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Lutto 05 Ott 2009

Morte di Gino Giugni, Fnsi: "Riformista valoroso, tenace assertore dei diritti del lavoro"

“La Federazione della Stampa si unisce all’unanime dolore per la scomparsa di Gino Giugni, illustre studioso, ma anche esponente politico di primo piano, che ha saputo dare un alto contributo di idee e di azione al riformismo italiano nel mondo del lavoro.

“La Federazione della Stampa si unisce all’unanime dolore per la scomparsa di Gino Giugni, illustre studioso, ma anche esponente politico di primo piano, che ha saputo dare un alto contributo di idee e di azione al riformismo italiano nel mondo del lavoro.

Sia dalla cattedra, sia dai banchi del Parlamento, come da quello del Governo, in qualità di ministro del lavoro, Gino Giugni ha saputo rappresentare con rigore scientifico, ma anche con grande capacità intellettuale l’ansia di emancipazione del mondo del lavoro in una prospettiva di crescita complessiva dei diritti di partecipazione e di democrazia. Lo Statuto dei lavoratori, divenuto legge per iniziativa dell’allora ministro del lavoro Brodolini, fu sostanzialmente frutto della sua intuizione e della sua opera. Da quel momento tutti lavoratori italiani hanno goduto di garanzie, sancite da una legge,che ha ridato loro senso e dignità di un ineludibile ruolo sociale. Non va dimenticato che proprio per il suo riformismo Gino Giugni entrò nell’obiettivodi quelterrorismocriminale che avrebbe spezzato le vite di altre due cattedratici, impegnati nel sociale, come i professori D’Antona e Biagi. Vogliamo anche ricordare che Gino Giugni è stato vicino al giornalismo italiano e alla Federazione della Stampa per aver voluto assicurare il suo contributo nell’elaborazione di un'altra decisiva riforma, quale è stata la legge dell’editoria del 1981, che, tra l’altro ha introdotto, per la prima volta nella legislazione italiana, una normativa antitrust. Ma Giugni è stato anche vicino alla categoria, prima come consulente del ministro del lavoro e poi come ministro, in momenti delicati di rinnovo dei contratti collettivi. Tutto il mondo del lavoro, oggi in lutto per una perdita così grave, lo ricorderà sempre come un combattente sereno ma tenace assertore dei diritti di ogni lavoratore”.    

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