Ci sarà anche Reporter Senza Frontiere Italia al presidio che Fnsi e Usigrai stanno organizzando per il 21 gennaio sotto l’ambasciata turca in Italia per dire ‘No al bavaglio’ in Turchia, Paese “che nell'ultima classifica di Rsf era al 149° posto su 180”, scrive Domenico Affinito, vicepresidente Rsf Italia, nell’annunciare l’adesione alla manifestazione della sezione italiana dell’organizzazione internazionale.
La sezione italiana di Reporter Senza Frontiere aderisce
all'appello dell'Usigrai per un'iniziativa pubblica davanti all'ambasciata
della Turchia il 21 gennaio 2016, nel giorno in cui in Turchia si svolgerà una
nuova udienza del processo nei confronti di Ceyda Karan, giornalista del
quotidiano turco Cumhuriyet, accusata di diversi reati che prevedono fino a
quattro anni e mezzo di carcere per aver ripubblicato le vignette di Charlie
Hebdo.
A darne notizia è Domenico Affinito, vicepresidente Rsf Italia.
“Da mesi – scrive Affinito – assistiamo al deteriorarsi del grado di libertà di
stampa in Turchia, Paese che nell'ultima classifica di Rsf era al 149° posto su
180. Il 27 novembre scorso la magistratura turca ha dato ordine di arrestare il
direttore di Cumhuriyet, Can Dundar, e il caporedattore, Erdem Gul. La loro
colpa è quella di aver realizzato una inchiesta sul traffico di armi verso la
Siria che vedrebbe coinvolti alcuni pezzi dello Stato”.
Per la loro liberazione Reporter Senza Frontiere ha lanciato una
petizione online che è già stata firmata da oltre 18mila persone.
“Chiediamo a tutti i giornalisti italiani di non lasciare soli nella loro
battaglia i colleghi turchi e, soprattutto, Can Dundarì e Erdem Gul,
aggiornando i propri lettori del loro caso e rilanciato su twitter gli hashtag
#JournalismIsNotaCrime e #FreeDundar”, conclude Affinito annunciando la
partecipazione di Rsf Italia al presidio che Fnsi e Usigrai stanno organizzando
per il 21 gennaio sotto l’ambasciata turca a Roma.