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Rai 03 Ago 2009

Nomine Rai ma il presidente Garimberti si astiene e pone quattro condizioni: "Mai più il mio voto se non ci sarà condivisione". Verna (Usigrai): "Lottizzazione è fatta"

Antonio Preziosi è il nuovo direttore del Giornale Radio Rai e di Radiouno. Lo ha deciso a maggioranza il Cda della Rai che ha indicato anche Bruno Soccillo; Flavio Mucciante (direttore di Radiodue e condirettore del Giornale Radio Due); Maurizio Sinibaldi (Radiotre), Riccardo Berti (Gr Parlamento), Aldo Papa. In tutte queste nomine si è astenuto il presidente Paolo Garimberti che ha annunciato l'intenzione di non votare mai più nomine "se non condivise". Quattro le condizioni poste dal presidente della Rai.

Antonio Preziosi è il nuovo direttore del Giornale Radio Rai e di Radiouno. Lo ha deciso a maggioranza il Cda della Rai che ha indicato anche Bruno Soccillo; Flavio Mucciante (direttore di Radiodue e condirettore del Giornale Radio Due); Maurizio Sinibaldi (Radiotre), Riccardo Berti (Gr Parlamento), Aldo Papa. In tutte queste nomine si è astenuto il presidente Paolo Garimberti che ha annunciato l'intenzione di non votare mai più nomine "se non condivise". Quattro le condizioni poste dal presidente della Rai.

 "Le nomine d'ora in poi dovranno essere ampiamente condivise, dovranno assicurare il pluralismo". "No a esterni se non si dimostra che serve, e niente cancellazione di direttori dei quali non sia stata individuata una nuova collocazione". "In assenza anche di uno solo di questi requisiti, riterrò non opportuno procedere - continua il presidente - a votazione sulle nomine e, qualora si dovesse comunque procedere, preannuncio fin da subito che non le voterò".  Garimberti ha spiegato così al sua astensione e ha annunciato che questa sarà la sua linea di condotta anche per le nomine che dovrebbero approdare in Consiglio di amministrazione in settimana. "Io _ ha detto Garimberti _  mi sono astenuto su tutte e voglio spiegare chiaramente il perchè per evitare dietrologie sul mio comportamento". "Credo che sulle nomine Rai, di cui continuo a leggere con grande disappunto anticipazioni 'a pioggia' sui giornali, vadano ribadite una volta per tutte una serie di questioni di principio e di metodo che, per quanto mi riguarda, saranno d'ora in avanti
'le quattro condizioni indispensabili per procedere come amministratore di quest'Azienda e Presidente di Garanzia". E poi sono arrivate le condizioni: "mi sento di affermare con forza che non voterò  più  nomine che non siano ampiamente condivise e quando dico ampiamente condivise voglio chiarire che intendo la sincera e convinta ricerca dell'unanimità  come obiettivo di un metodo di lavoro che deve obbligatoriamente unirsi all'indispensabile requisito professionale".
   Ancora, Garimberti annuncia che "non voterò più  - a prescindere dai curricula e dai meriti dei singoli candidati - proposte di nomina che, nell'analisi del quadro complessivo
dell'Azienda, non assicurino quel pluralismo che non solo è un dovere della Rai nei confronti della collettività  ma che è, e deve rimanere, il tratto distintivo dell'identità  di Servizio Pubblico¯.
   Terza condizione: "non voterò  l'assunzione di professionisti esterni, giornalisti o dirigenti, se non verrà ampiamente dimostrato che non esistono in Azienda professionalità  in grado di coprire quei ruoli apicali per cui vengono proposti; e meno che mai, voterò per l'assunzione di "vicedirettori  esterni perchè  sono convinto che in Rai vi siano fior di professionisti in grado di svolgere egregiamente questo ruolo. Si tratta, inoltre, in un momento di crisi economica dell'Azienda, di un gesto che giudico di necessaria responsabilità  anche sul versante economico, di rispetto per l'impiego di quelle risorse finanziarie che i cittadini, spesso con sacrificio, ci forniscono".
   Quarta condizione di Garimberti: "non voterò  la sostituzione di direttori e dirigenti per cui non sia stata individuata una adeguata ricollocazione. E' una questione di rispetto delle risorse aziendali anche per evitare possibili contenziosi sul versante del lavoro ed è pure una questione morale perchè non possiamo trovarci - come purtroppo è accaduto in passato - con una pletora di dirigenti senza incarico, la cui professionalità viene ingiustamente mortificata".
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 "Lottizzazione è fatta, non basta qualche buon nome per dire che i vertici Rai abbiano lavorato bene". e'il commento di Carlo Verna, segretario dell'Usigrai, alle decisioni prese oggi dal consiglio di amministrazione di Viale Mazzini.
   Per Verna, è "sicuramente positivo che non si sia proceduto a spacchettare il Giornale Radio. Il punto oggi è che ci pare delegittimata la fonte di proposta delle nomine fatte e cioè il dg Mauro Masi - spiega - e così sarà fin quando non avrà chiarito le ragioni della rottura della trattativa con Sky. Il consiglio di amministrazione avrebbe dovuto attendere e anzi  pretendere chiarezza pubblica, prima di accettare qualunque altra iniziativa, tra cui l'ennesima assunzione da direttore.
Stavolta non di chi lo aveva fatto altrove. Senza entrare nel merito del curriculum del neo responsabile di Isoradio - continua Verna - notiamo che per la Rai al momento è un
collaboratore a termine. Riapriremo subito il tavolo per accrescere i diritti dei nostri precari. Intanto crediamo che lasciare senza incarico i direttori sostituiti del Giornale
Radio e della Divisione Radiofonia sia un atto di insensibilità e di arroganza che si commenta da sè. Ma al loro fianco per qualunque azione volessero intentare - conclude - ci sarà il sndacato". (ANSA)

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