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Carta di Roma 19 Apr 2015

Naufragio nel Mediterraneo, Bellu (Carta di Roma): "Usiamo termini appropriati ed evitiamo la retorica"

L'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Ancora corpi sottratti alle onde del 'mare nostrum' e all'oblio, ancora polemiche politiche e giornalistiche sui media intorno a questa nuova tragedia che si è abbattuta sul popolo dei migranti e sulle coscienze di tutte e tutti.

L'ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Ancora corpi sottratti alle onde del 'mare nostrum' e all'oblio, ancora polemiche politiche e giornalistiche sui media intorno a questa nuova tragedia che si è abbattuta sul popolo dei migranti e sulle coscienze di tutte e tutti.

Tragedia e polemiche che suscitano la reazione dell'Associazione Carta di Roma, da anni punto di riferimento sul fronte dei diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati, delle minoranze e dei migranti nel mondo dell’informazione, e del suo presidente Giovanni Maria Bellu, che dal sito dell'associazione lancia l'appello ai giornalisti: "Proteggiamo il nostro lavoro dalla retorica che sta per abbattersi nelle redazioni", scrive.
E poi spiega: "In previsione dello tsunami di retorica che si abbatterà sulle redazioni, è importante che noi tutti, noi giornalisti italiani, ci ricordiamo che la regola-base della professione è rispettare la verità sostanziale dei fatti". 
L'appello è ancora una volta ad "usare i termini appropriati: non sono morti dei “clandestini” ma dei potenziali richiedenti asilo; non sono morti per una tragica fatalità, ma perché i soccorsi non sono stati adeguati". 
"Il numero delle vittime del Mediterraneo dalla fine di Mare Nostrum è cresciuto - conclude quindi Bellu - in modo tale da non lasciare alcun dubbio sulla relazione tra quella decisione e quanto è accaduto oggi e nei primi mesi del 2015".

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