Nel corso del dibattito su 'Liberta' di informazione e tutela della privacy nella lotta antimafia'' organizzato dal centro Pio La Torre al cinema Rouge et Noir di Palermo, nell'ambito del progetto educativo antimafia, si sono intrecciati temi sulla sicurezza sociale a problemi sulla libertà di stampa e sul diritto all'informazione. il Presidente della Fnsi. infatti, si è soffermato sulla drammatica situazione di decine e decine di testate che rischiano la chiusura con la conseguente espulsione dal lavoro di migliaia di persone tra giornalisti, poligrafici, amministrativi ed indotto. Tutto ciò a causa dei profondissimi tagli che sono stati fatti recentemente e negli anni al fondo editoria.
"Il rischio di un vulnus al pluralismo dell'informazione è incombente - ha detto Roberto Natale - c'è la necessità e l'urgenza che il Governo Monti riveda le drastiche scelte che sono state fatte dal precedente esecutivo riscrivendo completamente le modalità di accesso a questi fondi. Infatti non è più accettabile che il mondo dell'editoria viva in questa perenne schizofrenica situazione tra chi può accedere a pubblicità e fondi pubblici e chi no. Il conflitto di interesse - ha sostenuto il Presidente del sindacato dei giornalisti -non è solo quello dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi".
Roberto Natale ha anche ricordato come la Fnsi attraverso l’azione dell’osservatorio di Sindacato e Ordine “Ossigeno per l’informazione” svolge una attenta azione di monitoraggio e denuncia sui cronisti sotto scorta e sulle notizie oscurate. “Nel solo anno 2011 – ha concluso il Presidente - sono stati minacciati 310 giornalisti. Questo non è un segnale di salute di democrazia e di libertà di stampa”.
INTERCETTAZIONI: NATALE (FNSI), BENE STOP A LEGGE BAVAGLIO
''Siamo molto contenti che la cosiddetta 'legge bavaglio' sia tornata su un binario morto, perché era un provvedimento ipocrita''. Lo ha detto Roberto Natale, presidente Fnsi intervenuto al dibattito su 'Libertà di informazione e tutela della privacy nella lotta antimafia'' organizzato dal centro Pio La Torre al cinema Rouge et Noir nell'ambito del progetto educativo antimafia. ''Quel disegno di legge voleva che il giornalismo non raccontasse più fatti - ha aggiunto - di rilevanza sociale''. (PALERMO, 13 DICEMBRE - ANSA)
INTERCETTAZIONI: INGROIA, PROCURE NE HANNO ABBATTUTO I COSTI
''Le intercettazioni hanno un costo elevato anche se negli ultimi tempi c'è stata maggiore attenzione dagli uffici delle procure che hanno abbattuto i costi. Il primo capitolo di spesa è legato a quelle ambientali, perché nel nostro Paese, al contrario di altri, le forze di polizia non sono adeguatamente attrezzate''. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia interpellato dagli studenti intervenuti al convegno su privacy e diritto dell'informazione promosso dal centro Pio La Torre. ''A fronte dei costi sociali della criminalità - ha aggiunto - si sequestrano, grazie alle intercettazioni, ingenti ricchezze di provenienza illecita. Il vero problema è che non avendo gli strumenti adatti, gli uffici delle procure sono costretti a rivolgersi a società private che mettono a disposizione l'attrezzatura necessaria con elevati costi di noleggio''. ''Da anni chiedo ai ministri di vari governi per quale motivo lo Stato italiano non dota le forze di polizia degli strumenti necessari, - ha detto - ma finora le risposte sono state evasive. Adottando contratti di leasing si potrebbe superare anche il problema dell' obsolescenza tecnologica, ma finora registriamo scarsa lungimiranza politica, si preferisce ragionare sulla contingenza. C'è un progetto avviato dall'ex ministro Alfano fondato sulla limitazione del budget e che fissa dei tetti massimi annuali proporzionali al carico delle indagini di ogni procura''. (PALERMO, 13 DICEMBRE - ANSA)
INTERCETTAZIONI: INGROIA, IN ITALIA LEGISLAZIONE GARANTISTA
''L'Italia è uno dei pochi Paesi dove le intercettazioni sono sottoposte a un doppio filtro e non sono poche le richieste rigettate dal giudice per le indagini preliminari. Ciò rende la legislazione italiana molto più garantista di Francia e Spagna, dove le intercettazioni sono disposte dal giudice istruttore, che non è estraneo alle indagini''. Lo ha detto il procuratore aggiunto Antonio Ingroia, intervenuto al dibattito su 'Libertà di informazione e tutela della privacy nella lotta antimafia'' organizzato dal centro Pio La Torre al cinema Rouge et Noir di Palermo nell'ambito del progetto educativo antimafia. ''A volte si è ecceduto anche da parte dei giornalisti - ha aggiunto Ingroia - c'è stata una radicale interpretazione del dovere di cronaca per cui è notizia qualsiasi notizia; una posizione rispettabile, ma in uno spirito di buona collaborazione con magistrati, organi dell'informazione e con il legislatore, mi auguro si possa attuare una tregua per trovare un equilibrio tra il dovere di cronaca e il diritto di essere informati''. (PALERMO, 13 DICEMBRE - ANSA)
GIUSTIZIA: INGROIA, RIDURRE TEMPI PROCESSO PENALE
''Occorre una seria riforma della giustizia per ridurre i tempi del processo penale''. Lo ha detto il procuratore aggiunto Antonio Ingroia al convegno su privacy e libertà dell'informazione promosso dal centro Pio La Torre a Palermo. ''È necessario recuperare la centralità del dibattimento e l'autonomia del giornalismo investigativo che oggi ha perso un po' terreno. Mi fa piacere ricordare che oggi - ha aggiunto Ingroia - a 20 anni dall'omicidio del giornalista Mauro Rostagno si celebra un processo che è diventato un evento per Trapani dove l'aula del tribunale è spesso piena di persone che non sono addette ai lavori ma semplici cittadini che vogliono sapere la verità.'' (PALERMO, 13 DICEMBRE - ANSA)