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Osservatorio sui media 14 Apr 2014

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano

Data journalism: alta specializzazione per giornalisti non disintermediati

Se il processo di progressiva disintermediazione in atto nell’ informazione digitale mette in crisi il ruolo e la figura del giornalista, lo sviluppo dell’ ecosistema dei dati produce un effetto opposto: il bisogno di giornalisti-mediatori con un livello di formazione elevato, tale da assicurare standard professionali di qualità sempre maggiore.
E' una delle riflessioni che emergono dalla lettura della ricca e interessante tesi con cui Martina Cavanna si è laureata in Scienze per la Comunicazione internazionale all’ Università di Catania (relatore il professor Luciano Granozzi) dal titolo ‘’Un giornalismo di precisione? Storia ed evoluzione del data journalism internazionale’’, che Lsdi pubblica. >>

Social media: condivido, anche se è una bufala, anzi…

Sui social media la veridicità o meno di una notizia ha sempre meno importanza.
Quella che fino a poco tempo fa poteva sembrare solo una sensazione avvertita soprattutto dagli addetti ai lavori, trova ora una conferma scientifica grazie a uno studio basato sull’analisi del comportamento su Facebook di 2,3 milioni di individui distribuiti in 50 pagine suddivise in tre categorie: media mainstream, pagine di informazione alternativa e pagine di attivismo politico. >>

L’ immagine connessa come nuovo linguaggio e reinvenzione del quotidiano

‘’La fotografia era un’ arte e un media. Ora sta acquisendo l’ universalità di un linguaggio’’. André Gunthert, docente di Storia visuale alla Scuola di alti studi in scienze sociali di Parigi (EHESS) e animatore di Culture Visuelle, ha appena pubblicato sull’ ultimo numero di Etudes photographiques (n° 31, primavera 2014) un’ ampia analisi sulle trasformazioni che la connessione digitale e le reti sociali hanno prodotto sul mondo della fotografia.
Su Lsdi la traduzione integrale in italiano del saggio, dal titolo “L’image conversationnelle. Les nouveaux usages de la photographie numérique’’ , con l’ assenso dell’ autore. >>

Giornalisti precari: Ciampi (Ast) ‘’Iacopino, il sindacato non ‘guarda dall’ altra parte’ ‘’

‘’Piuttosto che queste accuse, caro Enzo, dal mio Ordine mi aspetterei innanzitutto una riforma seria e soprattutto in tempi rapidi, perché ormai siamo al limite del tempo massimo che ci è consentito’’. ‘’Dall’ Ordine mi aspetterei anche una serie riflessione sulle prospettive del sistema informazione, sulle risorse che ragionevolmente possono essere in campo e possono essere reperite, così come un impegno forte sulla ridefinizione dei confini della professione, mai come oggi incerti’’
Lo afferma Paolo Ciampi, presidente dell’ Associazione stampa toscana, in una lettera aperta al presidente dell’ Ordine, Enzo Iacopino, in cui contesta contenuti e toni della sua replica al documento diffuso da 12 associazioni regionali di stampa. E propone un confronto pubblico a Firenze, in nome della omonima ‘’Carta’’. >>

Editoria

Usa: è il digitale a tirare l’ inatteso successo di ‘The Atlantic’

A conferma di un certo ottimismo per il futuro della grande informazione Usa, il noto mensile The Atlantic riporta oggi i dati di un successo senza precedenti.
Ciò vale per il primo trimestre del 2014 e in particolare per mese di marzo, grazie a un’impennata da record dei lettori e degli abbonamenti ai diversi canali web – con l’annessa crescita delle inserzioni pari al 39%. >>

Il bello e il brutto dei nuovi (grandi) siti di informazione Usa

Negli ultimi tempi c’ è stata una notevole effervescenza in campo digitale negli Stati Uniti e sono nati diversi, importanti, siti di informazione (anche se qualcosa non riesce a funzionare, come il Progetto Thunderdome).
Digiday ha chiesto ad alcuni grafici esperti di media un giudizio su cinque di essi e sulla loro impostazione, sia dal punto di vista grafico che per la efficacia nella presentazione dei contenuti.
Quello più apprezzato sembra l’ ultimo in ordine di nascita, Vox. Su Lsdi le cinque schede. >>

Usa: fallisce una cordata digitale, ma non il modello

Nei giorni scorsi Digital First Media ha deciso di chiudere un’ ambiziosa iniziativa di “editoria interattiva” lanciata tre anni fa, e si appresta a liquidare tutto, giornalisti inclusi.
Si tratta del Project Thunderdome, esperimento centralizzato e puntato ai device mobili, con una redazione di oltre 50 persone basata a New York City. >>

Michael Wolff: ‘Il giornalismo online non può auto-sostenersi’

Michael Wolff, giornalista, imprenditore web e media pundit, è noto per non avere peli sulla lingua riguardo a persone, fatti e situazioni dell’odierno ecosistema mediatico.
Vale perciò la pena di sintetizzare alcune sue battute, tanto argute quanto provocatorie, riprese dal recente chat con David Carey, dirigente della Hearst Corp. >>

La professione

Poynter: quali capacità e competenze per il giornalismo di domani?

Nonostante l’ impasse economico della grande informazione odierna, i giornalisti professionisti sembrano apprezzare poco l’ importanza delle competenze digitali e dell’ approccio multimediale. Ciò in netto contrasto con l’opinione (e l’ operato) di educatori e altri soggetti della filiera, per i quali tali capacità restano cruciali per mettere a frutto nuove metodologie per l’ efficace raccolta e diffusione dell’ attualità.
Queste in estrema sintesi le conclusioni di un’ indagine curata dal Poynter Institute, noto think-tank che fa capo alla University of South Florida di St. Petersburg >>

To tweet or not to tweet? Velocità e accuratezza nel giornalismo digitale

Roberto Favini ha pubblicato sul suo blog – Myweb20 – una serie di interessanti riflessioni a proposito dell’ influenza sulla qualità del giornalismo di due parametri fondamentali come la velocità e l’ accuratezza. Due assi cartesiani, potremmo chiamarli, che creano uno spazio in cui, a ogni cambiamento dei loro valori corrisponde un diverso punto/livello di qualità >>

Giornalismo investigativo: un team italo-tedesco ricostruisce nuove vicende di infiltrazione della mafia in Germania

Interessante iniziativa di cross-border reporting, che ha messo insieme giornalisti tedeschi e italiani (di IRPI) e in cui la conoscenza di strumenti di analisi e catalogazione di dati si è mischiata con il lavoro sul campo e dove ‘’la memoria storica di giornalisti come Franco Castaldo, massimo esperto di mafia agrigentina al mondo, è stata fondamentale’’, come commenta Cecilia Anesi, una degli autori del lavoro.
Si tratta di una inchiesta sull’ infiltrazione della mafia in Germania sull’ asse Licata-Colonia. Uscita la settimana scorsa in tedesco come progetto web (mafia-in-deutschland.de) - e poi come documentario sul canale tv nazionale Das Erste -, oggi ne e’ stata pubblicata la versione italiana su Wired e, ad Agrigento, su Grandangolo, il giornale principale della città, di cui è direttore proprio Castaldo. >>

Se l’ articolo è nei commenti. Il giornalismo al tempo dei social media

Un esempio concreto ed evidente di come sia cambiata la filiera di produzione dell’ informazione e di come sia fondamentale in questo processo di revisione delle tenere nella massima considerazione la gestione della propria community. >>


Rassegna italiana


Assange: "Siamo spiati 24 ore su 24, rischiamo il totalitarismo" (e altre segnalazioni) >>

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