Media e potere
‘Un FOIA in Italia’ chiede incontro a Monti. Un appello
In una conferenza stampa tenuta il 29 maggio alla Camera dei Deputati, l’ Iniziativa – che raggruppa 74 tra associazioni, giornalisti della carta stampata e del Web, giuristi e tecnici della pubblica amministrazione, politici, professori universitari e singoli cittadini – ha presentato in sede istituzionale la “domanda di trasparenza” che si manifesta fortemente in varie forme nell’opinione pubblica in tutto il Paese - L’Italia, di fatto, non prevede la totale trasparenza degli atti della pubblica amministrazione. Questa mancanza è un ostacolo al buon governo della cosa pubblica nel pieno della attuale crisi - Da qui l’urgenza di questa riforma a costo zero
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Un FOIA in Italia: la richiesta di trasparenza e l’ opacità dei media mainstream
Nella pulsione a considerare rilevanti solo le voci del potere (politico, istituzionale, ecc.), i media mainstream finiscono come al solito per perdere di vista la ‘’notizia’’- Che in questo caso è che – in un Paese di grandi manovratori – un gruppo trasparente di cittadini, svincolati da interessi specifici se non quello comune di una vera legge in materia di accesso alle informazioni pubbliche, abbia dato vita ad una Iniziativa di alto livello, in grado di raccogliere ampi consensi attraverso fasce significative della società civile - Non è cosa di tutti i giorni. Eppure non fa notizia /
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Foia, il testo della legge britannica
Nonostante i giudizi negativi di Tony Blair, che pure lo aveva introdotto nel 2000, è uno strumento che gli inglese sembrano gradire sempre di più: 47.141 richieste di accesso nel 2011, + 7% rispetto all’anno precedente, secondo i dati resi noti dal Ministero della Giustizia inglese – Pubblichiamo la traduzione in italiano della legge, come ulteriore elemento di documentazione nella campagna appena avviata
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Usare i dati in mancanza del FOIA, l’ esempio de La Naciòn
Il secondo quotidiano argentino ha adottato una strategia di innovazione che ha messo al centro del progetto editoriale il data journalism, che frutta alla redazione più dei contenuti originali -La creazione di un team di 10 persone tra giornalisti e tecnici - La realizzazione da zero di data base aperti e liberamente consultabili e riutilizzabili - Un’ iniziativa che serve da stimolo alla domanda e alla conseguente offerta di informazione, particolarmente preziosa in un Paese privo del Freedom of Information Act - Ogni riferimento a situazioni o redazioni di altri paesi è assolutamente volontario
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Google: la vera rivoluzione del web, la libertà di stampa è di tutti
Viviamo tempi entusiasmanti: è vero che la rottura con il passato è stata tremenda, ma bisogna guardare agli aspetti positivi. E l’ elemento positivo più importante, secondo Richard Gingras, responsabile dei prodotti editoriali di Google, è il fatto che ‘’non ci sono più barriere alla pubblicazione dei contenuti. Se una volta, secondo il vecchio detto americano, la libertà di stampa (freedom of the press) apparteneva solo a chi aveva una macchina da stampa (printing press) ora tutti sono in grado di veicolare notizie dove, come e quando vogliono’’ - Intervenendo alla conferenza di TechRaking 2012, tenuta nel Googleplex di Mountain View, Gingras – osserva Vittorio Sabadin su Firstonline - ha detto cose coraggiose che molti giornalisti della carta stampata non sono ancora pronti a sentire
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La professione
Sindacato Usa lancia una campagna per compensi equi a blogger e freelance online
Si chiama ”Pay the Writer!” (Pagare i collaboratori!) la campagna lanciata dalla National Writer’s Union (NWU), il sindacato degli autori che collaborano con le testate di informazione, per assicurare a blogger indipendenti, giornalisti e scrittori il compenso per il loro lavoro
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Donne e media, un cammino lungo un anno
Una breve retrospettiva e analisi per un anno di lavoro sul progetto “Donne e Media” di Associazione Pulitzer, iniziato a Roma con LSDI e FNSI lo scorso novembre. Un percorso sui generi che è transitato tra i molti problemi dell’ informazione nel nostro paese e che proseguirà nel prossimo autunno - Portare il dibattito tra la gente è stato il problema principale, ma non il solo, in un paese, l’ Italia che è una sterminata pianura culturale frazionata in migliaia di orticelli, ognuno circondato da un invalicabile steccato
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Giornali
63 quotidiani in un colpo: filantropia o business?
La notizia che Warren Buffett, miliardario statunitense, ha acquistato 63 quotidiani locali del gruppo Media General per 142 milioni di dollari, apportando 445 milioni di dollari di nuovi finanziamenti, ha avuto discreta eco mediatica - C’è chi lo ha indicato come un fenomeno parte di un trend, ma in momenti di crisi strutturale dell’editoria come quelli che stiamo vivendo, potrebbe apparire comunque un segnale positivo o incoraggiante - Soprattutto perchè, nella sua lettera di comunicazione ufficiale agli editori e redattori dei giornali del gruppo Berkshire Hathaway , Buffett descrive questa sua attività in termini di fiducia, impegno, sviluppo.
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Quotidiani che escono tre giorni su sette
Il Times-Picayune di New Orleans, uno dei quotidiani più antichi degli Stati Uniti, presto non offrirà più una edizione quotidiana, sette giorni su sette, ma sta progettando di uscire solo tre giorni alla settimana - Si tratta di un cambiamento rilevante – segnala l’ Associated Press – anche perché New Orleans potrebbe diventare la più grande area metropolitana nel paese senza un quotidiano su carta
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Editoria
Google non è un editore, ”sentenza esemplare’’ del tribunale di Parigi
Il Tribunale di Parigi ha rigettato la domanda risarcitoria multimilionaria proposta da TF1 – una delle reti televisive francesi – contro Google in quanto “editore” di YouTube, per violazione dei diritti d’ autore sui propri programmi - Si tratta di una sentenza che farà discutere, osserva Guido Scorza su wired.it, spiegando che secondo i giudici francesi Google è un intermediario della comunicazione, ovvero un mero fornitore di servizi tecnologici, e non già un editore come sostenuto da TF1
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Ancora forti squilibri in Usa fra investimenti pubblicitari e tempo di utilizzo dei media
Negli Stati Uniti la stampa cattura pubblicità con una percentuale quasi quattro volte maggiore di quella relativa al tempo che ad essa viene dedicata dai cittadini, mentre le due percentuali sono pressoché analoghe per la tv. Internet invece attira meno pubblicità rispetto all’ attenzione che produce e questo squilibrio diventa particolarmente rilevante nel settore del mobile dove gli investimenti pubblicitari sono per ora la decima parte della percentuale del tempo speso su di essi
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La Rete
Il 15% degli americani con più di 18 anni usa Twitter
E’ uno dei risultati di una ricerca sull’ uso di Twitter effettuata dal Pew Research Center’s Internet & American Life Project
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Il traffico internet nel 2016 pari a 38 milioni di Dvd all’ ora
La cifra 1,3 seguita da 21 zeri. 1,3 zettabyte: è la dimensione quantitativa che il traffico annuale di Internet su tutto il pianeta dovrebbe raggiungere nel 2016, secondo la stima dei ricercatori di Cisco - Per far capire meglio di quale ordine di grandezza si tratta, PC Mag spiega che è un volume equivalente a 38 milioni di Dvd all’ ora
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