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Arriva a Napoli la mostra fotografica "Nome in codice: Caesar"
Iniziative 07 Dic 2016

Nome in codice: Caesar, in mostra a Napoli le fotografie sui detenuti siriani vittime di tortura

Arriva a Napoli “Nome in codice: Caesar”, la mostra fotografica sui detenuti siriani vittime di tortura. L'iniziativa, promossa da Fnsi, Articolo 21, Amnesty International Italia, Focsiv e Unimed, sarà  inaugurata giovedì 15 dicembre, alle 16.00, a Castel dell'Ovo e resterà  aperta al pubblico fino al 18 dicembre.

Giovedì 15 dicembre, alle 16.00, nella sala delle Terrazze di Castel dell’Ovo, a Napoli, verrà inaugurata la mostra “Nome in codice: Caesar. Detenuti siriani vittime di tortura”: una selezione delle immagini scattate da Caesar, pseudonimo che protegge l’identità di un ex fotografo della polizia militare del regime siriano, il cui incarico, dal 2011, era quello di fotografare i corpi dei detenuti uccisi dalle torture nelle carceri siriane. Per due anni, Caesar ha fatto copie delle immagini e nel 2013 ha disertato, portando con sé in Occidente le copie delle fotografie.

L’inaugurazione sarà preceduta, alle 10.30 di giovedì 15 dicembre, da un incontro con la stampa e gli studenti, in Via Mezzocannone n. 101. All’incontro interverranno:
l’assessore alla Cultura ed al Turismo, Nino Daniele;
l’ex prigioniero sopravvissuto alle torture, Mazen Alhummada;
Tina Marinari di Amnesty International;
Armando Borriello, presidente del Sindacato unitario giornalisti Campania;
Nino Santomartino di Focsiv;
il giornalista italo-siriano Fouad Roueiha;
la prof.ssa Daniela Pioppi, docente di Storia contemporanea dei Paesi Arabi all’Università Orientale;
il dott. Sami Haddad, esperto di Lingua Araba presso la stessa Università;
Filomena Annunziata, della Fuci;
Chiara Cetrulo degli Studenti UniOr pro la Rivoluzione Siriana.

Coordina Germano Monti, del Caesar Team Italia.

Delle migliaia di immagini scattate da Caesar, ne sono state selezionate una trentina che costituiscono la mostra, già esposta al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, al Memorial dell’Olocausto a Washington, al Parlamento Europeo di Strasburgo, a Westminster, a Parigi, Boston, Dublino e in molte altre città.

In Italia, le immagini di Caesar sono state esposte per la prima volta al MAXXI di Roma nell’ottobre scorso. La mostra è promossa da Amnesty International, Fnsi, Articolo 21, Focsiv – Volontari nel mondo, Coordinamento delle Università del Mediterraneo e Unimed, in collaborazione con la Fuci napoletana e gli Studenti UniOr per la Rivoluzione Siriana ed ha ottenuto il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Università Orientale.

La magistratura francese, sulla base delle informazioni fornite da Caesar, ha aperto un procedimento per crimini contro l’umanità nei confronti del regime di Assad e iniziativa analoghe sono in corso in Spagna e in Germania, mentre il Congresso degli Stati Uniti ha appena votato una legge al riguardo.

@fnsisocial

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