"La manovra aggiuntiva che il Governo ha varato per decreto e che il Parlamento, con un percorso a tappe forzate, si appresta ad approvare, contiene un insieme di misure inaccettabili unite ad altre di discutibile efficacia, e niente che favorisca lo sviluppo dell'economia del Paese.
Autonomia e Solidarietà, componente di maggioranza della FNSI, ritiene che tutto il movimento sindacale italiano debba opporsi in ogni sede e con ogni strumento possibile ad un insieme di interventi, sulla contrattazione aziendale, sulla derogabilità dei contratti, sullo statuto dei lavoratori,
sulla libertà d'impresa, che costituiscono un attacco a vasto raggio ai diritti dei lavoratori.
Il modello Pomigliano, voluto dalla Fiat di Marchionne, non può diventare il modello di sviluppo di un Paese moderno.
L'Italia non può rinunciare alla tradizione che risale alla sua Costituzione, alle conquiste del movimento dei lavoratori, a una giurisprudenza consolidata negli anni. L'intero articolo 8 del decreto costituisce un attacco ai diritti senza avere alcun carattere di urgenza, che consentirebbe la
decretazione, né alcuna attinenza con gli obiettivi di ripianamento del debito pubblico. Punta invece a indebolire tutti i lavoratori, a renderli più precari e ricattabili.
Ancora una volta il Governo tenta una spallata contro i sindacati e contro i diritti dei lavoratori. Autonomia e Solidarietà invita i giornalisti italiani, attraverso tutte le loro istanze rappresentative, a mobilitarsi contro una manovra che contiene troppi frutti avvelenati per potersi definire di
risanamento".