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Fnsi 01 Giu 2010

Medio Oriente, Fnsi: "Un appello per la liberazione dei giornalisti italiani. Sparare non è mai la soluzione"

“La Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale della Stampa Italiana esprime grande preoccupazione, sgomento e dolore per il tragico bilancio dell’azione militare israeliana nel Mare Mediterraneo che ha fatto vittime umane e determinato la cattura delle persone a bordo di “Freedom Flotilla”.La Giunta della Fnsi chiede che i colleghi italiani - Angela Lano e Manolo Luppichini - che erano a bordo di “Freedom Flotilla” vengano rilasciati al più presto e che sia assicurato a loro un trattamento rispettoso delle regole del diritto internazionale.

“La Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale della Stampa Italiana esprime grande preoccupazione, sgomento e dolore per il tragico bilancio dell’azione militare israeliana nel Mare Mediterraneo che ha fatto vittime umane e determinato la cattura delle persone a bordo di “Freedom Flotilla”.
La Giunta della Fnsi chiede che i colleghi italiani - Angela Lano e Manolo Luppichini - che erano a bordo di “Freedom Flotilla” vengano rilasciati al più presto e che sia assicurato a loro un trattamento rispettoso delle regole del diritto internazionale.

Ringrazia per questo il sindacato dei giornalisti israeliani, Nfij e la IFJ che si stanno adoperando per una soluzione che assicuri la libertà di movimento dei giornalisti e per tenere aperti i canali di comprensione e di circolazione delle informazioni in una situazione intricata e difficile.

L’uso delle armi non è mai una soluzione. Non si fa mai bene a sparare. E spiace che il “Giornale” oggi abbia sostenuto questa tesi a carattere cubitali.

La Fnsi è e resta tenacemente impegnata a sostenere le ragioni del dialogo e dell’informazione libera e dei suoi operatori, che non possono essere, per quanto di parte, uomini di guerra. L’informazione deve servire la verità - anche quando essa è spiacevole – sapendo che essa è premessa per la vera pace.

Il conflitto medio-orientale non è certo risolvibile dai giornalisti ma è importante che il loro lavoro sia svolto con onestà e serietà, avendo chiaro che ad essi spetta la testimonianza dei fatti e l’uso della penna, non delle armi di guerra o terrore, per esprimere idee.

La Fnsi ribadisce, quindi, il suo impegno sociale, culturale e sindacale perché il dialogo e la ricerca di una nuova stagione di confronto tra le parti prevalga sulla violenza e sulla guerra, come confermato anche dal recente Congresso della Federazione Internazionale dei Giornalisti.

La professione giornalistica organizzata a livello internazionale, con la Carta di Cagliari dei Giornalisti del Mediterraneo e con gli atti del Congresso Mondiale di Cadice, è impegnata con tutte le sue forze su questa linea e, nonostante la tragedia di ieri, continuerà a perseguirla con determinazione”.

@fnsisocial

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