La Rai darà spazio all'evoluzione del quadro politico attraverso approfondimenti affidati ai tg: è l'orientamento che è emerso oggi dalla riunione del direttore generale Mauro Masi con i direttori delle testate. Una soluzione che viene ritenuta, spiega una nota di Viale Mazzini, ''coerente con precedenti analoghi'' e in grado di ''garantire il pluralismo''.
''Il direttore generale Mauro Masi - spiega una nota della Rai - ha incontrato questa mattina a Viale Mazzini i direttori di tutte le testate giornalistiche Rai assistito dal vicedirettore generale Antonio Marano.
Dall'incontro è emersa la volontà e la concreta possibilità di tutte le testate di gestire nei propri rispettivi ambiti di competenza gli approfondimenti di informazione che la situazione politica richiede''.
''In aggiunta - spiega ancora la nota - i direttori delle testate potranno chiedere ampliamenti degli spazi previsti e, ove ritenuto necessario, anche variazioni di orario nei palinsesti. Le richieste di approfondimento verranno presentate a partire da oggi stesso alla vicedirezione generale per il coordinamento dell'offerta radiotelevisiva che le sottoporrà con le proprie valutazioni al direttore generale''.
''Questa soluzione, oltre ad essere coerente con specifici precedenti analoghi, permette di garantire il pluralismo - conclude la nota - e il dovuto equilibrio informativo del gestore del servizio pubblico radiotelevisivo''. (ANSA)
PDL: VERNA (USIGRAI), NOTA STONATA DIVIETO A BALLARO'
''Irrispettoso per le redazioni dei telegiornali invocare la riapertura di trasmissioni in pausa estiva, ma se, secondo il direttore di rete, Ballarò era in grado di andare in onda perché vietarlo? I divieti non ci piacciono mai. Il no a Ruffini e Floris è l'unica nota stonata nell'ambito di una iniziativa condivisibile della direzione generale''. Così il segretario dell'Usigrai Carlo Verna.
''La Rai - spiega Verna - deve fare sempre il massimo possibile per un'informazione tempestiva e plurale. Le testate giornalistiche del servizio pubblico sono in grado di garantirla anche in periodo di ferie, giusto non penalizzarle, come ha autorevolmente sostenuto il presidente della Vigilanza, Zavoli''.
''Nelle prossime ore - conclude il segretario Usigrai - vigileremo perché Minzolini, che ha già espresso nei giorni scorsi con un editoriale la sua netta scelta di campo non penalizzi nella rappresentazione le ragioni di futuro e libertà, e di tutti i soggetti che sono in dissenso con il premier, mentre a Masi chiediamo, verificato che le redazioni sono pronte e reattive, di andare lui in vacanza, senza varare inopportune nomine agostane''. (ANSA)
PDL: RUFFINI, PRENDO ATTO CON DISPIACERE DEL NO A BALLARÒ
''Prendo atto con dispiacere che in una riunione alla quale non sono stato invitato è stato deciso di vietare a Raitre di mandare in onda al posto di una replica del circo uno speciale di Ballarò''. È il commento del direttore di Raitre, Paolo Ruffini, alla decisione della Rai di dare spazio esclusivamente ai tg per aprire ulteriori spazi di approfondimento sulla situazione politica.
'Il mio dovere professionale ed il mio ruolo di direttore - sottolinea Ruffini - mi imponevano invece di fare tutto il possibile per garantire alla Rai una prima serata speciale dedicata agli eventi di questi giorni. Questa del resto è sempre stata la prassi di fronte ad eventi inattesi, che richiedono un impegno fuori dell'ordinario sia ai tg che alle reti, per garantire la dovuta copertura ed il dovuto pluralismo''.
''Lo speciale di Ballarò - ricorda il direttore di Raitre - era praticamente pronto. Ci sarebbero stati i servizi filmati, ed ospiti di primo piano che avrebbero garantito un ampio dibattito. Ci sarebbe stata anche la copertina di Crozza.
Mancava il via libera alla messa in onda. Ma quello non dipendeva e non dipende da noi. Peccato!''. (ANSA)
PDL: FLORIS, PECCATO NON POTER ANDARE IN ONDA CON BALLARÒ
''Peccato, un vero peccato'' per Giovanni Floris non poter andare in onda domani sera con Ballarò, visto che l'azienda ha deciso di dare spazio agli approfondimenti per seguire l'evoluzione della situazione politica, affidandoli però esclusivamente alle testate e non ai talk show.
''La puntata era pronta, avevamo coinvolto ospiti autorevoli, avevamo dei bei servizi da far vedere, come sempre sarebbe stata una puntata rigorosa ed equilibrata. Sarebbe stata insomma secondo noi un'ottima puntata'', continua Floris. ''Davanti all'evoluzione della situazione politica era nostro dovere di giornalisti proporre all'azienda con cui lavoriamo il nostro impegno. Lo abbiamo fatto, poi l'azienda ha preso le sue
decisioni, decisioni che ognuno può valutare come crede, ma che ovviamente a noi dispiacciono. Ci scusiamo con gli ospiti che avevano accettato il nostro invito, ci scusiamo con chi lavorando sodo aveva reso possibile la realizzazione di una puntata con pochi giorni di lavoro, a cavallo tra luglio e agosto. Ma se dobbiamo andare in vacanza, ci andiamo. Arrivederci a settembre'', conclude il conduttore. (ANSA)
PDL: GIULIETTI, RAI PREFERISCE IL CIRCO A BALLARÒ SU CRISI
Il direttore Masi ''ha riunito i direttori di rete e di testata per impedirgli di fare trasmissioni di approfondimento sulla crisi, come aveva proposto il direttore Ruffini in prima serata. Invece andrà in onda una replica di una puntata sul circo, vera metafora della situazione attuale''. Così Beppe Giulietti di articolo 21 a Radio Radicale, ''il tutto mentre le autorà di garanzia difendono l'autonomia dell'azienda Rai che dovrebbe informare di più, richiamando addirittura i conduttori dalle ferie: c'è un precedente, quando Follini ruppe con Berlusconi, il Cavaliere gli disse: ti punterò contro le mie televisioni. Ora c'è un piano per l'espulsione politica e mediatica di Fini e dei suoi gruppi parlamentari come è già successo con altre forze politiche, a partire dai radicali. Sarebbe ora e tempo che l'autorità di garanzia monitorasse la presenza di tutte le forze politiche nel polo raiset''. (ANSA)
''Mario Orfeo aveva chiesto venerdì mattina per iscritto di poter fare uno speciale Tg2 - sottolinea Rizzo Nervo in una nota - ed ha dovuto attendere la riunione di oggi con tutti i direttori. Una volta sarebbe stata sufficiente una telefonata al Coordinamento palinsesti e le esigenze informative avrebbero subito prevalso sulle ragioni del palinsesto. La risposta negativa a Raitre di mandare in onda uno speciale Ballarò domani è poi del tutto incomprensibile. Avrebbe sostituito una replica del Circo e la trasmissione era stata costruita nella garanzia di un vero pluralismo con in studio leader prestigiosi di partito che avevano già dato il loro assenso''.
''Non capisco francamente questo vertice aziendale di che cosa abbia paura: se un editore comincia ad avere paura dei fatti e delle notizie finirà col perdere credibilità e autorevolezza e allora sarà la fine del servizio pubblico radiotelevisivo. Lo dico con amarezza - conclude il consigliere - ma anche con tanta rabbia perché credo che in tanti, compreso il sindacato dei giornalisti, stiano sottovalutando quanto è successo''. (ANSA)