CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Osservatorio sui media 04 Nov 2013

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

Martedì presentazione del Rapporto di Lsdi

”Stand up for Journalism” / Una nuova stagione contrattuale, una radicale riforma dell’ Ordine
IrpiLeaks, la Wikileaks italiana

Una nuova stagione contrattuale, che includa pienamente il lavoro autonomo. Una radicale riforma dell’ Ordine, ispirata al principio che il giornalismo è un bene pubblico e che giornalista è chi lo fa in maniera professionale, anche se non esclusiva o prevalente.
Sono le due indicazioni ‘’politiche’’ ispirate dall’ ultimo Rapporto di Lsdi sulla professione giornalistica in Italia che verrà presentato la mattina del 5 novembre prossimo a Roma, a partire dalle 10,30, nella sede della Federazione nazionale della stampa (Corso Vittorio Emanuele, 349), nell’ ambito della giornata ‘’Stand up for Journalism’’, promossa dalla Federazione europea dei giornalisti, e suddivisa in due parti.
Alla presentazione dello studio di Lsdi seguirà infatti un incontro sull’ impatto fortemente negativo che le pratiche di sorveglianza di massa denunciate col Datagate stanno avendo sul giornalismo d’ inchiesta a livello globale e verrà presentata IrpiLeaks, la Wikileaks italiana. >>

Giornalisti. Serventi Longhi, ‘’Riaprire il mercato del lavoro stabilizzando almeno 3-4.000 precari’’

E’ l’ obbiettivo che , secondo l' ex segretario generale della Fnsi (ora vicepresidente Inpgi), deve porsi il sindacato dei giornalisti per cominciare ad uscire dalla terribile tempesta che continua ad abbattersi sulla professione giornalistica nel nostro paese.
Insieme agli interventi dei responsabili degli enti di categoria del giornalismo italiano (Andrea Camporese, Inpgi; Daniele Cerrato, Casagit; Enzo Iacopino, Ordine; Giovanni Rossi e Franco Siddi, Fnsi) , il Rapporto di Lsdi sulla professione, che viene pubblicato (e presentato) martedì prossimo, ha raccolto quest’ anno alcuni ulteriori punti di vista. Oltre a un’ ampia intervista a Serventi Longhi, la sezione del Rapporto che si intitola ”Che fare?”, presenta anche la voce del lavoro autonomo organizzato, con un intervento di Maurizio Bekar, responsabile della specifica Commissione della Fnsi. >>

33.557 euro la retribuzione media del giornalista italiano nel 2012

E’ stato di 33.557 euro nel 2012 il reddito medio del giornalista italiano attivo, uno di quegli oltre 45.000 giornalisti, dipendenti o autonomi, con una posizione all’ Inpgi.
Un salario nettamente superiore a quello dei giornalisti inglesi (28.938 euro l’ anno, 24.500 sterline) e americani (30.976 euro, 42.000 dollari), ma parecchio inferiore a quello dei colleghi francesi, che nel 2012 hanno guadagnato una media di 44.473 euro.
Sono dati contenuti nel Rapporto di Lsdi sulla professione giornalistica in Italia che verrà presentato martedì. >>

I free lance al Papa, ‘’siamo tutt’ altro che dei privilegiati’’

Le condizioni di sfruttamento e la mancanza di tutele in cui versano in Italia la maggior parte dei giornalisti lavoratori autonomi (che, secondo i dati ufficiali, elaborati da Lsdi, sono oggi il 60% di quelli attivi, a fronte di un 40% con contratti da dipendenti) sono al centro di una lettera aperta, firmata da undici freelance italiani e consegnata da qualche giorno al Pontefice, Papa Francesco.
Gli 11 firmatari – spiega una nota – rappresentano varie realtà regionali e fanno parte della Commissione nazionale Lavoro autonomo della FNSI, il sindacato dei giornalisti italiani, e di altri organismi nazionali e regionali di categoria >>

In primo piano

Scrivere gratis non è schiavitù (e altre false credenze)

Qualche giorno fa, in un pezzo sul New York Times intitolato ” Schiavi di Internet, Unitevi! “, un giornalista si lamentava delle continue richieste di scrivere articoli gratuitamente che gli veniuvano rivolte. Ne è nata una discussione, con un ampio rilievo su Twitter: l’ argomento d’ altra parte è uno dei punti focali dell’ economia del giornalismo digitale.
Mathew Ingram, su Paidcontent, ribatte che bisogna rovesciare il punto di vista. Il giornalista trova offensivo ‘’qualcosa che invece molti altri vedono come una grande opportunità’’: ‘’crearsi una vita in cui c’ è la possibilità di fare anche qualcosa che si ama, raggiungendo un pubblico o collegandosi con altri artisti, e, forse poter anche essere pagati. Cosa che non è affatto male’’. >>

Forbes, dove i giornalisti sono solo una parte della produzione

Il sito web di Forbes – o “piattaforma”, come Lewis D’ Vorkin, uno dei boss della testata, preferisce chiamarlo – , pubblica centinaia di articoli al giorno, alimentati non solo dai propri giornalisti ma da una comunità di 1.300 collaboratori e da un decina di grandi aziende che su BrandVoice – un settore specifico del sito – pubblicano a pagamento dei loro contenuti giornalistici (e per produrli stanno assumendo giornalisti).
Parlando nei giorni scorsi a un incontro organizzato al Telegraph, D’ Vorkin – che è responsabile della produzione della testata – ha discusso in dettaglio la strategia dei contenuti del giornale (e qui ne diamo conto con ampiezza), spiegando prima di tutto che, in modo sorprendente, la testata sta registrando un grosso successo di ”long-tail”, con i contenuti ‘’vecchi’’.
Tanto che il 50% del suo traffico mensile è legato ad articoli che hanno almeno 30 giorni di vita. >>

Personalizzazione dell’ informazione: una panoramica

I media stanno offrendo sempre maggiore possibilità di personalizzare la lettura sulle loro piattaforme digitali. Il lettore si trova davanti a diverse possibilità di scelta, di ‘costruzione’ della homepage dei siti di news che consulta. Lettori e interessi sono messi al centro. La personalizzazione parte si, dalla localizzazione geografica dell’utente ma se vuole essere efficace, non si limita a questa e fornisce contenuti che vanno oltre.
Journalism.co.uk ha raccolto le parole di diversi esperti. Il tentativo di Rachel Bartlett, autrice del pezzo, è quello di offrire una panoramica del percorso intrapreso dai media online, di fotografare come la personalizzazione sta realizzandosi online. >>

Usa, giornali su carta a livello del 1940
E gli editori smettono di diffondere dati omogenei

Nuovi dati confermano il pesante declino dei quotidiani su carta in America. Ma le associazioni che li rappresentano, incapaci di arrestare anni di calo delle vendite pubblicitarie e di diminuzione delle copie vendute, hanno addirittura deciso di smettere di riferire con regolarità sull’ andamento delle cose, visto che i singoli editori non sono tenuti più a diffondere dati omogenei. Lo denuncia Alan Mutter nelle sue ultime ‘’Reflections of a Newsosaur’’. >>

Lsdi + Key4biz = #eJournalism

Parte una nuova partnership fra Lsdi e Key4biz. Si tratta di #eJournalism una delle rubriche di Key4biz, nata con l’obiettivo di offrire uno spazio di approfondimento e analisi sull’evoluzione del modo di fare informazione, in rapporto alle potenzialità delle tecnologie digitali e dei nuovi media.
Non solo, #eJournalism vuole stimolare la riflessione sui rapporti tra l’industria giornalistica come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi, i media tradizionali e la Rete. >>

Glocalnews, la quarta dimensione del giornalismo digitale

Il festival di Varese dedicato al Glocale - ideato e curato da Marco Giovannelli e i suoi colleghi e collaboratori di Varese news - nato in un primo tempo come evento spot per celebrare i 15 anni di successo del quotidiano online lombardo, ha funzionato così bene sin dalla sua prima uscita, da convincere gli organizzatori che valeva la pena investire ulteriormente su di essa e trasformarla in un appuntamento fisso.
L’ edizione 2013 di Glocal si svolgerà quest’anno dal 14 al 17 novembre, ed è stata potenziata ed ampliata rispetto al 2012. Per farci raccontare novità e intenti di Glocalnews abbiamo incontrato proprio Marco Giovannelli. >>

@fnsisocial

Articoli correlati