Le giornaliste e i giornalisti minacciati a Napoli «non se la sono "andata a cercare" come ha scritto qualcuno sui social, ma hanno esercitato compiutamente il loro diritto-dovere di raccontare un evento di grande rilevanza sociale. Il loro unico torto è stato quello di svelare, con immagini e fotografie, le probabili infiltrazioni di camorristi e squadristi di ogni risma, impegnati nella strumentalizzazione della protesta». È quanto evidenzia il Sindacato unitario giornalisti della Campania in merito agli scontri verificatisi nel capoluogo partenopeo nella notte fra venerdì 23 e sabato 24 ottobre, durante le manifestazioni contro le misure anticontagio.
«Per questo – aggiunge l'Assostampa – sono stati colpiti Paolo Fratter di Sky, la sua troupe e altri colleghi che erano sul posto a documentare quanto stava accadendo. Hanno colpito i cronisti per impedire alla pubblica opinione di essere informata su quanto davvero è accaduto. Per queste ragioni abbiamo chiesto all'Osservatorio cronisti minacciati e alle autorità competenti di acquisire tutti i filmati disponibili e di procedere alla immediata identificazione e punizione degli aggressori».
La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sugc metteranno a disposizione dei colleghi i propri avvocati per qualsiasi iniziativa dovessero decidere di intraprendere e intanto hanno organizzato un incontro in videoconferenza con Walter Verini, coordinatore del Comitato della commissione parlamentare Antimafia a tutela dei giornalisti minacciati.
«Esprimiamo vicinanza e solidarietà agli agenti di polizia e ai militari dell'Esercito e, insieme, ai giornalisti di Sky e di Repubblica che ieri sera a Napoli sono stati aggrediti e feriti», scrive Verini. «Siamo vicini anche agli altri cronisti minacciati perché stavano svolgendo il loro lavoro. Dietro quelle minacce e violenze c'è stata la determinazione e la volontà di colpire e intimidire coloro che, con il proprio lavoro, documentavano le palesi infiltrazioni della criminalità organizzata e di estremismo neofascista nelle proteste».
Per il deputato, inoltre, «è necessario isolare e colpire la delinquenza organizzata, tanto più in un momento drammatico, in cui questa cerca di fomentare e infiltrare l'ansia e la forte preoccupazione della popolazione, delle categorie, delle persone alle quali tutti dobbiamo dare risposte che tengano insieme la difesa della salute e la difesa della vita quotidiana di persone, lavoratori e famiglie».
All'incontro con Verini hanno partecipato il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. Con loro colleghi che hanno documentato la protesta e gli scontri, cronisti sotto scorta e giornalisti intervenuti da altre regioni d'Italia. Il procuratore di Napoli, impegnato nel Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha affidato il suo saluto al segretario del Sugc, Claudio Silvestri, ringraziando i giornalisti «per il lavoro che fanno con professionalità e coraggio».
La raccolta di foto e video e di tutto il materiale utile a individuare gli aggressori da consegnare a Procura e Questura, un'audizione dei giornalisti aggrediti in commissione Antimafia e una relazione per l'Osservatorio sui giornalisti minacciati del Ministero dell'Interno i tre punti stabiliti.
Su quanto accaduto a Napoli, la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, assicura che la Procura sta già indagando. «Sono inaccettabili e da condannare con la massima fermezza gli atti di violenza organizzati come quelli accaduti ieri sera», si legge in una nota del Viminale. «Esprimo la solidarietà e la vicinanza agli appartenenti alle Forze dell'ordine, alla polizia locale e ai militari che sono stati aggrediti e in alcuni casi sono rimasti feriti nelle strade del capoluogo partenopeo durante veri e propri episodi di guerriglia urbana. Le Forze di polizia hanno dovuto fronteggiare attacchi preordinati che hanno colpito anche alcuni giornalisti impegnati nel difficile e doveroso compito di assicurare la libera informazione ai cittadini», ha aggiunto la ministra.
E il sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella, commenta su Twitter: «L'informazione non si è mai fermata: ci ha sempre garantito un servizio essenziale per superare uniti la sfida del virus. L'informazione è forza democratica. L'aggressione a Paolo Fratter di SkyTg24, cui va la mia solidarietà, è vile e ci danneggia. L'informazione non si ferma».