Centinaia di persone hanno dato l'ultimo saluto, oggi venerdì 11 gennaio, alla collega Paola Nappi nella chiesa di Santa Lucia ad Antignano, Livorno. Tanti i colleghi con il groppo in gola. Alla fine della celebrazione hanno preso la parola due giornaliste Rai della redazione romana, nella quale Paola aveva lavorato a lungo, auspicando l'istituzione di una borsa di studio, o di un premio giornalistico, dedicati a Paola.
Quindi l'intervento di Guido Torlai, capo redattore Rai della Toscana, che ha portato il cordoglio dell'azienda, e anche quello del babbo di Paola, Roberto Nappi, collega anche lui di lungo corso, che ha ricordato le tappe professionali della figlia, compreso il lungo periodo di precariato. Stefano Fabbri, tesoriere Ast, ha portato le condoglianze del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, del presidente dell'Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, e di tutte le componenti del sindacato, di cui ha offerto la disponibilità per le iniziative che saranno portate avanti in memoria della collega scomparsa.
Paola Nappi aveva 55 anni e alle spalle una carriera di cronista e inviata. È morta mercoledì 9 febbraio 2019 dopo un periodo di sofferenza durato sette anni. Si sentì male sul lavoro, il 13 febbraio 2012, mentre stava seguendo, all'Isola del Giglio, il dramma del naufragio della Concordia. Fece l'ultimo servizio per il Tg del primo pomeriggio e in serata venne colta da malore. Le sue condizioni apparvero subito gravi. Da quel momento non solo non riuscì più a lavorare, ma si può dire che non si sia più ripresa.
La notizia della sua scomparsa ha profondamente colpito la categoria, dimostrando, se ce ne fosse stato bisogno, il tipo di stress e di sacrificio ai quali sono sottoposti i giornalisti in prima linea. Anche per questo la proposta di ricordare Paola Nappi come esempio di straordinaria dedizione al lavoro ha subito preso piede e sarà portata avanti dal sindacato, naturalmente in stretta sintonia con i desiderata della famiglia e con i colleghi della Rai. (Da assostampa.org)