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Un momento della cerimonia di Latina
Un momento della cerimonia di Trieste
Iniziative 18 Mar 2021

#NoiNonArchiviamo, Latina e Trieste ricordano Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

«Ilaria, Miran e tutti i giornalisti per cui non c'è stata verità  e giustizia non saranno dimenticati», ha detto il presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, partecipando, con il sindaco Damiano Coletta, all'iniziativa nel capoluogo pontino. Muscatello (Assostampa Fvg): «La loro morte è fra i tanti buchi neri che non possono e non devono rimanere tali».

«Nessuno si illuda, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e tutti i giornalisti per cui non c'è stata verità e giustizia non saranno dimenticati. Continueremo a chiedere che si faccia piena luce sulle loro morti per restituire forza al loro lavoro. Oggi non è solo una giornata dedicata alla memoria,  ma anche all'impegno, un impegno preciso che dovrà restituire a tutti noi la ricostruzione di cosa accadde quel 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Ringrazio l'amministrazione e il sindaco di Latina che oggi sono qui a dare forza ad un messaggio che per 27 anni è rimasto intatto ed è stato recepito e portato avanti da tantissimi ragazzi e ragazze delle scuole italiane a conferma che il compito di ricerca della verità non si archivierà mai». Con queste parole il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, ha aperto la cerimonia che si è svolta questa mattina nella piazza intitolata a Ilaria Alpi del capoluogo pontino e alla quale ha preso parte anche il sindaco Damiano Coletta, che ha sottolineato l'esigenza di «ricordare l'impegno di Ilaria Alpi e di tanti giornalisti che hanno sacrificato la loro vita alla ricerca della verità».

Durante la cerimonia l'associazione Articolo 21 ha consegnato una lettera di ringraziamento all'amministrazione a firma di Mariangela Gritta Grainer, portavoce dei genitori di Ilaria Alpi. Alla deposizione dei fiori era presente l'avvocato Giulio Vasaturo, che rappresenta gli organismi di categoria quali parti offese nel procedimento penale. «Insisteremo sempre nella ricerca della verità e collaboriamo con la Procura di Roma in tal senso – ha detto Vasaturo –. Noi crediamo che anche e soprattutto grazie alle inchieste giornalistiche ci siano elementi per tentare di arrivare alla verità sull'agguato a Ilaria e Miran. La Fnsi e tanti giornalisti con il loro lavoro hanno aiutato e stanno tuttora aiutando gli investigatori. Non ci fermeremo finché non sarà fatta luce su movente, esecutori e mandanti».

Una seconda iniziativa in ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si è celebrata, sempre oggi, 18 marzo, a Trieste, nel giardino vicino al mare intitolato all'operatore. Il presidente dell'Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia, Carlo Muscatello, il presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Cristiano Degano, la presidente della Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, Daniela Luchetta, e la rappresentante del circolo regionale di Articolo21, Fabiana Martini, hanno depositato sulla stele che ricorda Miran Hrovatin un fiore, simbolo della caparbietà con cui il mondo del giornalismo, le associazioni e la città chiedono e continueranno a chiedere verità e giustizia.

«La storia del nostro Paese è tragicamente punteggiata da tante stragi e troppi omicidi rimasti ormai da decenni senza verità e giustizia. La morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, 27 anni fa a Mogadiscio, è fra i tanti buchi neri che non possono e non devono rimanere tali. Per questo, dinanzi alla possibile archiviazione dell'omicidio, la nostra parola d'ordine è ancora #noinonarchiviamo», ha detto Carlo Muscatello.

«Più passano gli anni e più è necessario e doveroso ricordare per non dimenticare e fare luce sulle inchieste che Ilaria e Miran stavano portando avanti, nella consapevolezza che nel buio la democrazia e i diritti umani muoiono», ha affermato Fabiana Martini.

Per Cristiano Degano, «fare delle inchieste giornalistiche a rischio della propria vita è un impegno non solo professionale ma civile».  Secondo Daniela Schifani Corfini Luchetta, è «vergognoso» e «triste» che lo Stato non «faccia qualcosa per risolvere quello che è diventano uno dei misteri dell'Italia».

@fnsisocial

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