La Federazione nazionale della Stampa italiana, l'Assostampa Fvg, l'Ordine regionale dei giornalisti e il Comitato di redazione de Il Piccolo esprimono «massima solidarietà e vicinanza» alla collega Tiziana Carpinelli, giornalista della redazione di Monfalcone che ieri, giovedì 9 luglio, è stata oggetto di una doppia perquisizione da parte della Polizia giudiziaria disposta dalla Procura della Repubblica di Gorizia. Un atto che il Cdr de Il Piccolo giudica «sorprendente e sproporzionato, con le forze dell'ordine – spiegano i rappresentanti sindacali – che di prima mattina si sono recate nell'abitazione privata della giornalista, in quel momento in casa con marito e figlia in tenera età, visionando computer personale e cassetti con gli effetti familiari, e più tardi nella redazione di Monfalcone, dove si è cercato tra gli appunti della collega e nei contatti del suo telefonino privato, ispezionato a propria volta».
Una perquisizione, aggiunge il Cdr, «che si è protratta fino al pomeriggio e che, evidentemente, era rivolta a ricercare indicazioni e riferimenti sulle fonti della collega. Un episodio che non ha di fatto precedenti (un caso isolato, nei confronti dei colleghi di giudiziaria, nella redazione di Trieste, risale all'agosto 2006 ) nella storia de Il Piccolo, che può purtroppo essere inteso come un atto intimidatorio verso la stessa professione giornalistica, visto che si riferisce a un caso di violenza sessuale (un presunto aggressore "seriale", con quattro vittime denuncianti) del quale la collega ha scritto, come del resto altri colleghi dello stesso quotidiano e di altri giornali regionali in più occasioni, che è stato catturato e messo sotto accusa dalla stessa Procura. Una vicenda ben che chiusa, insomma, almeno dal punto investigativo, ma che ha visto la collega, da brava professionista qual è, cimentarsi in un’analisi completa dei vari casi, con collegamenti e riferimenti».
Il Cdr ricorda che «la libertà di stampa è un valore tutelato dalla Costituzione, che nelle carte dei doveri dei giornalisti c'è scritto – e questo è un valore sancito a propria volta dalla Corte costituzionale – che "giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie" e che la perquisizione viola gravemente tali principi, specie se avviene in riferimento a un caso che, dal punto di vista della giustizia, appare delineato».
AGGIORNAMENTO del 13 luglio 2020
La solidarietà delle Cpo Fnsi e Usigrai e di Giulia Giornaliste a Tiziana Carpinelli
Un caso di molestie, due, tre, una violenza sessuale, una giornalista che segue passo passo la cronaca, che racconta sempre "dalla parte di lei". Il caso diventa un'inchiesta. E la procura apre un fascicolo, contro la giornalista.
Solidarietà alla collega Tiziana Carpinelli del Piccolo di Trieste, che – come ha raccontato il Comitato di redazione della testata – è stata «oggetto di una doppia perquisizione da parte della Polizia giudiziaria disposta dalla Procura della Repubblica di Gorizia»: con «le forze dell'ordine che di prima mattina si sono recate nell'abitazione privata della giornalista, in quel momento in casa con marito e figlia in tenera età, visionando computer personale e cassetti con gli effetti familiari, e più tardi nella redazione di Monfalcone, dove si è cercato tra gli appunti della collega e nei contatti del suo telefonino privato, ispezionato a propria volta».
Le giornaliste rappresentate dalle Cpo della Fnsi e dell'Usigrai e dall'associazione GiULiA giornaliste, sottolineano una volta ancora l'importanza di raccontare sui giornali con il linguaggio corretto gli atti di violenza contro le donne, perché solo con una narrazione attenta e dalla parte di lei, l'informazione può essere valido contributo per affermare una cultura di rispetto. Per questo esprimiamo tanto più sconcerto per l'operazione decisa dalla Procura di Gorizia e rinnoviamo la vicinanza con la collega Carpinelli, che con i suoi articoli ha dato sostanza al decalogo che giornaliste e giornalisti si sono dati con il Manifesto di Venezia.