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Ordine 24 Nov 2008

L’Ordine della Sicilia sospende per un anno Pippo Baudo Baudo: “La sospensione non mi è stata comunicata”

Il consiglio dell'ordine dei giornalisti di Sicilia ha sospeso per un anno Pippo Baudo, iscritto da quarant'anni nell'elenco dei pubblicisti, per avere partecipato a spot pubblicitari. La decisione è stata presa nell'ultima seduta, ma le motivazioni non sono ancora state depositate.

Il consiglio dell'ordine dei giornalisti di Sicilia ha sospeso per un anno Pippo Baudo, iscritto da quarant'anni nell'elenco dei pubblicisti, per avere partecipato a spot pubblicitari. La decisione è stata presa nell'ultima seduta, ma le motivazioni non sono ancora state depositate.

La notizia è stata confermata dal presidente dell'ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, che tuttavia ha osservato: ''Mi dispiace che questo provvedimento sia stato reso noto con troppa intempestivita'''. ''La decisione - ha aggiunto - è supportata da una motivazione molto articolata, e tiene conto del fatto che Pippo Baudo non è un giornalista e non viene neppure percepito come tale. Una norma deontologica vieta tuttavia in modo assoluto di svolgere attività pubblicitaria anche ai giornalisti pubblicisti, senza fare alcuna distinzione tra quelli che lo fanno a tempo pieno e gli altri che producono informazione solo occasionalmente''. ''Un'altra norma che risale addirittura al 1963 - ha osservato Nicastro - prevede il mantenimento nell'elenco dei pubblicisti anche di coloro che, pur non svolgendo più attività giornalistica, sono iscritti da oltre 15 anni. E questo è il caso di Pippo Baudo. È una delle tante anomalie di una norma che non riflette più la reale evoluzione della professione: questo il legislatore lo sa ma non fa nulla per modificare la legge''. Nicastro ha aggiunto: ''La presenza di Pippo Baudo nell'albo dei giornalisti conferisce solo prestigio all'Ordine della Sicilia. È un uomo di cultura che sui temi dell'informazione ha sempre espresso posizioni molto coraggiose. Proprio in occasione di un incontro con il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia ha difeso i principi fondanti della professione: la sua indipendenza, la sua autonomia rispetto ai poteri politici''. ''Anche l'Ordine nazionale dovrebbe rivedere e aggiornare - ha concluso il presidente regionale - la carta deontologica fissando una volta per tutte la distinzione tra pubblicisti in attività e pubblicisti che svolgono una professione principale diversa da quella giornalistica. Questa confusione di ruoli non può permanere perché produce solo danni, e non solo danni di immagine''. (ANSA) Pippo Baudo è colpito e ''offeso sul piano della formalità'' dal fatto che la decisione della sua sospensione, per aver partecipato a spot pubblicitari, dall'albo dei giornalisti dell'Ordine di Sicilia, al quale è iscritto nell'elenco dei pubblicisti da quarant'anni, ''sia stata comunicata all'esterno prima che al diretto interessato. Io non sapevo nulla, è una cosa piuttosto insolita. Se il Consiglio dell'Ordine non ha questa sensibilità''. La sospensione di Baudo - che arriva dopo l'annuncio di Mike Bongiorno dell'intenzione di radiarlo dall'albo dei giornalisti pubblicisti, sempre per partecipazione a spot - stupisce anche perché, spiega Pippo: ''che io faccio pubblicità lo sanno da quarant'anni. È strano che se ne siano accorti nel 2008. Non sono un giornalista professionista, sono un libero professionista, un pubblicista''. ''Me ne farò - conclude Baudo - una ragione. Ringrazio il presidente dell'Ordine di Sicilia Franco Nicastro perché le sue parole dimostrano una grande sensibilità ma resta il fatto che questa decisione non mi è stata comunicata. Attendo in silenzio e basta, ma se mi capita di scrivere qualche articolo lo faccio lo stesso e anche la pubblicità''. (ANSA)

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