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Editoria 03 Lug 2008

L'Unità: fatto il Cda, oggi incontro Soru-Cdr

La Nie, la società editrice dell'Unità, da oggi ha un nuovo Consiglio di Amministrazione: si tratta di un 'cda a tre' composto da Giorgio Poidomani, già Ad della Nie, dal manager Antonio Saracino e da Giandomenico Celata, professore universitario di Tor Vergata. Lo ha annunciato la stessa Nie. Con questa decisione si è chiusa l'assemblea dei soci della Nuova Iniziativa Editoriale, acquistata per il 90% da Renato Soru. Il nuovo consiglio si riunirà martedì prossimo per esprimere il presidente e l'amministratore delegato.

La Nie, la società editrice dell'Unità, da oggi ha un nuovo Consiglio di Amministrazione: si tratta di un 'cda a tre' composto da Giorgio Poidomani, già Ad della Nie, dal manager Antonio Saracino e da Giandomenico Celata, professore universitario di Tor Vergata. Lo ha annunciato la stessa Nie. Con questa decisione si è chiusa l'assemblea dei soci della Nuova Iniziativa Editoriale, acquistata per il 90% da Renato Soru. Il nuovo consiglio si riunirà martedì prossimo per esprimere il presidente e l'amministratore delegato.

Giornata dunque decisiva per il giornale e il suo nuovo corso dopo una serie di rinvii dovuti anche a motivi tecnici e formali. La precedente assemblea, convocata il 6 giugno, era andata deserta. E il 17 altra fumata nera con la proroga del 'vecchio' Cda, da allora rimasto in carica per gestire l'ordinaria amministrazione. L'assemblea - nella stessa sede - aveva invece espresso il Collegio Sindacale e deciso una parziale ricapitalizzazione di 2.100.000 euro. Nel pomeriggio di oggi si svolgerà anche l'incontro tra il Comitato di Redazione e Soru, dopo una prima sollecitazione fatta il 18 giugno dalla rappresentanza sindacale insieme alla Federazione Nazionale della Stampa e ribadita ieri in una lettera aperta al governatore della Sardegna. ''Da oltre un mese - si legge nel testo pubblicato sul giornale - la società è 'governata' da un consiglio di amministrazione e da un amministratore delegato espressione della vecchia proprietà, in proroga e quindi vincolati alla sola gestione ordinaria. Questa inusuale e lunga proroga non ha aiutato e non aiuta sicuramente il rilancio che tutti auspichiamo e che richiederebbe da subito nuove capacità manageriali e visione strategica che ci aspettiamo dalla nomina degli organi di governo della società''. (ANSA)

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