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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Minacce 20 Ott 2025

Mattarella: «Attentato a Ranucci allarmante, serve forte reazione». Il 22 ottobre Piantedosi riferirà in Parlamento

Il Presidente della Repubblica: «Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica». La vicenda sarà discussa anche dal Parlamento europeo in un dibattito dedicato alle intimidazioni criminali ai danni dei giornalisti investigativi. L’Usigrai: «La Rai ripristini le quattro puntate tagliate dal palinsesto e il Parlamento recepisca la direttiva europea contro le querele temerarie».

«Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica. E quindi quanto avviene è allarmante - non è la prima volta che avviene, in tanti Paesi del mondo - ma è allarmante, e richiede una forte reazione, come sta avvenendo». Lo ha detto, come riporta l’agenzia Ansa lunedì 20 ottobre 2025, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Parlamento di Bruxelles, riferendosi all’attentato subito da Sigfrido Ranucci.

Una nota dell'ufficio stampa del ministro per i Rapporti con il Parlamento fa sapere che ministro degli Interni Matteo Piantedosi riferirà in Parlamento sull’attentato al conduttore di Report il 22 ottobre, alle 12:30 alla Camera dei deputati e alle 15 al Senato della Repubblica.

Anche il Parlamento europeo discuterà dell'attentato contro Sigfrido Ranucci in un dibattito dedicato alle intimidazioni criminali ai danni dei giornalisti investigativi, previsto per martedì 21 ottobre pomeriggio.

Intanto l’Usigrai, attraverso un comunicato pubblicato sul suo sito web, sottolinea che «su Report dopo l'indignazione per l'attentato servono gesti concreti:

1) La #Rai ripristini le 4 puntate tagliate dal palinsesto.
2) Il Parlamento recepisca la direttiva europea contro le querele temerarie.

Se la Rai tiene al giornalismo di inchiesta e a Report, se la politica difende con convinzione l'autonomia dell'informazione, serve dimostrare che alle parole di solidarietà a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia e alla redazione seguano azioni concrete, capaci di scoraggiare chi ha creduto, con una bomba, di poter silenziare il giornalismo che fa domande».

L’Usigrai prosegue: «Ripristinare le 4 puntate tagliate dal palinsesto della Rai è un segnale necessario da parte dell’Azienda, ai cittadini e ai dipendenti che si aspettano, dopo le strette di mano e gli abbracci al collega Ranucci, un segnale chiaro a difesa del lavoro di inchiesta e di Report».

I rappresentanti sindacali dei giornalisti Rai concludono: «Recepire la normativa europea contro le Slapp, le querele temerarie, è il passo che Il Parlamento deve a tutte le giornaliste e i giornalisti minacciati, di fatto, con denunce da milioni di euro di risarcimento che, lungi dal difendere l'onorabilità di chi le promuove, hanno il solo scopo di silenziare chi fa inchieste giornalistiche su ogni potere, economico, politico o criminale». (anc)

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