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Fnsi 04 Feb 2010

Nasce la Commissione nazionale del lavoro autonomo del Sindacato dei Giornalisti La relazione al Consiglio Nazionale di Daniela Stigliano, vicesegretario nazionale Fnsi e il regolamento del nuovo organismo

Da oggi i giornalisti freelance hanno la loro rappresentanza sindacale permanente all’interno della Federazione nazionale della stampa italiana. Il Consiglio nazionale, su proposta della Giunta esecutiva, ha infatti approvato la costituzione della Commissione lavoro autonomo.

Da oggi i giornalisti freelance hanno la loro rappresentanza sindacale permanente all’interno della Federazione nazionale della stampa italiana. Il Consiglio nazionale, su proposta della Giunta esecutiva, ha infatti approvato la costituzione della Commissione lavoro autonomo.

La nuova Commissione sarà articolata anche a livello regionale, e verrà eletta direttamente dai colleghi freelance. La Commissione opererà in stretto collegamento con la Giunta esecutiva e la Segreteria nazionale della Fnsi per tutte le attività di tutela degli interessi professionali, contrattuali, previdenziali e assistenziali dei lavoratori autonomi.
Il Consiglio nazionale ha inoltre confermato l’Assemblea nazionale dei freelance, conferendole nuovi compiti, e ha varato l’istituzione di Assemblee regionali dei giornalisti lavoratori autonomi.
La decisione assunta oggi risponde alle richieste giunte dai colleghi freelance di tutta Italia, che hanno chiesto - nel corso di numerose riunioni organizzate dalla Fnsi e dalle Associazioni regionali a livello nazionale e locale - una rappresentanza sindacale di freelance nella forma di una struttura permanente all’interno della Federazione

La relazione al Consiglio Nazionale della Fnsi di Daniela Stigiano, vicesegretario nazionale:

RELAZIONE DI DANIELA STIGLIANO

Parto da alcuni dati. I colleghi contrattualizzati sono oggi complessivamente circa 17 mila. A fronte di questi, quasi 30 mila giornalisti risultano iscritti a fine 2009 alla Gestione separata dall’Inpgi, di cui meno di 25 mila cosiddetti “attivi-obbligati”, ovvero colleghi che versano il contributo soggettivo sul proprio reddito da collaborazioni. Al netto però di chi tra loro è pensionato oppure ha anche un contratto di lavoro, stiamo parlando comunque di un numero almeno pari se non superiore a quello dei contrattualizzati. È dunque innegabile non solo il peso e l’importanza che il lavoro autonomo ha assunto negli anni nella professione giornalistica, ma anche la necessità oramai inderogabile di una rappresentanza reale sindacale dei freelance. Anzi. Troppo è il tempo che in questi anni tutti noi abbiamo, non voglio dire perso, ma impiegato in altro prima di arrivare a comprendere quanto centrale fosse questo tema.

La proposta che vi illustrerò, e che la Giunta esecutiva ha deciso di sottoporre alla vostra approvazione, è il frutto della discussione che c’è stata all’interno del gruppo di lavoro incaricato di esaminare la richiesta di riconoscimento dell’Unione sindacale giornalisti freelance (Usgf) in Organismo di base della Fnsi, che è stata presentata nello scorso giugno alla Federazione. Un gruppo di lavoro formato dal presidente Roberto Natale, responsabile per definizione di tutte le modifiche statutarie, e dai Vicesegretari Guido Besana, Gigi Ronsisvalle, Enrico Ferri e da me, ovviamente con l’appoggio e l’aiuto indispensabili del Direttore.

Il gruppo di lavoro è partito dall’esame della richiesta dell’Usgf, peraltro presentata irritualmente rispetto alle norme statutarie: la Federazione si è trovata infatti di fronte al fatto compiuto di un’entità già costituita persino con deposito presso un notaio dello statuto che si chiedeva fosse esaminato. Ma non abbiamo potuto, alla fine, non interrogarci su quale fosse effettivamente la forma più consona, la forma migliore per dare voce, per dare una voce che fosse poi utile ed efficace, ai lavoratori autonomi, ai colleghi freelance.

L’idea alla quale siamo arrivati è che – al di là delle valutazioni di merito sull’Usgf e sul suo statuto – l’organismo di base, anche se potrebbe apparire la soluzione più appropriata, come era apparso, a me e a tutti gli altri, che hanno partecipato sia al Congresso di Saint Vincent, dove una mozione sul riconoscimento dell’organismo di base dei freelance era approvata all’unanimità, sia al Congresso di Castellaneta, dove è stata approvata un’analoga raccomandazione; anche se appunto l’organismo di base potrebbe apparire la soluzione più appropriata, forse la strada migliore per rispondere alle esigenze di tutela dei colleghi e dar loro una rappresentanza reale è un’altra.

Abbiamo però ritenuto a questo punto di ascoltare i colleghi freelance organizzando il 24 novembre scorso il primo Incontro nazionale sul lavoro autonomo, nel corso del quale abbiamo incontrato i rappresentanti dei gruppi che in questi anni si sono andati costituendo in maniera spontanea in molte Regioni. E la nostra convinzione è stata rafforzata, perché la maggioranza di loro – tra le tante esigenze, i tanti problemi evidenziali - ha chiesto di avere una rappresentanza sindacale di freelance nella forma di una struttura permanente all’interno della Federazione, esattamente come molti di questi gruppi si appoggiano, collaborano e sono inseriti strettamente nelle Associazioni regionali di appartenenza.

Il messaggio dei colleghi, semplice ma impegnativo, è stato insomma che il Sindacato ha il dovere di tenere veramente tutti al suo interno, pur assicurando reale e piena rappresentanza ai colleghi freelance. Al contrario, l’ipotesi di un organismo di base potrebbe portare addirittura ad un tale parallelismo tra due soggetti, cioè la Federazione e l’organismo di base, che ne farebbe sì, ovviamente, parte ma con regole e meccanismi di funzionamento talmente propri che rischierebbe nel tempo non solo di trasformarsi appunto in un soggetto “altro”, ma soprattutto di avere nella pratica meno forza nei confronti degli editori e di tutti i soggetti con cui discutere, con cui fare trattative.

Gli organismi di base oggi esistenti sono quello dei pensionati, che non ha una finalità, ovviamente, di contrattazione con gli editori, e l’Usigrai, che ha una finalità di contrattazione mirata però di fatto ad una contrattazione di secondo livello. Non sono assolutamente, quindi, equiparabili ad un organismo di base di colleghi che dovrebbero confrontarsi con gli stessi soggetti con cui si confrontano i colleghi contrattualizzati e che all’interno della Federazione possono trovare una forza maggiore proprio dall’unione con tutti gli altri colleghi.

Chi mi conosce da tempo sa del resto che da anni, almeno quindici, io personalmente insisto su questo tema, quello dei rapporti e della collaborazione necessaria, indispensabile tra freelance e contrattualizzati. Della necessità che i Comitati di redazione, e in generale i colleghi assunti, facciano tutti gli sforzi possibili, si impegnino per cercare di tenere insieme tutti, anche e soprattutto nei confronti dei singoli editori. Da soli, non si va da nessuna parte, si perde forza e potere. Insieme, forse, possiamo trovare forza e maggiore capacità di reagire e di costruire il futuro della nostra professione.

Fatta questa premessa, la proposta - che avete ricevuto tutti nei giorni scorsi e che è stata integrata dalla Giunta riunita ieri con una precisazione, un ulteriore articolo e una norma transitoria, che vi sono state consegnate - sulla quale abbiamo lavorato è quindi quella di istituire una Commissione permanente, che sia presente comunque e sempre all’interno della Federazione, una Commissione lavoro autonomo che abbia una dimensione nazionale, ma articolata a livello di tutte le Associazioni territoriali, con l’obiettivo di favorire la partecipazione di tutti i colleghi freelance.

L’idea è di modificare per il momento il Regolamento federale, che è tra i poteri attribuiti per Statuto al Consiglio nazionale, con l’inserimento di nove articoli. Questo permetterebbe alla Commissione lavoro autonomo di essere pienamente operativa in tempi brevissimi. Mentre il Congresso, nella sessione statutaria, sarebbe chiamato a varare la modifica dell’articolo 3 dello Statuto, con l’inserimento di un riferimento preciso alla Commissione lavoro autonomo e ai suoi compiti in particolare di supporto alla Giunta esecutiva e alla Segreteria nazionale in tutte le attività di tutela degli interessi professionali, contrattuali, previdenziali e assistenziali dei lavoratori autonomi.

Nel dettaglio, la Commissione lavoro autonomo è costituita da due rappresentanti per le Associazioni lombarda e di Roma, che hanno attualmente il numero maggiore di iscritti attivi all’Inpgi 2 (rispettivamente quasi 5 mila e oltre 3.500) e da un rappresentante per ognuna delle altre Associazioni regionali, tra le quali nessuno al momento raggiunge la soglia dei 2 mila iscritti attivi alla Gestione separata dell’Inpgi.

La Commissione elegge al suo interno un Coordinatore, che collabora e lavora insieme con il Presidente, nominato invece dalla Giunta all’interno dei suoi componenti proprio per consentire un collegamento permanente e diretto con l’organo esecutivo della Federazione.

I membri della Commissione sono eletti dalle Assemblee regionali, a cui partecipano tutti i giornalisti iscritti al Sindacato e all’Inpgi 2 che percepiscano esclusivamente redditi da lavoro autonomo, ovvero non siano contemporaneamente contrattualizzati, che abbiano versato il contributo soggettivo, ovvero siano iscritti attivi, che non usufruiscano del sussidio di disoccupazione e che non siano pensionati. In caso di perdita dei requisiti, i membri della Commissione decadono e vengono sostituiti dai primi dei non eletti.

Le Assemblee regionali eleggono anche i componenti delle rispettive Commissioni regionali per il lavoro autonomo, nel numero definito con delibera dai consigli direttivi delle Associazioni, che nominano anche il responsabile delle proprie Commissioni per il lavoro autonomo.

Sempre alle Assemblee regionali è demandato il compito di scegliere con voto i delegati per l’Assemblea nazionale dei lavoratori autonomi: cinque per le Associazioni lombarda e di Roma, due per le altre Associazioni. Oltre al Presidente e al Coordinatore della Commissione lavoro autonomo, che ne fanno parte di diritto. L’Assemblea nazionale, oltre a integrare con tre rappresentanti le commissioni nazionali per le trattative nazionali, così come già attualmente previsto, dovrà approfondire le tematiche inerenti l’attività dei freelance, in base alle indicazioni della Commissione.

La durata in carica dell’Assemblea nazionale coincide con il mandato del Consiglio nazionale, quindi è triennale. In deroga a questo principio, la prima Assemblea nazionale – che in caso di vostra approvazione dovrà essere costituita al massimo entro due mesi – resterà in carica fino alla scadenza del Consiglio nazionale che sarà eletto dal prossimo Congresso.

Come vedete, ci sono tutti gli elementi della democrazia diretta, ovvero di Assemblee e Commissioni scelti esclusivamente da colleghi freelance, integrati dal rappresentante dell’organo esecutivo della Fnsi. E nulla esclude che in futuro, anzi io me lo auguro, anche il Presidente nominato dalla Giunta possa essere un giornalista lavoratore autonomo.

Mi fermo qui. Aggiungo solo che, a parere della Giunta, è fondamentale dare il via libera subito alla Commissione lavoro autonomo, perché ci permetterebbe davvero di fare quel lavoro inclusivo e di dare una risposta immediata a tutti i colleghi che ci hanno chiesto e continuano a chiederci con forza di avere da subito una rappresentanza sindacale, una visibilità e un ruolo maggiori all’interno del nostro sindacato unico.

Daniela Stigliano
Vicesegretario nazionale Fnsi
Reponsabile Dipartimento lavoro autonomo

ISTITUITA LA COMMISSIONE PER IL LAVORO AUTONOMO

 

Il Consiglio Nazionale della Fnsi, riunito a Roma, il 4 febbraio 2010, valutata l’importanza del lavoro autonomo nella professione giornalistica e la necessità improrogabile di dare ai colleghi freelance una rappresentanza sindacale strutturata e permanente all’interno del Sindacato, che sia di supporto alla Giunta Esecutiva e alla Segreteria nazionale per tutelare gli interessi professionali, contrattuali, previdenziali e assistenziali dei giornalisti lavoratori autonomi, approva la proposta della Giunta esecutiva di istituire la Commissione Lavoro Autonomo, con la modifica del Regolamento federale e l’introduzione dei nuovi articoli 37-45 allegati.

 

(presentato da Daniela Stigliano a nome della Giunta Esecutiva della Fnsi)

 

Il documento è stato approvato con 48 sì, 9 no, 1 Astenuto.

 

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Il Consiglio Nazionale della Fnsi, riunito a Roma, il 4 febbraio 2010, dopo aver approvato l’istituzione della Commissione per il Lavoro Autonomo, condivide la decisione della Giunta Esecutiva di non proporre, ai sensi dell’art. 38 dello Statuto federale,  il riconoscimento dell’Unione Sindacale Giornalisti Freelance (USGF) come organismo sindacale di base:

 

Il documento è stato approvato con 50 sì, 9 no, 2 astenuti.

 

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REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER IL LAVORO AUTONOMO

 

 

Art.37

 

La Commissione per il lavoro autonomo opera nell’ambito della Federazione Nazionale della Stampa e d’intesa con la Giunta esecutiva al fine di favorire la tutela professionale, sindacale e previdenziale dei giornalisti lavoratori autonomi.

 

Art. 38

 

La Commissione ha il compito specifico di:

 

a)       monitorare permanentemente il numero e  le condizioni di lavoro dei giornalisti autonomi;

b)      individuare gli strumenti di assistenza sindacale, legale e previdenziale idonei a migliorare le condizioni di lavoro dei giornalisti autonomi;

c)       operare come supporto della Giunta Esecutiva e della Segreteria Nazionale nelle attività di tutela dei lavoratori autonomi.

 

Art. 39

 

La Commissione è costituita da un Presidente, da due rappresentanti per le Associazioni di Roma e Milano e da un rappresentante per ciascuna delle altre Associazioni federate. La Commissione elegge fra i suoi membri un Coordinatore, che coadiuva il Presidente nello svolgimento della sua attività.

I componenti della Commissione sono eletti dalle rispettive assemblee regionali dei lavoratori autonomi.

Il Presidente della Commissione è nominato dalla Giunta Esecutiva della Federazione e scelto tra i componenti della Giunta stessa.

 

Art. 40

 

Il Presidente è il responsabile dell’attività della Commissione, ne convoca le riunioni, d’intesa con il Coordinatore, e riferisce sulla sua attività alla Giunta Esecutiva.

 

Art. 41

 

E’ istituita l’Assemblea Nazionale dei lavoratori autonomi. L’Assemblea, che deve essere rinnovata ogni triennio, successivamente alla sessione di insediamento del Consiglio Nazionale, è composta da cinque delegati per l’ Associazione di Roma e cinque per l’Associazione di Milano e due delegati per ciascuna delle altre Associazioni regionali di stampa. Fanno parte di diritto dell’Assemblea il Presidente e il Coordinatore della Commissione.

I componenti dell’Assemblea Nazionale sono eletti dalle Assemblee regionali.

L’Assemblea Nazionale è convocata in via ordinaria una volta all’anno e in via straordinaria ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità dal Segretario Generale, su richiesta del Presidente della Commissione.

L’Assemblea Nazionale ha il compito di:

a)       integrare con tre rappresentanti  le  commissioni nazionali per le trattative contrattuali;

b)      approfondire le tematiche inerenti la specifica attività professionale dei lavoratori autonomi sulla base delle indicazioni della Commissione.

 

Art. 42

 

Nell’ambito di ciascuna Associazione regionale di stampa deve essere costituita, su base elettiva, una commissione regionale per il lavoro autonomo, coordinata da un responsabile nominato dall’organo esecutivo dell’Associazione ed eletta dall’Assemblea regionale dei giornalisti lavoratori autonomi.

Il numero dei componenti della commissione regionale è definito con delibera dai rispettivi consigli direttivi dell’Ars.

 

Art. 43

 

Nell’Assemblea nazionale e nelle Assemblee regionali godono di elettorato attivo e passivo i giornalisti iscritti alle AA.RR.SS. e alla Gestione separata dell’Inpgi, che percepiscano esclusivamente redditi da lavoro autonomo che abbiano versato il contributo soggettivo sul reddito dichiarato e che non usufruiscano del sussidio di disoccupazione dell’Inpgi  né di trattamento pensionistico.

 

Art. 44

 

Le elezioni per la composizione dell’Assemblea Nazionale e delle Assemblee regionali si svolgono secondo le modalità previste dai commi 5,6,7,8 e 12 dell’articolo 9 dello Statuto federale.

 

Art. 45

 

I componenti della Commissione Nazionale e delle commissioni regionali, nonché i componenti dell’assemblea nazionale e delle assemblee regionali, qualora in corso di mandato perdano i requisiti di cui all’articolo 43 decadono automaticamente dall’incarico e sono sostituiti dai primi dei non eletti ai sensi dell’articolo 16 dello Statuto federale.

 

Norma transitoria

 

L’assemblea nazionale dei freelance, che sarà rinnovata secondo le nuove disposizioni regolamentari entro due mesi dalla loro approvazione, esaurirà il suo mandato con la sessione di insediamento del Consiglio Nazionale che sarà eletto dal XXVII congresso della stampa italiana.

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