La Federazione nazionale della Stampa italiana sarà parte civile nel processo a carico del boss del clan dei Casalesi Francesco Bidognetti e degli avvocati Michele Santonastaso e Carmine D'Aniello, accusati di minacce, aggravate dal metodo mafioso, ai danni di Rosaria Capacchione e Roberto Saviano.
La Fnsi era presente oggi, 5 luglio, a piazzale Clodio con il componente di Giunta e segretario del Sindacato unitario giornalisti Campania, Claudio Silvestri, all'udienza preliminare del procedimento al termine della quale il Gup, accolte le richieste di costituzione di parte civile, ha disposto il giudizio per gli imputati fissando la prima udienza il 12 novembre 2019.
«Il giudice ha ammesso la costituzione in giudizio della Fnsi riconoscendo il sindacato come soggetto direttamente leso dalla condotta mafiosa ascritta agli imputati che ha inciso sull'esercizio del diritto costituzionale alla libera informazione», rileva l'avvocato Giulio Vasaturo, che assiste nel processo la Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Ringraziamo l'avvocato Vasaturo e il Sugc e, anche in questa occasione, esortiamo colleghe e colleghi a fare da scorta mediatica a Rosaria Capacchione e Roberto Saviano. Eravamo in aula questa mattina e saremo di nuovo in tribunale il 20 settembre, insieme con l'Usigrai, il Cdr del Tg3, Articolo21, Libera e tutte le associazioni che hanno aderito alla campagna #NoiNonArchiviamo, in occasione dell'udienza relativa alla richiesta di archiviazione delle indagini sull'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin», affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.