anche l’ esperimento in corso in Svezia dal 19 giugno con una serie di edicole digitali realizzate da Meganews e per ora le ha installate in un ospedale, un aeroporto, un supermercato e due alberghi.
Ora Emma Ciceri, un’ appassionata di tecnologie dell’ informazione, presenta pubblicamente un suo progetto in materia, chiamato “Edicolapp”. >>

Il Guardian senza paywall: ma è concorrenza sleale?

Introdurre il paywall dovrebbe essere per il Guardian ‘’un imperativo morale”, per evitare di fare “concorrenza sleale” agli altri giornali. E’ la curiosa convinzione di David Carr e Ken Auletta, editorialisti del New York Times, che, intervenendo nel programma News Hour della Pbs, giudicano il passaggio del quotidiano londinese all’ informazione a pagamento una soluzione imprescindibile per poter continuare a fare del buon giornalismo investigativo. Secondo loro, senza le possibilità offerte dal paywall infatti, sarebbe impossibile poter documentare vicende complesse come quella del Datagate. >>

Il Financial Times e la sua strategia “digital first”

Qualche giorno fa Lionel Barber, il direttore del Financial Times, ha comunicato con un annuncio quali saranno quelli che egli definisce “i prossimi passi” della strategia “digital first” adottata dal quotidiano. Nell’ ultimo anno gli abbonati alla versione online del FT hanno superato le vendite in edicola, FT.com ha più di 100.000 iscritti in più rispetto al cartaceo.
Il testo di Barber offre spunti interessanti, riportiamo i passi più rilevanti. >>

Anche l’ AP comincia ad inserire contenuti sponsorizzati nel suo notiziario

L’ Associated Press, la prima agenzia di stampa a livello internazionale, sta progettando di introdurre articoli sponsorizzati nel flusso delle sue notizie di agenzia sia nelle applicazioni per i dispositivi mobili che nei siti web che ospita. Lo annuncia Adage.com, spiegando che il lancio è previsto nei primi mesi del 2014, con possibili campagne di sponsorizzazione legate a grandi eventi che l’ AP si sta preparando a coprire, come il Super Bowl, le Olimpiadi invernali e gli Academy Awards.
Diversi potenziali inserzionisti sono in trattative con l’ agenzia, secondo Jim Kennedy, responsabile della sezione strategia e prodotti digitali dell’ AP, che però si è rifiutato di indicarli in maniera specifica. >>

La professione

Il ‘’futuro’’ di un aspirante giornalista nelle carte di una veggente (un gioco rassicurante)

In Francia ci vogliono almeno cinque anni perché un aspirante giornalista riesca a ottenere un lavoro stabile (ammesso che ci riesca).
Nell’ attesa, un giovane studente di giornalismo di Montepellier, Gregoire Nartz, prova anche la ‘’consulenza’’ di una cartomante. E racconta come è andata su Haut courant.
Alla fine il risultato è rassicurante (almeno per un attimo): ‘’Non troverà lavoro prima del 2014’’, è la previsione,’’ ma guardi, non la vedo altro che come giornalista… la vedo cronista, sì, inviato speciale, in 3 anni!’’.  >>

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