«La prolungata fase di debolezza dell'economia ha inciso pesantemente sull'apparato produttivo del nostro Paese, con pesanti conseguenze occupazionali e gravi fenomeni di disgregazione sociale». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di auguri di fine anno ai rappresentanti delle Istituzioni, delle forze politiche e della società civile.
«Ecco – ha aggiunto il Capo dello Stato – la missione per cui combattere e il nemico da sconfiggere insieme: il lavoro che manca, quel lavoro indicato come fondamento della nostra Repubblica. Il lavoro che, quando c’è, è spesso precario o sottopagato».
Per il presidente della Repubblica, «serve il lavoro, remunerato e tutelato, anche nella sicurezza, come rimedio alla frammentazione sociale e come elemento centrale della ripresa economica».
Alla tradizionale cerimonia per lo scambio degli auguri di fine anno, nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, hanno partecipato, fra gli altri, i presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e della Corte Costituzionale, Marta Cartabia.