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Osservatorio sui media 19 Set 2011

Notizie da Lsdi.it: il marketing avanza e rompe la separazione fra ‘’stato’’/pubblicità e ‘’chiesa’’/informazione

(Innovazioni e paradossi di una ‘’rivoluzione’’ ancora in cerca di un modello economico/9)Il nono e ultimo capitolo di ‘’The story so far’’, la Ricerca sul giornalismo digitale della Columbia, dedicato alla gestione manageriale del settore, dedica un’ ampia analisi al ruolo del marketing mettendo in rilievo come esso finisca a volte per essere rilevante almeno quanto quello della produzione dei contenuti, e nello stesso tempo segnala anche la trasformazione della figura del giornalista, che ora non può fare a meno di un punto di vista manageriale

(Innovazioni e paradossi di una ‘’rivoluzione’’ ancora in cerca di un modello economico/9)
Il nono e ultimo capitolo di ‘’The story so far’’, la Ricerca sul giornalismo digitale della Columbia, dedicato alla gestione manageriale del settore, dedica un’ ampia analisi al ruolo del marketing mettendo in rilievo come esso finisca a volte per essere rilevante almeno quanto quello della produzione dei contenuti, e nello stesso tempo segnala anche la trasformazione della figura del giornalista, che ora non può fare a meno di un punto di vista manageriale

– I direttori, infatti, sono sempre più tenuti a considerare gli articoli anche sotto il profilo dei potenziali ricavi, tanto che un manuale ad uso interno di Aol li invita la direzione a considerare che il prezzo di acquisto di un articolo non dovrebbe superare la metà dei ricavi pubblicitari che ci si aspetta possano derivare da esso – L’ ampliamento del numero di lettori, una volta affidato agli esperti di tiratura, ora è assegnato a impiegati commerciali ed editoriali che sviluppano “strategie di crescita del pubblico” individuando le forme migliori di copertura giornalistica – Quando decidono quali argomenti possano attrarre più lettori, o lettori di fasce differenti, questo influisce sugli sforzi della redazione e dei collaboratori per trovare followers e fans – Intanto la prassi di pagare i freelance secondo la ‘’resa’’ economica dei loro articoli rischia di radicarsi anche all’ interno delle redazioni, come avviene ad esempio ad About.com che ha cominciato a pagare i suoi redattori esperti (le ”guide”) in base alle loro performance – Dall’ altro lato, però, siccome nel giornalismo digitale il pubblico può seguire i migliori con grande facilità, i giornalisti che hanno un grande seguito individuale potrebbero cominciare a registrare i dati sui loro lettori e cercare di usarli per farci dei soldi, piuttosto che lasciarlo fare ai loro datori di lavoro
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La professione

Entro cinque anni il Pulitzer a un robot-giornalista

Lo assicura provocatoriamente Kris Hammond, uno dei fondatori di Narrative Science, l’ azienda Usa che ha sviluppato un programma in grado di raccogliere dati – statistiche sportive o rapporti finanziari – per trasformarli in notizie, in testi giornalistici – Il passo avanti rispetto ad altri programmi, secondo il New York Times, è nella capacità di questo software di fare collegamenti e deduzioni e di presentare i diversi punti di vista – L’ azienda ha raccolto finora una ventina di clienti, fra cui alcune catene di quotidiani Usa che per ora pensano di utilizzarlo per realizzare delle sintesi automatizzate che consentano di ampliare la copertura dello sport giovanile locale e per produrre articoli sui risultati finanziari trimestrali delle aziende della zona – Tra l’ altro anche i prezzi sono competitivi, meno di 10 euro per un articolo di 500 parole, e sono probabilmente destinati a scendere – Ma anche 10 dollari, osserva Steve Lohr sul New York Times, sono un prezzo più conveniente della media dei costi ad articolo a Patch. Com (il grande network di siti locali che fa capo ad AOL), per esempio, o a Demand Media
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Diversità di genere nel trattamento delle notizie?

La neodirettrice del New York Times nega che le giornaliste abbiano gusti e sensibilità differenti nel trattamento dell’ informazione, ma molte sue colleghe non sono d’ accordo ed esaltano l’ importanza della diversità di genere nelle redazioni giornalistiche – Un articolo sul sito del Maynard Institute for Journalism Education
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Facebook: ‘Subscribe button’, piccolo manuale per i giornalisti

Nella rincorsa a Twitter e Google+, FB ha introdotto uno strumento che dovrebbe separare lo ‘spazio’ pubblico da quello privato – Non serve più essere ‘amici’ per potere vedere gli ultimi aggiornamenti degli altri utenti ed è possibile scegliere quanti e quali aggiornamenti ricevere – Jeff Sonderman, un esperto di digital media, elenca 5 aspetti del nuovo servizio che possono interessare il giornalismo
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Fotogiornalismo

Il confine etico nell’ uso della camera oscura digitale

Un fotogiornalista danese è stato escluso da uno dei principali premi mondiali per aver esagerato nei ritocchi ai colori e al contrasto di tre scatti di un reportage su Haiti – Un fotografo italiano, Matteo Bazzi, riprende questo episodio pe riproporre in un breve saggio il problema sull ‘’veridicità della fotografia e la legittimità della manipolazione digitale’’, invitando ad essere vigili perché l’ utilizzo delle tecniche di manipolazione digitale ci ricorda che è facile alterare la realtà’’ e ha ‘’inevitabilmente conseguenze sul modo in cui rappresentiamo e percepiamo il mondo”
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Editoria

YouTube punta anche al giornalismo d’ inchiesta

Il gigante dei video è in trattative col CIR, il Centro di giornalismo investigativo di Berkeley (Usa), per realizzare una piattaforma che dovrebbe chiamarsi YouTubeInvestigative – I media tradizionali sono costretti a ricorrere a fonti esterne per avere dei contenuti che non riescono a produrre, mentre i social media come You Tube non vedono l’ ora di sbarcare in un settore che è stato abitualmente dominato dai media tradizionali
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Nove svizzeri su 10 leggono regolarmente un quotidiano

Secondo l’ Agenzia elvetica per le indagini sui media la percentuale dei lettori di giornali rimane stabile, mentre aumenta la diffusione dei quotidiani gratuiti – Ma qualche preoccupazione comincia a circolare anche nella Confederazione visto che la ministra per le comunicazioni lancia un appello agli editori a ‘’rafforzare la carta stampata’’
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Digitale: in Italia una ‘’corsa di cavalli zoppi’’?

Gli ultimi dati Audipress mettono in rilievo come moltissime testate anche di ampia diffusione non abbiano neppure un sito web o come in alcuni casi il numero di visitatori sia davvero marginale
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Tablet, si allarga la rivolta contro Apple

Il Financial Times è stato il primo a dichiarare guerra alle tariffe per chi sottoscrive abbonamenti sullo store di Apple – In un articolo sul Guardian John Naughton (professore alla Open University) analizza il mercato dei contenuti online su tablet e la situazione di monopolio dell’ azienda di Steve Jobs, contro cui le reazioni degli editori non si sono fatte attendere
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Pubblicità

Oltre 40 aziende aderiscono al manifesto contro lo stereotipo femminile

L’ iniziativa lanciata nel gennaio scorso da’’Pari o dispare’’, il movimento per un uso responsabile dell’ immagine femminile da parte degli investitori pubblicitari, sta inducendo le aziende a ‘’ una riflessione e un’ attenzione diversa nel ‘guardare’ le proprie campagne pubblicitarie’’, racconta Cristina Molinari, presidente del Comitato –Un articolo su Tabloid
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Media e potere

Libri: Wikileaks e il movimento per la trasparenza

Esce per Egea ‘’Oltre WikiLeaks, il futuro del movimento per la trasparenza’’, un saggio di Micah Sifry, esponente di punta di quel movimento, tradotto da Bernardo Parrella – Non un trattato sulla creatura di Julian Assange, ma un ‘’rapporto dalla trincea in cui una nutrita schiera di attivisti a sostegno della democrazia è impegnata a rendere più aperte e responsabili le principali istituzioni governative’’
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La Rete

Come i social media stanno cambiando la BBC

I social media sono un ”terremoto positivo” per i giornalisti: lo sostiene Kevin Bakhurst, vice capo della Redazione multimediale del più prestigioso servizio pubblico radiotelevisivo mondiale, la BBC in un suo intervento all’ International Broadcasdting Convention di Amsterdam – Fonti di notizie e coinvolgimento dei cittadini
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Quante pagine ci sono su internet?

Una struttura di ricerca americana, la World Wide Web Foundation, sta cercando di calcolare, con un buon grado di approssimazione, quanto sia grande realmente Internet. Con un finanziamento di un milione di dollari stanziato da Google, il gruppo – spiega Steve Bratt, Ceo della Fondazione -, stima di poter rendere noti i risultati di questa ricerca
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Account pirata contro la politica editoriale dei grandi gruppi

Crescono i casi di hackeraggio dei profili di testate e giornalisti famosi da parte di gruppi che li usano per lanciare notizie e allarmi falsi – Dagli Script Kiddies a ‘Sophie Germain’ – In Venezuela diventa uno strumento di lotta politica
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