"Non sarebbe accaduto niente di stravolgente". Così Michele Santoro a proposito della conferenza stampa che aveva programmato per ieri mattina negli studi di via Teulada e poi saltata. Lo ha detto nel corso di una breve intervista ad Agorà, programma di Rai3 condotto da
Andrea Vianello, rilasciata ieri e mandata in onda nella puntata di questa mattina, alla quale ha partecipato anche il Presidente della Fnsi, Roberto Natale. Conferenza che non si è tenuta, ha spiegato, perché la Rai ha detto di no all'uso di quegli studi per questo appuntamento, "è una decisione della Rai che io rispetto". Santoro ha sottolineato che l'incontro con i giornalisti sarebbe servito a fare un bilancio di una stagione positiva di Annozero: "programma con una media share del 21%, quando la rete ne fa di media il 9, e con una pubblicità in crescita del 20% mentre la Rai perde il 20% di pubblicità".
Alla domanda poi relativa alla sua buonuscita, pari a 2,3 milioni di euro, Santoro ha precisato: "vado via con tutto quello che un dipendente della Rai può ottenere, come stabilito dal cda, 30 mensilità".
Quanto poi all'ipotesi di una possibile collaborazione ancora con la Rai, Santoro ha confermato dicendo: "è stata una delle cose che ho chiesto, non escludo di tornare a collaborare in Rai".
Tra gli ospiti della trasmissione anche il sottosegretario Carlo Giovanardi, il quale ha ribadito che a suo giudizio "Santoro non faceva servizio pubblico. Mi chiedo in quale televisione pubblica ci sia un telepredicatore che fa discorsi per minuti e minuti, poi si fa eleggere al parlamento e poi torna ancora in tv". Ospite anche Roberto Natale, presidente della Fnsi, il quale ha replicato a Giovanardi sostenendo che "l'anomalia è un paese dove c'è un presidente del consiglio che controlla le televisioni", e quanto alla vicenda Santoro in sé il presidente della Fnsi si è chiesto: "in quale azienda viene mandato via uno che ha fatto programmi di interesse civile?".
A sua volta, Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza Rai, si è chiesto: "che azienda è una che si priva di un professionista come Santoro che fa ascolti e porta soldi con la pubblicità? La Rai è stata indotta da Berlusconi o dal berlusconismo a fare andare via Santoro. Poi, riuscire a far credere, come fa l'azienda, che si è chiuso tutto in modo consensuale, questo è un merito del direttore generale". (AGI)
SANTORO: VERNA (USIGRAI), EMERGE SCENARIO A TINTE FOSCHE
Roma, 8 giugno - ''Dalla lettura dei giornali emerge uno scenario che ha le solite tinte fosche degli editti da quello bulgaro in poi. Una sorta di baratto per noi inaccettabile fra interventi dovuti per garantire risorse adeguate (aumento del canone e/o misure per impedirne l'evasione) e le libertà editoriali ed autoriali''. E' quanto afferma in una nota il segretario Usigrai, Carlo Verna.
''Insomma con Santoro che va via staremmo sulla strada giusta per avere quel che serve come il pane al servizio pubblico, ma occorrerebbe uno sforzo in più - prosegue Verna -: sacrificare
qualche altro nome sgradito al Sovrano, almeno uno tra Floris, Gabanelli o Fazio, meglio se va via Ruffini. Sarebbe un ricatto inaccettabile con annesso un cavallo di Troia. La credibilità
di un'offerta plurale vale molto più di risorse indispensabili e dovute, ma assegnate con così disdicevole meccanismo. Siamo certi che i vertici aziendali non abboccheranno''. (ANSA)
SANTORO: LERNER, PORTERÀ QUALITÀ, LA7 NON PIU' DI NICCHIA
Roma, 8 giugno - Con l'arrivo di Michele Santoro a La7 ''ci sarà un salto dimensionale ulteriore. Come già successo con Mentana, un nuovo pubblico scoprirà questa piccola tv, che non è più di nicchia, ma generalista''. Lo afferma Gad Lerner in un'intervista su Leggo, aggiungendo di sperare che il conduttore sposti gli equilibri interni. ''Significa - spiega - che aumenterà l'offerta qualitativa alternativa''.
Il conduttore de L'infedele ricorda poi che ''oggi, con la nuova gestione Telecom e senza connivenza con il potere di Berlusconi, stiamo realizzando quel business plan pensato all'inizio'' dell'avventura della tv e ''smantellato da Tronchetti Provera per convenienze politiche''. Lerner spiega che la La7 rappresenta ''autorevolezza, indipendenza e libertà di informazione. Noi le notizie non le nascondiamo, né manipoliamo''. ''Io per esempio - spiega - con L'Infedele mi posso permettere di sperimentare linguaggi, parlare di filosofia e religione in prime time senza avere ospiti, bensì uno o due maestri del pensiero. In Rai, da dove arrivavo, sarebbe impossibile''. Con l'arrivo di Santoro, quindi, ''il telespettatore - aggiunge Mentana - capirà che La7 non può prescindere dalla stretta attualità''. (ANSA)
SANTORO: MENTANA, NON È TRAGEDIA PER RAI MA LOGICA DEL MERCATO
Roma, 8 giugno - "Non credo alla logica della tragedia per il servizio pubblico perché siamo in una televisione che dovrebbe avere un mercato, e se uno passa da un soggetto economico A a un soggetto economico B non dovrebbe essere una tragedia". Lo ha detto Mentana intervistato da Oscar Giannino a Radio 24. "Quando Santoro nel 2000 tornò da Mediaset alla Rai nessuno disse che era una tragedia. Ma allora la tragedia è quando ci si sposta dal pubblico al privato? O quando si scioglie un contratto che peraltro era un 'mostro di contrattò perché Santoro andava in onda solo per la decisione di un giudice contro cui la Rai aveva interposto appello? – continua Mentana - sicuramente la Rai ne esce male perché ha un talento e se lo lascia sfuggire, ma non è una tragedia: è il mercato". (AGI)
SANTORO: DIVORZIO CON LA RAI
Roma, 6 giugno - Finisce con una nota secca, di poche righe, il lungo rapporto di amore e odio tra Michele Santoro e la Rai. È l'azienda ad annunciare il divorzio consensuale: le parti ''hanno convenuto di risolvere il rapporto di lavoro, riservandosi di valutare in futuro altre e diverse forme di collaborazione'', affidando a una transazione la definizione del contenzioso con il giornalista e recuperando ''la piena reciproca autonomia decisionale''. Santoro dirà la sua domani, in una conferenza stampa convocata prima a via Teulada alle 11, ma che potrebbe cambiare location. Ma intanto viene dato a un passo da La7: a scommetterci è anche Enrico Mentana, che gli dedica l'apertura del tg della sera. Mentre il presidente della tv pubblica Paolo Garimberti commenta: ''Spiace'', ma ''ho profondo rispetto per il diritto di ciascuno di essere artefice del proprio destino''.
Più volte annunciato in passato, rilanciato nelle indiscrezioni delle ultime ore, la notizia dell'addio di Santoro piomba come un fulmine a ciel sereno sul consiglio di amministrazione riunito per la discussione dei palinsesti – dai quali sarebbe scomparso solo oggi Annozero - alla presenza del direttore generale Lorenza Lei e del vicedg Antonio Marano. A quanto si apprende, sarebbe stato il direttore degli Affari legali Salvatore Lo Giudice a spiegare la 'ratio' dell'intesa: l'azienda avrebbe scelto la risoluzione consensuale del rapporto e lo strumento dell'esodo incentivato per evitare che l'imminente sentenza della Cassazione - mercoledì la Corte si pronuncerà nel merito sul ricorso dell'azienda contro la sentenza del tribunale del lavoro che ha reintegrato Santoro - potesse 'ingessare' in qualche modo la posizione di entrambe le parti. Top secret la cifra della transazione: si parla di circa 2 milioni (l'uscita agevolata prevede 24 mensilità), in ogni caso inferiore al tetto dei 2,5 milioni per il quale sarebbe stato obbligatorio il passaggio in consiglio.
L'intesa di oggi, pur maturata nelle ultime ore, sarebbe il frutto di una lunga trattativa tra Santoro e la Lei, che avrebbe visto anche qualche settimana fa un pranzo a tre con Garimberti.
''Qualche giorno fa sono stato informato dal Direttore Generale e da Michele Santoro - spiega oggi Garimberti - che erano in corso riservatissimi contatti tra le parti per trovare una soluzione consensuale al complesso contenzioso tra Rai e il giornalista, contatti che sono evidentemente proseguiti e del cui esito ho saputo oggi''.
E in consiglio non mancano i malumori: l'accordo è stato raggiunto ''a totale insaputa del cda'', lamentano i consiglieri di area di centrosinistra Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, che protestano per l'assenza di alcuna ''clausola di non concorrenza''. ''Non posso condividere un atto che non va a difesa dell'interesse aziendale'', accusa il consigliere Rodolfo de Laurentiis. Ma i maldipancia coinvolgono anche la maggioranza: ''Sono rammaricato che nell'accordo non ci sia la clausola di non concorrenza'', dice anche consigliere Antonio Verro. A questo punto, insomma, Santoro - forte del suo pubblico di 'aficionados', che in quest'ultima stagione gli ha regalato una media superiore al 20% di share e di oltre 5,7 milioni di spettatori - è libero di realizzare i progetti che vuole dovunque voglia. Anche perché le possibili ''nuove forme di collaborazione'' con la Rai sarebbero escluse dall'ordine del giorno sugli esodi incentivati votato dallo stesso consiglio.
I dubbi sul futuro saranno sciolti definitivamente domani. Ma intanto La7 gli apre le porte: ''Nessun contratto è stato ancora firmato, ma noi lo accoglieremmo a braccia aperte'', commenta Mentana, dopo il servizio del Tg La7 che parla di ''trattative andate molto avanti, sia sul piano contrattuale sia su quello dei contenuti giornalistici che Santoro potrebbe autonomamente realizzare non solo sul piano dell'attualità'', ma anche recuperando un suo vecchio pallino, ''le docufiction''.
Chi è pronto a scommettere che Michele non rifarà Annozero è Marco Travaglio: ''Era quasi prigioniero del format, quasi condannato a rifare sempre lo stesso prodotto. Sono felice per lui, si è liberato da un giogo che stava diventando molto pesante'', dice il giornalista, presenza fissa del programma di Rai2, che pure accusa l'azienda di ''essere riuscita finalmente ad affondare la nave ammiraglia della flotta''.
Se il centrosinistra - dal Pd Paolo Gentiloni al leader Idv Antonio Di Pietro all'Udc Roberto Rao - parla di sconfitta della Rai e dei telespettatori e chiede di conoscere i dettagli dell'accordo, dal centrodestra il Pdl Giorgio Stracquadanio è pronto a giurare che il premier Berlusconi ''è contento'', mentre il sottosegretario Carlo Giovanardi taglia corto con un 'chissenefrega'. Tra i conduttori, Serena Dandini si rammarica, ma dice: ''È importante che continui a fare il suo lavoro''.
Durissima Lucia Annunziata: ''È uno sbaglio mandare via Santoro dalla Rai. Uno sbaglio editoriale e industriale. Che indebolisce l'azienda''. (ANSA)
RAI: SANTORO; VERNA, VOGLIAMO SAPERE PERCHÉ DEL DIVORZIO
Roma, 6 giugno - ''Abbiamo diritto di sapere il perché di un divorzio, che di sicuro penalizza notevolmente l'offerta Rai'': lo dice Carlo Verna, segretario dell'Usigrai, a proposito della risoluzione del rapporto tra Michele Santoro e l'azienda.
''Questi i dati di fatto: Berlusconi - afferma Verna in una nota - vuole da anni la cacciata di Santoro dal servizio pubblico. Masi non riuscì a realizzare questo vergognoso desiderio del Sovrano degli editti. C'era un giudizio in corso, Santoro era tentato da altre sirene e aveva già trattato con Masi, l'attuale capo dell'azienda non è riuscito o non ha voluto trattenerlo. Sono stati dati dei soldi per cancellare 'transattivamente' una trasmissione di successo? Che partita ha giocato il nuovo direttore generale? Che gioco ha fatto Michele Santoro? Aspettiamo risposte e immaginiamo che anche chi paga il canone voglia sapere''. (ANSA)
RAI: NIENTE CDA SU NOMINE, AVANTI CON PALINSESTI
Roma, 7 giugno - Salta la discussione sulle nomine prevista per questa settimana nel consiglio di amministrazione Rai. Secondo quanto si apprende, la riunione del cda già programmata sul tema per domani e giovedì al momento non è prevista. Domani si proseguirà, invece, con la discussione sui palinsesti autunnali, che potrebbe proseguire per la presa d'atto da parte del cda anche giovedì.
La riunione sulle nomine sarebbe saltata non solo per garantire l'approvazione dei palinsesti in vista della presentazione alla Sipra del 20 giugno, ma anche perché mancherebbe ancora un accordo. (ANSA)
SANTORO: CONDUTTORE, NON ESCLUDO DI TORNARE IN RAI
GIORNALISTA AD AGORÀ, PASSAGGIO A LA7? CHIEDETE A MENTANA
Roma, 7 giugno - ''Non escludo di tornare a collaborare in Rai, è stata una delle cose che ho chiesto''. Lo ha dichiarato Michele Santoro ai microfoni di Agorà, il giorno dopo l'annuncio della fine del suo rapporto di lavoro con l'azienda di Viale Mazzini.
Nel corso dell'intervista, che andrà in onda domani mattina su Raitre a partire dalle 9, il conduttore di Annozero ha confermato di aver trovato un accordo con la Rai per una buonuscita di 2,3 milioni di euro. Sull'ipotesi di un suo passaggio a La7, Santoro ha commentato ironico: ''Andate a chiedere a Mentana''. (ANSA)