CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Rai 07 Dic 2011

Natale: “Il servizio pubblico non intrattiene, informa” Verna: “Non ci possono essere solo punte d’eccellenza come Fiorello”

Fa tappa a Napoli ''Riprendiamoci la Rai'' campagna lanciata dai giornalisti e dai lavoratori della tv di Stato, per lanciare l'appello che la Rai è un bene di tutti e come l'acqua deve essere di tutti''.''Questo movimento deve vedere la piu' ampia partecipazione dei cittadini - ha affermato Carlo Verna, segretario nazionale dell'Usigrai - la stessa partecipazione dei referendum per l'acqua pubblica''. La Rai, ha sottolineato, ''non può essere legate solo a punte di eccellenza come lo show di Fiorello''.''Programmi come quello - ha detto - devono essere l'ordinarietà per il servizio pubblico''.

Fa tappa a Napoli ''Riprendiamoci la Rai'' campagna lanciata dai giornalisti e dai lavoratori della tv di Stato, per lanciare l'appello che la Rai è un bene di tutti e come l'acqua deve essere di tutti''.
''Questo movimento deve vedere la piu' ampia partecipazione dei cittadini - ha affermato Carlo Verna, segretario nazionale dell'Usigrai - la stessa partecipazione dei referendum per l'acqua pubblica''. La Rai, ha sottolineato, ''non può essere legate solo a punte di eccellenza come lo show di Fiorello''.
''Programmi come quello - ha detto - devono essere l'ordinarietà per il servizio pubblico''.

Per il governatore della Campania, Stefano Caldoro, ''abbiamo bisogno di far sentire la voce del Sud e di farla sentire attraverso l'informazione pubblica, deve raccontare l'espressione migliore del Sud, non parlare solo in termini negativi''. ''Il Sud è stato poco rappresentato o rappresentato male - ha sottolineato - È macroscopico che la grande comunicazione ha giocato a raccontare solo una parte di ciò che accade al Sud, concentrandosi invece su altre parti del Paese''.
Caldoro ha chiesto che, nel fare informazione, i giornalisti si ispirino a ''professionalità e serietà'' perché in questo modo, ''si garantiscono rappresentanza e pluralismo''.
Dall'incontro viene rilanciato l'appello a cancellare la legge Gasparri sul sistema radiotelevisivo. Di questo avviso anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che nel suo intervento ha sottolineato quella che ha definito ''una necessità''. ''I giornalisti devono essere liberi di raccontare - ha poi aggiunto - Perché al potere fa paura il giornalista che parla delle inchieste della magistratura come quelle sulla P3 e P4''.
''Il servizio pubblico che serve al Paese - ha dichiarato Roberto Natale, presidente Fnsi - è quello che racconta cosa accade, che non voglia distrarre o intrattenere, ma informare''.
E ha sostenuto che ''Minzolini, direttore del Tg1, andava rimosso quando la giornalista Maria Luisa Busi decise di andare via''. (NAPOLI, 7 DICEMBRE - ANSA)  
MESSAGGIO DAL QUIRINALE
Desidero ringraziarvi, a nome del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del cortese invito all’iniziativa “Riprendiamoci la Rai” promossa dalle organizzazioni sindacali dei giornalisti.
Come ben sapete , il Presidente della Repubblica segue con particolare attenzione e sensibilità la delicata questione del ruolo dei mezzi di comunicazione nella complessa realtà di oggi, così da contribuire alla responsabile partecipazione dei cittadini alla vita democratica del paese.
Questa è, dunque, l’occasione per ribadire la centralità del servizio pubblico come garanzia di qualità e di obbiettività dell’informazione nel rispetto dei principi costituzionali di libertà e di pluralismo.
Il Capo dello Stato desidera rivolgere a tutti i partecipanti un sentito saluto al quale associo con piacere il mio personale.
Pasquale Cascella
Consigliere per la Stampa e la Comunicazione

IL MESSAGGIO DI SERGIO ZAVOLI
Nel mio ruolo istituzionale non posso non riconoscere il valore della difesa di un diritto che non è di questo o quello, ma di tutto il Paese; nel cui nome, "uno e indivisibile", si legittima la richiesta che il Servizio pubblico torni a essere tale nell'interesse della comunità nazionale. I successi lusinghieri e prestigiosi degli ascolti di queste settimane contribuiscono certamente a rinverdire consapevolezze e speranze, ma non possono da sé esaurire la complessa e preziosa identità di un Servizio pubblico, da cercare con risolutezza, costanza e responsabilità. (NAPOLI, 7 DICEMBRE - ANSA)

IL MESSAGGIO DI ROBERTO SAVIANO
Negli Stati Uniti hanno una diversa considerazione della televisione. Sono convinti che oltre a intrattenere, la televisione possa anche divenire necessaria. Stimolare la fantasia, far apprendere nuove lingue, essere qualcosa che aggiunge possibilità. Non una missione, ma un'opportunità di condivisione impensabile con altri mezzi. Una madre una volta mi ha raccontato che la sua prima figlia, che ha guardato molta televisione da piccolissima, ha un attitudine incredibilmente sviluppata verso l'apprendimento rispetto alla seconda, che il televisore lo ha guardato pochissimo. Io ero lì e pensavo cosa avrebbe detto un genitore italiano, che considera oggi l'intrattenimento fatto dalla tv assai inferiore alla possibilità, ad esempio, di leggere un libro. Eppure questo avvocato americano mi diceva "spero mia figlia continui a vedere buona televisione, così cresce meglio". La verità credo sia che in Italia ci scandalizziamo sempre meno difronte alla cancellazione di programmi di qualità, che dovrebbero invece affollare i palinsesti del nostro servizio pubblico. La televisione, quella di qualità, vale la pena non solo guardarla ma sopratutto difenderla. Credo che per raggiungere una televisione di qualità debba esserci la volontà di investire e difendere progetti. Mi si obietterà che non esistono criteri oggettivi per determinare la validità di un programma e il suo essere migliore e preferibile rispetto a un altro. A questo mi sento di rispondere che programmi di qualità sono quelli che seppure finanziati in parte dalla pubblicità non rendono lo spettatore merce. I programmi di qualità sono quelli che ci parlano dei luoghi e delle storie spesso ignorate; prioritario non dovrebbe sempre essere fare notizia, quanto informare. La tv di qualità non ha una sola declinazione, è ovvio, e ciò che è qualità per qualcuno potrebbe non esserlo per altri, ma di certo il percorso e la costruzione di una tv diversa può essere un percorso condiviso. Ecco quindi le mie parole per "Riprendiamoci la Rai". (NAPOLI, 7 DICEMBRE - ANSA)

Il MESSAGGIO DI ERRI DE LUCA
Napoli sta al Mediterraneo come il mese di maggio in mezzo all'anno. Deve la sua storia e la sua leggenda al posto di ombelico. Le è sempre stata stretta l'Italia, e ,dell'Italia, il sud. È nata dall'oriente, dai marinai Greci, ha avuto per regnanti le casate spagnole d'occidente. Napoli è riassunto di punti cardinali, di popoli e di civiltà. Un governo che ignora di possedere una capitale di area, di bacino, è un amministratore di provincia, senza immaginazione.
Un polo televisivo ha funzione di faro. Ridurre oggi la portata della sua luce è accecamento, mentre cresce l'urgenza di guardare lontano. Napoli deve dotarsi di una grande antenna rivolta verso il largo, perché ha un compito da svolgere nel Mediterraneo. Non è più l'infelice capitale militare della NATO nel sud Europa e deve candidarsi a capitale di un'idea di progresso, farsi sponda delle nuove repubbliche suscitate dalle rivolte delle nuove generazioni del Mediterraneo. Napoli deve pensare in grande perché questa è la sua taglia. La Nea Polis va progettata ora a partire da una grande antenna, avamposto di futuro.  (NAPOLI, 7 DICEMBRE - ANSA)

RAI: FORMISANO (IDV),INIZIATIVA USIGRAI PRESIDIO DI LIBERTÀ

''La mobilitazione che sta organizzando l'Usigrai in giro per l'Italia in difesa della libertà di informazione del servizio pubblico merita i piu' sinceri ringraziamenti''. Ad affermarlo, è Nello Formisano (Idv), componente della Commissione di Vigilanza Rai, intervenuto oggi all'iniziativa ''Riprendiamoci la Rai'', organizzata dal sindacato dei giornalisti Rai, che ha fatto tappa a Napoli, al Maschio Angioino.
''Un primo risultato di questa nobile battaglia potrebbe venire dalla fine della lottizzazione partitica per il rinnovo del cda della Rai, previsto a marzo prossimo'', ha aggiunto Formisano. ''Noi dell'Idv abbiamo già dato un esempio virtuoso, all'inizio di questa legislatura, rinunciando a segnalare un nostro nome per il Consiglio di Amministrazione. Speriamo che questio esempio venga seguito dalle altre forze politiche e diventi prassi costante'', ha concluso. (ROMA, 7 DICEMBRE - ANSA)

RAI: ROMANO, POLITICA AZIENDALE GUARDI A CAMPANIA E SUD

''Se è vero come è vero che la Rai rappresenta la prima azienda culturale e dell'informazione d'Italia, la sua tutela e quella delle sue professionalità diventa un imperativo categorico. In questo senso, la politica, ovviamente la buona politica, può e deve avere un ruolo di indirizzo significativo per una governance che salvaguardi la rappresentazione di tutte le realtà del nostro Paese ed un pluralismo certo e autonomo dell'informazione.''
Cosi' il presidente del Consiglio regionale della Campania; Paolo Romano, a margine dell'iniziativa ''Riprendiamoci la Rai'' svoltasi oggi nella ''Sala dei Baroni'' al Maschio Angioino di Napoli.
''Mi auguro che il futuro della Rai, un'azienda che necessita di investimenti e di un forte rilancio, - ha aggiunto Romano - possa guardare però con la dovuta attenzione alla nostra regione e all'intero Mezzogiorno. Ho visitato recentemente il Centro di Produzione e la sede giornalistica della Rai di Napoli, restando particolarmente e favorevolmente colpito dalla eccezionale professionalità di chi vi lavora. Ma sono rimasto a dir poco esterrefatto nel dover constatare come alla capitale del Mezzogiorno sia di fatto negato uno spazio editoriale nazionale autonomo e la gestione di almeno un canale digitale.
Vicende, queste, che la dicono tutta su di una politica aziendale che auspico cambi decisamente rotta''. (NAPOLI, 7 DICEMBRE - ANSA)

RAI: PD CAMPANIA, AL FIANCO DEI GIORNALISTI

''Il Partito democratico della Campania è al fianco dei giornalisti protagonisti dell'iniziativa 'Riprendiamoci la Rai'''. A dichiararlo in una nota congiunta sono Enzo Amendola, segretario regionale del Pd Campania, e Marisa Figurato, responsabile regionale cultura dei democratici.
''Siamo convinti che il servizio pubblico radiotelevisivo debba essere un punto di riferimento culturale imprescindibile e la Rai di Napoli, per le sue potenzialità, tra le piu' grandi industrie culturali del Sud. La Rai - continuano - ha bisogno di ripartire dalle competenze di chi ci lavora, ma per farlo deve rompere il legame con i partiti, che nella loro pervasività hanno cancellato troppo spesso criteri di scelta oggettivi''.
''Perché questo avvenga, occorre che il consiglio di amministrazione della Rai cambi pelle, che i consiglieri non siano piu' terminali dei partiti. È necessario dunque intervenire subito sulla ''governance'' della Rai per consentirle di svolgere il suo ruolo di servizio pubblico'', concludono Amendola e Figurato.  (NAPOLI, 7 DICEMBRE - ADNKRONOS)     

@fnsisocial

Articoli correlati