In Italia ci sono oltre 3mila centri di accoglienza temporanea (Cas), 13 centri governativi (Cara), 430 centri Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati gestito da enti locali). Nel loro insieme queste strutture ospitano un totale di 98.632 migranti e di questi quasi 71mila sono i richiedenti asilo distribuiti nei Cas, ossia il 72% delle presenze complessive.
Questi, in estrema sintesi, i dati della campagna di LasciateCIEntrare su accoglienza, detenzione amministrativa e rimpatri forzati presentata nella sede della Federazione nazionale della stampa, a Roma.
Un sistema, quello dell’accoglienza, che in Italia è costato circa 1.161 milioni di euro (lo 0,14% della spesa pubblica nazionale) nel 2015: 918,5 milioni destinati alle strutture di accoglienza temporanee e governative (Cas e Cara) e 242,5 milioni di euro per i centri Sprar.
Numeri importanti, «eppure – commentano gli organizzatori della manifestazione – a fronte di questi dati, non esiste un elenco pubblico delle strutture straordinarie, della loro ubicazione, di chi le gestisce. Non vi è trasparenza sugli affidamenti, sui finanziamenti, sul rispetto degli standard di erogazione dei servizi previsti da convenzioni e capitolati d’appalto».
E del resto, anticipando la presentazione, la portavoce di LasciateCIEntrare Gabriella Guido aveva già evidenziato come il sistema funzioni poco e spesso male, è più che altro una fonte di business, pensato in maniera tale da non produrre inclusione sociale, mantenendo gli ospiti, soprattutto i più vulnerabili, in condizioni di non raggiungere una propria autonomia.
«Un fenomeno sociale di tale portata e importanza deve essere il segno distintivo di tutta l’informazione, italiana ed europea», ha commentato il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, introducendo i lavori.
«Le migrazioni cui stiamo assistendo in questi anni – ha rilevato Lorusso – sono un fenomeno epocale e il mondo dell’informazione deve avere la sensibilità e la professionalità di trattare l’argomento in modo corretto. I media hanno il dovere di accrescere nei cittadini la consapevolezza che quando parliamo di migranti parliamo di persone che fuggono da Paesi dove vengono loro negate le più elementari libertà personali. Purtroppo non sempre, però, il tema viene trattato in maniera appropriata dai mezzi di informazione e dai rappresentati della politica».
Anche per questo «la campagna di LasciateCIEntrare deve rappresentare – ha concluso il segretario generale – una sorta di contraltare a quanto avviene in Europa in questi giorni in cui si parla di sospendere o limitare il trattato di Schengen. Alzare muri e recinzioni è un errore storico oltre che una sconfitta per tutti i cittadini europei. Ben vengano allora iniziative come questa che puntano a sensibilizzare l’opinione pubblica: è una partita che riguarda tutti, e noi, in quanto giornalisti europei, in questa partita dobbiamo giocare un ruolo fondamentale».
L’incontro è proseguito con gli interventi dei relatori che hanno illustrato i capitoli di cui si compongono i report (oltre al rapporto "Accogliere: la vera emergenza" è stato distribuito anche il volume “Incastrati”, contenente le iniziative civiche sulla gestione dei centri di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo promosse insieme a LasciateCIEntrare da CittadinanzAttiva e Libera contro le mafie): l’illustrazione della campagna, la nascita e gli sviluppi del “Sistema hotspot”, la situazione nei Centri di accoglienza straordinaria, la situazione a Lampedusa, in Sicilia, al confine Nord – Est e nel resto del Paese, il rapporto spesso complicato tra i giornalisti e il mondo dei centri di accoglienza.
Di seguito i testi completi del rapporto "Accogliere: la vera emergenza" e del volume "Incastrati" (da scaricare).