«Siamo pronti, d'intesa con i sindacati confederali, a sostenere anche con i nostri legali la vertenza dei proti della tipografia del Gazzettino alla quale va data rilevanza nazionale». È una solidarietà sostanziale quella espressa da Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, assieme al segretario generale Raffaele Lorusso, ai cinque lavoratori del Centro stampa veneto, licenziati senza alcuna avvisaglia lo scorso primo maggio dall'editore Caltagirone.
I proti sono stati accolti questa mattina dal direttivo del Sindacato giornalisti del Veneto (Sgv), riunito a Padova. «Se non contrastiamo con la massima decisione questi cinque licenziamenti e le modalità con cui sono stati effettuati, si creerà un precedente gravissimo per tutti i lavoratori – ha ribadito Giulietti –. Bene hanno fatto Sgv e il Comitato di redazione del Gazzettino a proclamare subito lo stato di agitazione. A tutela del lavoro di tutti serve la massima unità tra i giornalisti e gli altri lavoratori, come fatto in questa occasione». Appello condiviso anche dall'Ordine nazionale dei giornalisti, rappresentato da Maurizio Paglialunga.
La raccomandata di sospensione dal servizio, con effetto immediato, è stata motivata da Caltagirone con la soppressione dell'unità produttiva a Mestre e il trasferimento della stessa a Roma. «Ci hanno buttato fuori a freddo, senza darci nessuna alternativa, nessuna chance. Hanno cancellato la tipografia del giornale e la sua storia. La battaglia la facciamo anche per chi ancora è dentro l'azienda. Questo non è più il Gazzettino che abbiamo conosciuto in quasi trent'anni di lavoro», ha detto con le lacrime agli occhi uno dei lavoratori.