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Osservatorio sui media 19 Dic 2005

New York Times, uno scoop rimandato di un anno

(Astro9colonne) - New York, 19 dic - Le rivelazioni del New York Times sulle intercettazioni telefoniche non autorizzate da parte dell’amministrazione Bush suscitano clamore nell’ambiente giornalistico americano per due motivi: l’eccezionalità della notizia e soprattutto le circostanze della pubblicazione.

(Astro9colonne) - New York, 19 dic - Le rivelazioni del New York Times sulle intercettazioni telefoniche non autorizzate da parte dell’amministrazione Bush suscitano clamore nell’ambiente giornalistico americano per due motivi: l’eccezionalità della notizia e soprattutto le circostanze della pubblicazione.

Attraverso una nota “inusuale”, il New York Times ha reso noto di aver atteso un anno prima di pubblicare lo scoop a seguito di un incontro con alcuni rappresentanti della Casa Bianca. L’amministrazione Bush avrebbe dunque chiesto al giornale di non pubblicare la storia, motivando la richiesta con la necessità di preservare la sicurezza e di non informare presunti terroristi delle intercettazioni in atto. Il quotidiano decise allora di accettare la richiesta, celando le informazioni che avrebbero potuto “aiutare” i terroristi e ritardando di un anno l’uscita dell’inchiesta. Il NYT non ha spiegato ai lettori il motivo per cui, ora, la notizia è stata resa nota; non ha chiarito se e come le condizioni siano cambiate. Non ha rivelato, inoltre, se le informazioni in possesso del giornale siano o meno presenti nel libro in uscita “State of War: The Secret History of the CIA and the Bush Administration”, scritto dal giornalista che ha rivelato venerdì scorso la vicenda delle intercettazioni telefoniche, James Risen. “Il libro sarà pubblicato il prossimo gennaio”, si è limitata ad annunciare la casa editrice Simon & Schuster.

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