In primo piano
Giornalismo online: l’ informazione voodoo e il turbine del vuoto
Circolazione ‘’circolare’’ (Bourdieu) delle notizie e cannibalismo: i media si nutrono prima di tutto di altri media, il giornalismo zombie partecipa a un rituale cannibalico, dove tutti si nutrono di tutti. La sostanza dell’ informazione non è quindi più nella verifica e nella ricostruzione dei fatti ma nella sola ripetizione o ripresa dell’ informazione stessa – Su Acrimed, il sito francese di critica dei media, Hassina Mechaï, giornalista ed esperta di diritto e relazioni internazionali, pubblica un piccolo ma duro pamphlet contro il modo con cui molti siti praticano il giornalismo online. ‘’Come lo stregone voodoo pretende, a colpi di incantesimi magici, di controllare la realtà biologica, come l’ economia voodoo pretende, a colpi di incantesimi economici, di modellare la realtà sociale, così l’ informazione voodoo crede, a colpi di incantesimi mediatici, di poter modellare tutta la realtà’’.
Su Lsdi, col consenso dell’ autrice, la traduzione integrale del suo saggio. >>
Giornalismo: correggere apertamente e spiegare il perché degli errori significa costruire fiducia
Le correzioni sono un’ opportunità non una vergogna. Lo sostengono due studiosi israeliani, Zohar Kampf e Efrat Daskal – in un saggio dal titolo “Communicating Imperfection: The Ethical Principles of News Corrections” (appena pubblicato sulla rivista Communication Theory) – spiegando che i giornalisti ‘’non capiscono il grande potenziale etico insito nelle correzioni’’.
Ne parla su Poynter Craig Silverman, precisando che, secondo i due ricercatori, la barriera più forte che i giornalisti vivono di fronte a una correzione è la ‘’cultura della vergogna’’ che circonda l’ errore. >>
Giudici Usa: ‘’i blog sono importanti fonti d’informazioni e commenti, come le testate tradizionali’’
Una corte d’ appello Usa ha stabilito che ai fini delle norme sulla diffamazione i blogger sono sullo stesso piano dei giornalisti delle testate tradizionali.
Si tratta di una ulteriore decisione che – spiega Mathew Ingram su Gigaom – rafforza l’ idea della necessità di dare protezione legale agli atti di giornalismo piuttosto che solo ad alcune persone definite come giornalisti professionisti. >>
Contratto di lavoro dei giornalisti: il punto sulla trattativa
“Un contratto di tenuta, di indirizzo, di sostegno per i più deboli, ma probabilmente non un contratto che arricchisce le tasche”. Così Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, il sindacato dei giornalisti italiani, delinea la fisionomia di un eventuale nuovo contratto di lavoro che potrebbe scaturire dalle trattative in corso con la Fieg, gli editori.
Siddi fa il punto della situazione in una informativa inviata alle strutture del sindacato, fra cui le associazioni regionali di stampa, e in una intervista a Giornalistitalia.it.
Su Lsdi intanto un intervento – estremamente lucido – di Guido Besana, che spiega come sono andate le cose in questi mesi di trattativa, quali sono i maggiori problemi e quali sono le prospettive. >>
Editoria
L’ Arca del giornalismo esplicativo ci salverà dal diluvio di informazioni?
Il giornalismo esplicativo (explanatory journalism), al centro negli Usa di alcune recenti iniziative editoriali - Vox (Ezra Klein), The Upshot (New York Times), QuickTake (Bloomberg) e FiveThirtyEight (Silver Nate) sono solo quelle più note (ne abbiamo parlato qui e qui) – non è una novità di queste ultime settimane, ma un genere che esiste per lo meno dalla metà degli anni ’80, tanto che fu inserito fra le categorie del premio Pulitzer nel 1985.
Lo ricorda Natalie Burg su Contently.com, spiegando che i primi Pulitzer erano andati a un reportage in sei capitoli del New York Times sul programma strategico delle ‘’Guerre stellari’’ e a una serie di servizi dell’ Atlanta Journal-Constitution relativi al declino dell’ efficacia di antibiotici e pesticidi. >>
”Spiegare le news“: ci prova anche il New York Times
È ambizioso l’ obiettivo di The Upshot, la sezione online appena lanciata dal quotidiano, in sostituzione di quanto faceva Nate Silver, ora manager di FiveThirtyEight, sul “data journalism”, e come risposta al “giornalismo esplicativo” che sta proponendo Ezra Klein su Vox Media.
Tutte iniziative basate su un trend al momento assai promettente, l’ ampia diffusione e la facile elaborazione di dati di ogni tipo, fatto che «ha creato nuove opportunità per i giornalisti per aiutare i lettori a comprendere questioni assai complesse», ricorda l’ editoriale che lancia questo nuovo spazio. >>
Ottimismo sul futuro del giornalismo digitale
Pur di fronte a sfide di ogni tipo, cresce l’ ottimismo per il futuro del giornalismo nell’ epoca digitale, e ciò vale per l’ intero continente americano.
Questo il messaggio di fondo della 15.ma edizione del Simposio internazionale sul giornalismo online, svoltasi il 4-5 Aprile scorso presso l’ Università del Texas di Austin e organizzato dal Knight Center for Journalism in the Americas. >>
L’ 11% dei nuovi abbonati al Chicago Sun-Times adottano il bitcoin
In una settimana l’ 11,3% dei nuovi abbonamenti al Chicago Sun-Times sono stati pagati in bitcoin. La testata – il primo grande giornale degli Stati Uniti ad accettare i bitcoin – aveva annunciato il 7 aprile la sua decisione e, riporta il sito di servizi editoriali Subscriptionsitecentral.com, nella settimana successiva sono arrivati 7 abbonamenti con la nuova moneta digitale. >>
Usa: il tempo dedicato all’ online ha superato quello speso per la tv
Per la prima volta il tempo dedicato dagli americani nel 2013 ai media digitali ha superato tutti gli altri segmenti mediatici. Lo annuncia un Rapporto di eMarketer, secondo cui il tempo dedicato all’ online è stato pari al 43,4% , rispetto al 38,5% del 2012.
Il digitale ha superato anche la tv, calata al 37% rispetto al 39,2% del 2012. >>
I giovani Usa hanno fiducia negli UGC il 50% in più rispetto agli altri media
I millennial americani (i giovani nati fra gli anni ’80 e i primi del nuovo millennio) sembrano aver abbandonato i media tradizionali sin da quando imparavano a leggere. E’ il risultato di un’ analisi congiunta effettuata da un’ azienda di marketing, Crowdtap, e dalla società di ricerche Ipsos, secondo cui – racconta Mashable.com – quella generazione ritiene più affidabili i contenuti non professionali rispetto a quelli prodotti dai professionisti dell’ informazione. >>
La filantropia può salvare il giornalismo americano?
Philanthropy Magazine, la rivista della Philanthropy Roundtable, l’ associazione americana che raggruppa i principali donatori del paese (sia individui che fondazioni), ha dedicato il suo ultimo numero a un problema molto dibattuto in questo periodo e che il NiemanLab riassume in questa domanda, che poi è il titolo di prima pagina della rivista: “La filantropia può salvare il giornalismo?” >>
La Rete
Un algoritmo riesce a prevedere la popolarità di una foto?
Un ricercatore del MIT di Boston, Aditya Khosla, ha messo a punto uno strumento che consente di prevedere la popolarità di una immagine, fissandone il valore su una scala da 1 a 10, sulla base di una ricerca effettuata su 2,3 milioni di foto pubblicate su Flickr.
Lo segnala Dailydot.com spiegando che Khosla e i due suoi compagni di ricerca, Atish Das Sarma (degli eBay Research Labs) e Raffay Hamid (DigitalGlobe), stanno lavorando a un algoritmo che tiene conto di vari parametri, fra cui il contenuto e il contesto sociale delle immagini. >>
La professione
Fare giornalismo con la poesia
Si può fare giornalismo con la poesia o poesia col giornalismo? Insomma giornalismo poetico o poesia giornalistica?
Björn Rudberg (brudberg) , un fisico svedese (vive e lavora a Stoccolma), invita a provarci ricordando che, quando era piccolo, sui giornali del suo paese ogni giorno veniva pubblicata una breve poesia (dagsverse, versetti quotidiani) che, di solito in rima, faceva da commento a qualche avvenimento. E spesso i versi del giorno erano accompagnati da un disegno. >>
Rassegna italiana
Consigli per giovani giornalisti /1 : “Non spererai nella Fata Turchina” (e altre segnalazioni) >>