Domani, venerdì 28 settembre, Fnsi è Associazione Siciliana della Stampa saranno accanto a Paolo Borrometi per l'udienza finale e la sentenza del processo contro il boss – già condannato per mafia – Venerando Lauretta, considerato dagli inquirenti, all'epoca delle minacce di morte al collega siciliano, il 'reggente del clan mafioso Carbonaro-Dominante di Vittoria'.
È una sentenza fondamentale per riaffermare il principio che nessuno, men che meno boss condannati per mafia, possono minacciare impunemente i giornalisti. Per questa ragione chiediamo a tutti i colleghi di illuminare la fine di questo processo con la sentenza della giustizia.
Venerando Lauretta è accusato di minacce di morte, tentata violenza privata, aggravate dal metodo mafioso nei confronti del giornalista Paolo Borrometi.
Venerando Lauretta, a seguito di alcuni articoli d'inchiesta di Borrometi sul Mercato ortofrutticolo di Vittoria, minacciava il giornalista, “colpevole” a suo dire di aver fatto chiudere il box nella struttura mercatale e aver acceso i riflettori su di lui.
In più occasioni Lauretta minacciava il giornalista, arrivando a dire: «Il tuo cuore verrà messo nella padella e dopo me lo mangerò ti verrò a trovare a Roma pure che non vali neanche i soldi del biglietto. Sei un merda che cammina ma non per molto infame. Non ti salva ne anche Gesù Cristo, pure che mi arrestano c’è chi vieni a cercarti».
Lauretta è stato rinviato a giudizio dopo le indagini della polizia di Stato di Ragusa, per delega della Procura distrettuale Antimafia di Catania. Il processo, in cui ha testimoniato la parte offesa, Paolo Borrometi, è iniziato a Ragusa il 13 ottobre scorso e a fianco di Paolo si sono costituiti parte civile il Sindacato dei giornalisti, l'Ordine nazionale dei giornalisti, l'Ordine regionale di Sicilia e il Comune di Vittoria.
Pochi mesi fa il Tribunale di Siracusa ha condannato per minacce mafiose il fratello del capomafia locale.