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Fnsi 28 Apr 2010

Manifestazione a Piazza Navona davanti al Senato contro la legge bavaglio Siddi: “Norma liberticida che va frenata e se approvata andremo alla Corte di giustizia europea” Natale: “Ddl colpisce il diritto dei cittadini a sapere, rivendich

''Questa legge è una legge liberticida che va frenata''. Così il segretario generale della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi, presente alla manifestazione organizzata dalla Fnsi a Piazza Navona, spiega i motivi della contestazione al disegno di legge sulle intercettazioni in discussione al Senato.''A questa legge - prosegue Siddi - se verrà approvata ci opporremo un minuto dopo recandoci alla Corte di giustizia europea. Non poter dar conto di come procedono le inchieste è un fatto anti democratico, illiberale e che lede la democrazia più povera.

''Questa legge è una legge liberticida che va frenata''. Così il segretario generale della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi, presente alla manifestazione organizzata dalla Fnsi a Piazza Navona, spiega i motivi della contestazione al disegno di legge sulle intercettazioni in discussione al Senato.
''A questa legge - prosegue Siddi - se verrà approvata ci opporremo un minuto dopo recandoci alla Corte di giustizia europea. Non poter dar conto di come procedono le inchieste è un fatto anti democratico, illiberale e che lede la democrazia più povera.

Non sapremmo nulla per anni di tanti misfatti che magari finirebbero sepolti nei vecchi cassetti di tante procure.

Sul rispetto della privacy da parte dei media Siddi aggiunge: ''Penso che occorra stabilire i principi, quella delle persone va tutelata, ma le notizie devono essere date. Occorre sempre un equilibrio, una capacità professionale e deontologica per stare in questo equilibrio. Non c'è dubbio però che i fatti di interesse

pubblico siano prevalenti sulla privacy di qualsiasi individuo, tanto più se si tratta di un personaggio pubblico. È ovvio, non dobbiamo prestarci a elementi di pubblicazione che vanno a colpire l'intimo delle persone senza valenza pubblica''. (ADNKRONOS)

 

NATALE (FNSI), DDL COLPISCE DIRITTO CITTADINI A SAPERE RIVENDICHIAMO IL DIRITTO-DOVERE DI CONTINUARE A PARLARE

 

"È un testo che colpisce non solo il nostro lavoro ma più ancora il diritto dei cittadini a sapere". Così Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa commenta il ddl intercettazioni che è approdato al Senato e che la Fnsi contesta con una manifestazione in piazza Navona a Roma.

"Il testo che sta andando in discussione alla Commissione giustizia di palazzo Madama riesce ad esser perfino peggiore di quello già pessimo uscito dalla Camera - sottolinea Natale che aggiunge - Con una gigantesca mistificazione propagandistica si cerca di presentare questo testo come un modo per tutelare meglio il diritto alla riservatezza: non centra nulla, noi stiamo rivendicando non il diritto di far pettegolezzo o gossip ma il diritto-dovere di continuare a parlare".

Infine il presidente della Fnsi mette in guardia dalle storture che a suo avviso il ddl può portare: "C'è un rischio di ricatto. Nel momento in cui gli atti sono pubblici ma non pubblicabili ci sono tanti che quegli atti li conoscono che potrebbero esser tentati dall'alzare il telefono e dire 'guarda che ho letto una cosa per te imbarazzante'. Si crea lo spazio per un ricatto pericolosissimo". (ADNKRONOS)

 

NATALE, PRONTI ANCHE A SCIOPERO

 

''Non ci accontentiamo del ritiro dell'emendamento D'Addario, di cui si sta parlando nelle ultime ore, ma vogliamo andare avanti con la nostra battaglia fino in fondo ed adotteremo tutti i modi possibili, dallo sciopero fino alla Corte Europea''. Lo ha detto il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale, durante la manifestazione organizzata a Roma dal sindacato dei giornalisti italiani contro il ddl sulle intercettazioni.

''Abbiamo scelto Piazza Navona davanti al Senato perché in Commissione Giustizia inizia la discussione sul disegno di legge sulle intercettazioni. Questa battaglia non riguarda solo i giornalisti ma tutti quanti noi e credo che potremo vincerla''. (ANSA)

 

INIZIATA MANIFESTAZIONE FNSI DAVANTI

 

È iniziata a piazza Navona a Roma la manifestazione organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa, a cui hanno aderito il Popolo viola e i comitati contro il biscione, contro il ddl Alfano sulle intercettazioni in discussione oggi al Senato.

Una cinquantina tra giornalisti, politici e rappresentanti del mondo sindacale stanno protestando contro quella che è stata più volte definita dal mondo giornalistico la ''legge bavaglio''.

''È una legge illiberale - ha detto il segretario del sindacato dei giornalisti italiani, Franco Siddi -, contro i cittadini e per la casta. Chiederemo che venga stracciata tutta la parte che riguarda i divieti alla stampa'''.

Per l'ex ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, il ddl è un ''colpo alla libertà di giustizia'' mentre per l'ex governatore del Lazio, Piero Badaloni, si tratta ''solo di uno degli ultimi atti di questo governo che cerca scorciatoie invece di trovare un equilibrio tra maggioranza e opposizione per discutere sul tema''.

Il Popolo viola si è presentato in piazza con dei cartelli su cui è scritto ''e adesso intercettateci tutti'' e su cui i manifestanti hanno riportato il loro numero di telefono: è una legge che non solo vieta le intercettazioni - ha detto Gianfranco Mascia del Popolo viola - ma vieta ai giornalisti di parlare dei processi. Noi siamo sempre per la difesa dell'articolo 21 e per questo il nostro presidio qui davanti al Senato continuerà fino alle 19:00''. Alle 11.30 alcuni rappresentanti della Fnsi incontreranno il presidente del Senato, Renato Schifani. (ANSA)

 

INIZIATA MANIFESTAZIONE FNSI DAVANTI SENATO (2)

 

   (ANSA) - ROMA, 28 APR - In piazza, a manifestare contro il ddl intercettazioni, ci sono volti più o meno noti del giornalismo, da Piero Badaloni a Tiziana Ferrario, protestanti mescolati a lavoratori, con le bandiere rosse della Cgil accanto ai cartelli dei Viola che invitano: ''E adesso intercettateci tutti'' con tanto di numero di cellulare personale in vista.

''Questo provvedimento rende la nostra democrazia malata, mutilata'', ha detto Siddi. ''A Schifani chiederemo di usare tutta l'autorità della sua carica perché siano espunte queste norme liberticide. Se si vuole affrontare un discorso serio sui diritti dei cittadini e un'informazione completa siamo pronti a qualsiasi confronto''.  (ANSA)


FINOCCHIARO A FNSI, DDL COM'È NON VA

 

''Se prevale la ragionevolezza, i margini per trovare un'intesa sulla tutela della privacy, la necessità di condurre indagini e garantire la libertà di stampa si può trovare. Se, invece, si vuole imporre la censura, allora non va bene''. Lo dice la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, in piazza Navona, dove incontra i vertici dell'Fnsi che stanno manifestano contro il ddl intercettazioni all'esame della commissione Giustizia del Senato.

La capogruppo del Pd a Palazzo Madama, accompagnata dai senatori del gruppo Vincenzo Vita, Silvia Della Monica e Felice Casson, spiega a Roberto Natale e Franco Siddi, rispettivamente presidente e segretario dell'Fnsi, quale sarà l'atteggiamento del Pd in commissione dove nel pomeriggio inizia l'esame dei circa 400 emendamenti presentati. ''Ci vorrà  tutto il tempo che ci vorrà perché abbiamo da discutere ed approfondire ogni singolo emendamento e far sentire le nostre ragioni. Con un po' di buon senso si potrebbe arrivare a un testo profondamente diverso ed equilibrato, ma se si vuole imporre questo testo allora daremo battaglia.

  Alla domanda dei cronisti se ci sarà ostruzionismo da parte del Pd, Casson dice che ''questa è una materia che vale tale decisione'' e aggiunge: ''si può arrivare all'ostruzionismo, perché no?". ''Lo abbiamo già fatto - ricorda Anna Finocchiaro - nella fase iniziale di discussione di questo ddl. Già dall'anno scorso Berlusconi annunciava l'imminente approvazione del ddl, siamo arrivati a maggio e siamo ancora qui. L'obiettivo è riuscire a mantenere questa lunga distanza. E poi su possibili miglioramenti i segnali che arrivano dal centrodestra sono negativi''. (ANSA)

 

GIULIETTI, PRESENTEREMO ESPOSTO A CORTE UE

 

 ''Presenteremo un esposto alla Corte europea di Strasburgo appena questa legge sarà approvata''. Ad annunciarlo il parlamentare e portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti durante la manifestazione organizzata a Roma davanti al Senato dalla Fnsi contro il ddl sulle intercettazioni.

''Faccio un appello a tutti i giornalisti - ha aggiunto Giulietti - facciamo impazzire il censore con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, ad esempio portando tutti i siti all'estero per poter continuare il nostro lavoro''. (ANSA)

 

TOUADI (PD), DDL ILLIBERALE E LIBERTICIDA

 

"Questa mattina ho partecipato alla manifestazione promossa dalla Federazione nazionale della stampa davanti al Senato contro il ddl sulle intercettazioni. Il governo con un solo provvedimento è intenzionato a radere al suolo fondamentali diritti costituzionali". Lo dichiara il parlamentare del Pd Leonard Touadi, secondo il quale il "testo di legge sulle intercettazioni renderà estremamente difficile l'opera di ricerca e individuazione degli autori dei reati, di fatto impedendo alla magistratura di assicurarne alla giustizia i colpevoli, anche per quelli di particolare allarme sociale".

"In secondo luogo -continua Touadi- l'idea di punire con il carcere i giornalisti che pubblicano le intercettazioni costituisce una scelta liberticida e illiberale, degna di un paese non democratico. Pur di facilitare la vita ai criminali e ai colletti bianchi corrotti, il governo è pronto a tutto. La manifestazione di

questa mattina rappresenta solo l'inizio di una lunga battaglia politica che andrà avanti anche nei prossimi giorni. Dobbiamo essere tutti consapevoli -conclude Touadi- dei rischi che si correranno con l'approvazione del provvedimento sulle intercettazioni, non si tratta di una questione di categoria, riguarda tutti i cittadini, attiene alla sicurezza e alla libertà di essere informati". (ADNKRONOS)

 

DI PIETRO, DDL È TOMBA DELLE INVESTIGAZIONI

 

Il ddl presentato dal governo sulle intercettazioni è un provvedimento ingiusto e rischia di diventare la tomba dell'investigazione''. Lo ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, durante la manifestazione della Fnsi in corso a Piazza Navona contro il ddl sulle intercettazioni.

''L'idea di limitare ad un tempo preciso le intercettazioni è assurda - ha aggiunto Di Pietro -. Senza di esse si toglie al magistrato uno strumento fondamentale per scoprire i reati. Come anche è assurdo che l'opinione pubblica non debba sapere perché i potenti sono sotto processo''.

''Qual è la ragione per cui il Parlamento invece di occuparsi della chiusura delle fabbriche o dei precari della scuola si deve impegnare su questo tema? Perché forse – ha continuato il leader dell'Idv - ci sono alcuni ministri, parlamentari, faccendieri e uomini dei poteri forti che, essendo stati presi con le mani nel sacco, non vogliono farsi processare''.

''Questa legge - ha concluso Di Pietro - è un'ingiustizia che prevede una nuova presa della Bastiglia da fare non con i forconi ma con strumenti democratici quali i referendum''. (ANSA)

 

DI PIETRO, SE PASSA DDL LE LEGGEREMO IN AULA

 

La soluzione per il ddl sulle intercettazioni passa, secondo il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, attraverso i resoconti stenografici del Parlamento.

''Abbiamo trovato la soluzione per far sapere le cose all'opinione pubblica - ha detto Antonio Di Pietro durante la manifestazione della Fnsi in corso a Piazza Navona contro il ddl sulle intercettazioni -. Ogni volta che c'è un provvedimento della magistratura regolarmente depositato e c'è un atto non più sottoposto a segreto istruttorio, anche se trattasi di intercettazioni telefoniche, uno di noi dell'Idv si alzerà in Camera o in Senato per leggerlo. Così i giornalisti potranno sapere, attraverso i resoconti parlamentari, quel che succede.

Sarà un monologo - ha concluso Di Pietro - per sbugiardare coloro che vogliono mettere il bavaglio all'informazione''. (ANSA)

 

FERRERO, MOBILITARSI CONTRO LEGGE-BAVAGLIO IMPEDISCE A GIORNALISTI E MAGISTRATI DI FARE IL PROPRIO LAVORO

 

"Questa mattina sono sceso in piazza Navona al fianco della Fnsi e di tutta l'informazione

democratica del nostro Paese, per protestare contro il ddl intercettazione in discussione al Senato, legge bavaglio vergognosa che vieta ai giornalisti di parlare dei processi come ai magistrati di fare il loro lavoro". Lo afferma il portavoce della Federazione della sinistra commentando l'iniziativa della Fnsi contro la legge che riordina le norme sulle intercettazioni.

"La verità -prosegue Ferrero- è che questo governo toglie diritti ai lavoratori e garantisce impunità ai potenti, scaricando i costi della crisi economica sugli strati piu' deboli della popolazione e cercando di limitare e comprimere la democrazia. Contro questo organico e repressivo disegno del governo bisogna scendere in piazza al più presto e in modo generale. Rinnovo l'appello a tutte le opposizioni, parlamentari e non, a farlo subito". (ADNKRONOS)

 

FAVA (SEL), STANNO CERCANDO DI IMBAVAGLIARE PAESE

 

"Se la legge che il governo sta preparando nelle aule del Senato ci fosse stata qualche anno fa probabilmente Beppe Alfano, Carlo Casalegno, Giancarlo Siani prima di essere ammazzati dalla mafia, dalle Brigate Rosse, dalla camorra sarebbero stati arrestati ai sensi di legge". Lo ha detto Claudio Fava, coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra ecologia libertà, intervenendo in piazza Navona al sit in promosso dalla Fnsi contro il ddl sulle intercettazioni.

"Questa non è una legge liberticida - ha aggiunto Fava - è una legge infame. E questa non è solo la battaglia dei giornalisti di questo Paese liberi di riprendersi il diritto all'informazione. Stanno cercando di imbavagliare tutta l'Italia. Stanno cercando di costruire attraverso l'opacità della censura uno spazio di assoluta impunità. Questa legge, lo spirito profondo e malato che la anima e che sta dietro la finzione di voler organizzare e mettere sotto tutela le intercettazioni, ci dice che con questo governo non è giusto, non è possibile, non è utile al Paese, trattare.

Significherebbe solo costruire uno spazio politico che legittima le intenzioni di questo governo, che tutto vuole fare, eccetto che costruire un tessuto di riforme utili agli italiani". (AGI)


BONELLI, DDL REGALO DEL GOVERNO ALLA MAFIA

 

''Il Ddl sulle intercettazioni in discussione in commissione al Senato è un regalo del governo alla mafie ed alle ecomafie che potranno concludere indisturbate i propri affari. Per risolvere le grane giudiziarie di qualcuno non si esita a sacrificare tutto il sacrificabile, compresa la libertà di stampa che è un pilastro delle democrazia moderne: solo nei regimi dittatoriali si può arrivare a tanto''. Lo ha dichiarato il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che appoggia la manifestazione organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa davanti al Senato dov'è in discussione il provvedimento.

''Siamo al paradosso - continua Bonelli -. Si vogliono punire i giornalisti che pubblicano le notizie e non i malfattori che commettono i reati. Senza le intercettazioni non avremmo mai saputo che durante la notte del terremoto in Abruzzo c'erano dei faccendieri che ridevano pensando alle speculazioni ed agli affari che avrebbero fatto su quella tragedia''.

''L'informazione libera in Italia è stata ridotta ai minimi termini, come dimostra il fatto che ormai una questione importante come il ritorno al nucleare sia trattata senza alcun contraddittorio e approfondimento e senza dare la possibilità a chi si oppone di spiegare le proprie ragioni ai cittadini - conclude Bonelli -. Contro questo disegno di legge serve una fortissima mobilitazione di tutti i cittadini perché solo in un regime si può prevedere che ad un giornalista che esercita il diritto di cronaca sia messo il bavaglio''.  (ANSA)

 

SENATORE FERRUCCIO SARO SI SCHIERA CON FNSI E ASSOSTAMPA FVG

“INTERCETTAZIONI, SERVE MAGGIOR EQUILIBRIO FRA ESIGENZE DI CRONACA ED ESIGENZE DI GIUSTIZIA E RISERVATEZZA”

 

Sul capitolo delle intercettazioni e degli inasprimenti previsti dal ddl Alfano nei confronti dei giornalisti che pubblicano i contenuti di intercettazioni (telefoniche e ambientali), il senatore Ferruccio Saro (Pdl) appoggia le istanze del sindacato dei giornalisti e dell’Assostampa Fvg. “In linea di principio – premette - era necessario rivedere quando e come autorizzare le intercettazioni, poiché stavamo assistendo al rischio dell’abuso di questo strumento, utilissimo, certamente, ma evitando gli eccessi da parte degli organi inquirenti. Questa è la ragione del mio sostegno all’iniziativa del ministro”, precisa, “ma da questo a prevedere sanzioni pesanti contro il sistema dei media credo necessiti una riflessione approfondita. Giustamente la categoria si sta mobilitando per far valere non soltanto diritti propri ma diritti funzionali alla maggiore consapevolezza e informazione dell’opinione pubblica”. E’ evidente che era giunta l’ora di “sistematizzare e cercare di tenere insieme le esigenze di giustizia, le altrettanto legittime esigenze di riservatezza con le esigenze di informazione. Il punto è che nell’analisi di questi tre fattori a soffrire è l’esigenza di informazione che non sembra in equilibrio rispetto alle prime due”. Questo per dire che i diritti costituzionali “non possono soccombere a favore di diritti di pari livello, ma devono essere posti in armonia fra di loro nell’ottica del minimo sacrificio. Ora, l’inasprimento delle sanzioni contro i giornalisti – che rischiano addirittura il carcere - non può essere valutato di certo alla stregua di minimo sacrificio”. Alla luce di questa analisi – prosegue il senatore - credo sia opportuno un ripensamento per creare un vero bilanciamento fra diritti di rango costituzionale, tenendo ben presente che il diritto di cronaca è il fondamento su cui si regge l’intero sistema democratico e il parametro in base al quale si può valutare la democraticità, come ci insegnano gli esperti del diritto”. Anche la stampa ha un ‘mandato’ preciso – conclude Saro – nei confronti dei lettori: si deve valutare anche il diritto dell’opinione pubblica ad essere informata adeguatamente, nell’interessa della libera formazione delle proprie idee.  

 

UDC, MINACCE A GIORNALISTI NON SERVONO

CAPIGRUPPO E COMPONENTI VIGILANZA, CORREGGERE DDL

 

''Come già alla Camera, anche al Senato l'Unione di Centro ha proposto una serie di emendamenti al ddl intercettazioni per salvaguardare l'equilibrio tra libertà di informazione e diritto alla riservatezza. Questo bilanciamento non si può ottenere solo minacciando o inasprendo sanzioni penali e civili per editori e giornalisti''. Con queste argomentazioni il presidente vicario dell'Udc a Montecitorio Michele Vietti e il capogruppo centrista a Palazzo Madama, Gianpiero D'Alia, hanno motivato la loro solidarietà alla manifestazione indetta oggi dalla Federazione nazionale della stampa a Piazza Navona.

Gli interventi correttivi, hanno aggiunto i membri Udc in commissione di Vigilanza Rai Enzo Carra e Roberto Rao – che hanno incontrato in mattinata i vertici Fnsi Roberto Natale e Franco Siddi - ''appaiono ancor più urgenti e necessari in un momento come questo, in cui il settore dell'informazione sta vivendo un periodo di crisi e sta subendo una serie di interventi legislativi a dir poco penalizzanti''. (ANSA)


COMUNICATO DEL CDR DE IL SOLE 24 ORE

 

Comincia oggi ai Senato la votazione degli emendamenti al disegno di legge di riforma delle intercettazioni. Tra le modifiche proposte dalla maggioranza è previsto il divieto assoluto di pubblicare atti di indagine, anche sé non più coperti dal segreto, fino al termine dell'udienza preliminare. Il che impedirà ai giornalisti di informare i lettori sull'andamento di tutte le inchieste giudiziarie, anche per diversi anni, pena il carcere per i cronisti e multe di centinaia di migliaia di euro per le aziende editoriali.

Con questa modifica, la maggioranza azzera la sia pur minima apertura che c'era stata all'indomani delle proteste del mondo dell'informazione e della società civile (ricordiamo la manifestazione di Piazza del Popolo del 3 ottobre scorso a Roma), ottenuta grazie alla mediazione del capo dello Stato e della presidenza della Camera. Consideriamo questa marcia indietro un segnale politico estremamente grave e lesivo della libertà di informazione: invece di cercare un bilanciamento del diritto/dovere di cronaca con la tutela della privacy, si è deciso di sacrificare del tutto il diritto dei cittadini di conoscere vicende rilevanti della vita del paese e di formarsi un'opinione in modo tempestivo. Resta solo da chiedersi a chi giova una svolta antilibertaria, e probabilmente anche anticostituzionale, di questa portata.

Il Comitato di redazione del Sole 24 Ore


SCHIFANI RICEVE VERTICI FNSI E FIEG

 

Il Presidente del Senato Renato Schifani ha ricevuto questa mattina a Palazzo Madama i vertici della Fnsi e della Fieg. La delegazione della Federazione nazionale della Stampa Italiana - informa una nota dell ufficio stampa del Senato - era composta dal segretario Franco Siddi, dal presidente Roberto Natale e dal direttore Giancarlo Tartaglia e dal presidente dell'Unci (Unione Nazionale Cronisti Italiani) Guido Columba. Per la Federazione Italiana Editori giornali era presente il direttore generale Alessandro Brignone. L'incontro è durato 45 minuti. (ANSA)

 

MANIFESTAZIONE CRONISTI VENETI A VENEZIA

 

Iniziativa stamane a Venezia del gruppo Cronisti Veneti e del Sindacato Giornalisti contro il ddl Alfano sulle intercettazioni, in discussione oggi al Senato.

Una quarantina di giornalisti delle varie testate, presente tra gli altri il presidente dell'Ordine veneto, Gianluca Amadori, ha dato vita ad una manifestazione a Rialto davanti alla sede del Tribunale, distribuendo volantini e dialogando con la gente per spiegare i rischi di quella che è stata già definitita la ''legge bavaglio''.

Molte persone interpellate dai cronisti hanno espresso la propria solidarietà alla categoria e il loro appoggio alla protesta. Tanti i giornalisti veneti che sono giunti anche a Roma, per prendere parte alla manifestazione nazionale contro il ddl Alfano promossa dalla Fnsi. (ANSA)

STAMPA IN PIAZZA CONTRO LEGGE BAVAGLIO FNSI E FIEG RICEVUTI DAL PRESIDENTE DEL SENATO

 

Dopo la grande manifestazione di ottobre per la libertà di stampa, i giornalisti sono tornati oggi in piazza a protestare contro le 'norme 'bavaglio' della nuova legge sulle intercettazioni telefoniche. Il ddl è da ieri al Senato, per essere discusso in commissione e arrivare in aula alla fine di maggio. Ed è proprio davanti al Senato, a Piazza Navona, che questa mattina si è riunita la piccola folla di protestanti, chiamati a raccolta dalla FNSI. Mescolati fra loro, volti più o meno noti del giornalismo, da Piero Badaloni a Tiziana Ferrario, con le bandiere rosse della CGIL accanto ai cartelli dei Viola che invitavano: ''E adesso intercettateci tutti'' con  numero di cellulare personale ben in vista.

''Questo provvedimento rende la nostra democrazia malata, mutilata'', spiegava il segretario del sindacato Franco Siddi, che insieme al presidente Roberto Natale e il direttore generale della Fieg Alessandro Brignone alle 11.30 ha incontrato il Presidente del Senato Renato Schifani. Un ''incontro istituzionale'' nel quale, racconta Siddi, Schifani si è dimostrato attento alle ragioni presentate, soprattutto circa gli emendamenti che vietano di raccontare ogni atto delle inchieste.''Noi non vogliamo distruggere nessuno, ma difendere il diritto a un'informazione equa e completa'', precisa il Presidente dell'FNSI Roberto Natale, sottolineando il rischio ricatto che atti pubblici non pubblicabili implicherebbero. Il fatto che la discussione in Aula non sia ancora stata calendarizzata farebbe ben sperare circa un voto non ''a tappe forzate'', ma Natale si dice comunque pronto, ove occorresse, a proseguire la protesta ''con scioperi, disobbedienza civile e professionale massima e ricorso alla Corte Europea di Strasburgo''. Secondo quanto riferito da Siddi, gli editori condividono le stesse preoccupazioni del sindacato, seppur con una maggiore apertura sulla parte del testo della Camera che consente la pubblicazione degli atti attraverso un riassunto che, tra l'altro, non si sa chi dovrebbe redigere. A protestare in piazza questa mattina è sceso anche il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. ''Questo ddl - denuncia - è una legge criminogena che limitando nel tempo la possibilità di intercettare, di fatto, aiuta la mafia''. Per Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ''è un colpo alle spalle ai poteri di controllo, una norma che porta all'oscurità e che non avrebbe lasciato raccontare, ad esempio, del caso Parmalat''. Per questo, aggiunge, ''è necessaria un'opposizione forte, anche degli esponenti del centro destra che hanno il senso della libertà''. Mentre per i Viola Gianfranco Mascia ribadisce ''il rispetto dovuto agli articoli della Costituzione'', si dice momentaneamente soddisfatto della ''risposta ragionevole'' del

Presidente Schifani, Guido Columba, presidente dell'UNCI. ''Ora - dichiara - attendiamo di vedere nel gioco di maggioranza e opposizione quanto questa ragionevolezza diventerà argomento legislativo''. A fine mattinata in piazza arriva anche il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro. ''Non si farà alcun procedimento affrettato - assicura - Se siamo tutti mossi dal buonsenso di bilanciare interessi di rilievo costituzionale, credo che una strada potremmo trovarla''. (ANSA)

 

RINVIO, PARERE I COMMISSIONE DIVIDE PDL
FINI, BENE LE MODIFICHE DEL GOVERNO; IDV, SI FAVORISCE LA MAFIA

 

Battuta d'arresto in commissione Giustizia del Senato sul Ddl Intercettazioni. ''Manca il parere della commissione Bilancio - spiega il presidente Filippo Berselli - e pertanto siamo stati costretti a rinviare il voto degli emendamenti e dei sub emendamenti alla prossima settimana''.

Ma non è solo il ritardo della Bilancio a complicare le cose. ''In realtà - afferma il senatore Pd Felice Casson – è che sono proprio loro ad essere divisi sul testo''. ''Nel Pdl ci sono sensibilità diverse'', assicura. E a dimostrazione della sua tesi cita il caso dell'accoglienza riservata oggi al parere della commissione Affari Costituzionali che è favorevole, ma con osservazioni. L'organismo parlamentare presieduto da Carlo Vizzini muove alcuni rilievi al testo che non sono proprio secondari. Si ribadisce ''l'irragionevolezza'' del prevedere che occorrano ''evidenti indizi di colpevolezza'' per poter intercettare, anche se ormai c'è l'emendamento del governo che li derubrica ai 'gravi indizi di reato'. Si punta il dito contro l'idea di dover ottenere l'autorizzazione ogni volta dal Tribunale distrettuale del capoluogo riunito in sede collegiale e non più dal Gip com'è adesso. Si invita a valutare ''la possibile incongruita''' della fissazione dei tetti di spesa e si osserva come la pena massima prevista nel cosiddetto ''emendamento D'Addario'' (4 anni) sia eccessiva. Quindi si critica un altro aspetto: il fatto che se anche si controllino utenze di terzi alle quali parlino dei parlamentari vada comunque chiesta l'autorizzazione al loro utilizzo alla Camera di appartenenza di questi ultimi.

Il legale del premier e senatore del Pdl Piero Longo smonta punto per punto il parere, mentre un altro esponente della maggioranza, Domenico Benedetti Valentini, riconosce la validità delle osservazioni soprattutto per quanto riguarda competenza del Tribunale distrettuale. Previsione contro la quale ha presentato ben tre emendamenti.

Ma che il centrodestra non avesse più intenzione di fare le corse su un testo così delicato lo si era capito già dalla tarda mattinata, quando il presidente del Senato Renato Schifani, ricevendo i vertici della Fnsi che protestavano fuori del Palazzo contro il ddl, aveva assicurato che comunque il provvedimento non sarebbe arrivato in Aula prima di metà maggio. ''Non si farà alcun procedimento affrettato – conferma il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro – perché vogliamo esporre le nostre ragioni e ascoltare quelle degli altri'' e se tutti cercassero di trovare un equilibrio tra la tutela della privacy e la libertà di stampa alla fine ''una strada potremmo anche trovarla''.

Ma mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini definisce ''positive'' le modifiche introdotte la settimana scorsa dal governo, l'opposizione continua a criticare il testo.

''È un progetto di legge che protegge la mafia'' sostiene il leader Idv che rilancia l'idea di un referendum abrogativo e ribadisce l'idea di voler leggere il contenuto delle intercettazioni in Aula visto che per i giornalisti, se passasse il provvedimento, non sarebbe più possibile farlo.

Più tecnico il commento del responsabile giustizia Idv Luigi Li Gotti secondo il quale il ddl sarebbe in aperto contrasto con la norma del Codice di Procedura Penale, l'articolo 328, che affida solo ed esclusivamente all'esame del Gip tutti gli atti del Pm. Il relatore Roberto Centaro intanto mette dei paletti: la competenza del Tribunale distrettuale non si tocca; verrà rivisto l''emendamento-D'Addario' ma non per quanto riguarda la pena massima; sul tetto di spesa, assicura, in realtà ''non esistono problemi'' perché per le intercettazioni davvero necessarie sarà possibile ''uno sforamento''; sull'estensione delle garanzie per i parlamentari ''si è in linea con quanto sostenuto dalla Consulta'' nel caso si intercetti un terzo ''con la precisa finalità di arrivare ad ascoltare il deputato o il senatore''. (ANSA)


RDB, SOSTEGNO ALLA FNSI CONTRO PROVVEDIMENTO LESIVO DEI DIRITTI DEI CITTADINI

 

La Federazione Nazionale RdB sostiene la battaglia della Federazione Nazionale della Stampa contro il Ddl Intercettazioni, provvedimento che avrebbe come sicuro effetto quello di erodere ulteriormente il diritto dei cittadini ad essere informati, sottraendo strumenti indispensabili al pieno esercizio della democrazia nel nostro Paese.

La pesante limitazione dell’operato della magistratura, il carcere per chi rende noto il contenuto delle intercettazioni e le onerose pene pecuniarie per gli editori che le pubblicano appaiono misure gravemente censorie e spropositate, di certo non prioritarie in una fase di grave crisi economica: per migliaia di lavoratori, disoccupati, precari, cassaintegrati e pensionati sono ben altre le urgenze a cui andrebbe data risposta.

Roma, 29 aprile 2010

 

 

@fnsisocial

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