L'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Ancora corpi sottratti alle onde del 'mare nostrum' e all'oblio, ancora polemiche politiche e giornalistiche sui media intorno a questa nuova tragedia che si è abbattuta sul popolo dei migranti e sulle coscienze di tutte e tutti.
Tragedia e polemiche che suscitano la reazione dell'Associazione Carta di Roma, da anni punto di riferimento sul fronte dei diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati, delle minoranze e dei migranti nel mondo dell’informazione, e del suo presidente Giovanni Maria Bellu, che dal sito dell'associazione lancia l'appello ai giornalisti: "Proteggiamo il nostro lavoro dalla retorica che sta per abbattersi nelle redazioni", scrive.
E poi spiega: "In previsione dello tsunami di retorica che si abbatterà sulle redazioni, è importante che noi tutti, noi giornalisti italiani, ci ricordiamo che la regola-base della professione è rispettare la verità sostanziale dei fatti".
L'appello è ancora una volta ad "usare i termini appropriati: non sono morti dei “clandestini” ma dei potenziali richiedenti asilo; non sono morti per una tragica fatalità, ma perché i soccorsi non sono stati adeguati".
"Il numero delle vittime del Mediterraneo dalla fine di Mare Nostrum è cresciuto - conclude quindi Bellu - in modo tale da non lasciare alcun dubbio sulla relazione tra quella decisione e quanto è accaduto oggi e nei primi mesi del 2015".