Dopo il licenziamento della collega Alba Solaro, la Giunta esecutiva della Fnsi, riunita a Milano in occasione della riunione organizzata dall'Associazione Lombarda dei giornalisti con i Cdr e fiduciari regionali, ha deciso di lanciare una mobilitazione contro i licenziamenti facili. "Necessaria una legge quadro dell'editoria che tuteli le specificità dei giornalisti, sia subordinati che autonomi", ha detto il segretario Lorusso.
Una mobilitazione nazionale di tutti i giornalisti è stata decisa oggi dalla Giunta Fnsi invitata dal presiedente della Alg, Paolo Perucchini, a riunirsi a Milano di fronte alla conferenza dei CdR e dei fiduciari della Lombardia, dopo il licenziamento inaccettabile della giornalista Alba Solaro, caporedattore di Hearst Marie Claire. È stato proclamato lo stato di agitazione generale della categoria sul caso Solaro e per contrastare l'utilizzo, per una categoria sensibile come quella dei giornalisti, delle normative sul lavoro - dalla Fornero al jobs Act - che consentono il licenziamento senza reintegro rendendo tutti i giornalisti riscattabili.
La Giunta ha fatto il punto, con i rappresentanti delle redazioni, sulla difficile situazione nei rapporti con gli editori e sul progressivo smantellamento delle tutele del lavoro. Proprio il licenziamento a Marie Claire è apparso come l'apripista di un nuovo atteggiamento degli editori, sempre più arrogante e negativo nei confronti dei giornalisti. Ma anche un rischioso precedente che mette a repentaglio l’autonomia e l’indipendenza della stampa.
Durante l'incontro, i vertici della Fnsi e della Alg hanno evidenziato la necessità di rafforzare i presidi di tutela della categoria nei diversi ambiti: contrattuale, con il prossimo rinnovo, e sindacale, nelle ormai quotidiane vertenze che vedono impegnate Fnsi e associazioni territoriali, oltre che i Cdr.
"Ma è necessario una nuova legge quadro dell’editoria, una legge di sistema – ha sottolineato il segretario generale Lorusso – che protegga la specificità della nostra professione allargando le tutele e includendo nel lavoro dipendente il lavoro scorrettamente inquadrato come autonomo".
"Non c’è alcuna intenzione di arrendersi di fronte alla decisione di Hearst. Insieme al Cdr e alla redazione di Marie Claire, che hanno dimostrato una compattezza e un impegno veramente rimarcabili, continueremo ad essere al fianco dei colleghi e proseguiremo la mobilitazione", ha detto il segretario aggiunto, Anna Del Freo.
Sul fronte tecnico, l’avvocato e giuslavorista Mario Fezzi e il direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia, hanno spiegato l’arretramento delle norme che regolano il mercato del lavoro oggi: ma "non per piangersi addosso", bensì "per prendere coscienza della reale situazione ed attrezzarci per dare risposte adeguate a una situazione di sempre maggiore precarietà".
"Vogliamo fare un lavoro a più livelli con Cdr e Fiduciari – ha concluso Perucchini – per rendere tutti consapevoli della gravità della decisione di Hearst e del fatto che tutti siamo più deboli se non siamo uniti. Domani potrebbe toccare a chiunque di noi. Ma dobbiamo agire anche più a medio termine e sul piano culturale: nelle redazioni i colleghi devono discutere del caso Solaro, confrontarsi sull'impatto delle nuove leggi prendendo coscienza degli strumenti per contrastarle. Serve un rapporto sempre più stringente tra i lavoratori, i loro rappresentanti e il sindacato nelle sue diverse articolazioni: territoriale e nazionale. I margini per buoni risultati, anche nell’attuale contesto, ci sono tutti e comunque questo è il nostro obiettivo".
Ecco il comunicato congiunto di Fnsi e Alg
L’Associazione Lombarda dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa, durante la Giunta esecutiva che si è tenuta a Milano davanti alla conferenza dei Cdr della Lombardia, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i giornalisti italiani per protestare contro il licenziamento della collega Alba Solaro, caporedattore centrale di Marie Claire, mensile del gruppo Hearst.
Questo licenziamento va ben oltre il caso singolo, perché è emblematico di una svolta: una storica casa editrice, che aveva sempre cercato il dialogo sindacale, sceglie la via più breve e drastica. Elimina una collega che lavora tanto e bene “per giustificato motivo oggettivo” contando sulle norme della cosiddetta legge Fornero che non prevedono il reintegro nel posto di lavoro. Ignorando le richieste pressanti del sindacato, le proteste del Cdr dei Hearst Marie Claire e della redazione, gli scioperi.
Il licenziamento di Alba Solaro crea un precedente pericoloso: da oggi, eliminare un giornalista scomodo sarà più semplice. Anche gli editori più grandi, di storica tradizione, che siedono al tavolo Fieg per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, come appunto Hearst, avranno sdoganato una “pratica” che avrà permesso di espellere, accampando facili motivazioni economiche o di riorganizzazione del lavoro, un giornalista sgradito. Il licenziamento di Alba Solaro rende più ricattabili tutti noi, mina ancora di più la libertà di stampa e di espressione in questo Paese.
Fnsi e Alg, proclamando lo stato di agitazione, chiamano tutti i Cdr e i colleghi a mobilitarsi e a dare un segnale, con i mezzi che hanno a disposizione: dai comunicati al ritiro delle firme, alle assemblee anche con l’intervento dei rappresentanti delle associazioni territoriali o della Federazione. Ogni segnale, anche il più piccolo, è utile: occorre tenere alta la guardia su questa nuova offensiva degli editori, i quali sembrano volere aprire una nuova stagione di conflittualità che non è utile a nessuno e mina oltretutto i fondamenti democratici del nostro Paese.
Diciamo NO al licenziamento dei giornalisti e all’offensiva in atto contro l’indipendenza della categoria.