«Questa notte il popolo della pace si mette in marcia da Perugia ad Assisi per accendere una luce di speranza nel buio della guerra. Mi auguro che quotidiani, radio, tv, web, tutti diano adeguato risalto a questa iniziativa: non solo per illuminare gli animatori della marcia, ma soprattutto per parlare delle ragioni della loro mobilitazione». Lo ha affermato Vittorio di Trapani, presidente della Fnsi, intervenendo all'incontro sulle parole di pace di papa Francesco e i conflitti nel mondo organizzato ad Assisi dall'associazione Articolo21 e coordinato da Giuseppe Giulietti.
«È anche questo un modo per rispondere alla domanda di papa Francesco: 'È stato fatto tutto per fermare la guerra?'. E al suo appello a rifiutare 'ogni retorica bellicistica'», ha rilevato Di Trapani.
«A questo proposito – ha aggiunto – voglio ringraziare le colleghe e i colleghi che in questo anno sono stati sul campo a raccontare l'orrore della guerra: solo vedendo, andando nei luoghi, ascoltando, è possibile fare buon giornalismo. Con l'occasione torno a chiedere alle autorità ucraine di restituire l'autorizzazione a lavorare ai giornalisti Andrea Sceresini e Alfredo Bosco: non si può accettare che si 'blocchino' i reporter senza neanche spiegare le ragioni».
Il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana ha infine lanciato una proposta. «Le azioni a livello nazionale – ha detto – rischiano di non essere più sufficienti, serve una mobilitazione con tutti i costruttori di pace a livello europeo. Potrebbe essere fatta il 9 maggio, il giorno della Festa dell'Europa, della pace e dell'unità nel nostro Continente. Potrebbe anche essere l'occasione per consegnare alle autorità europee la nuova Carta di Assisi, scritta prima della pandemia da Covid-19 e aggiornata ora che il virus della guerra è tornato a colpire l'Europa».