L'assemblea dei redattori di Libertà, riunitasi nei giorni scorsi, esprime all'unanimità forte preoccupazione per l'intento, chiaramente manifestato dall'azienda, di non mantenere corrette relazioni sindacali tra editore e corpo redazionale.
L'assemblea dei redattori di Libertà, riunitasi nei giorni scorsi, esprime all'unanimità forte preoccupazione per l'intento, chiaramente manifestato dall'azienda, di non mantenere corrette relazioni sindacali tra editore e corpo redazionale. E' grave che l'azienda chieda perché il CdR interviene sulla questione dei cosiddetti contratti forfettizzati di quattro colleghi. Tali perplessità dei vertici aziendali dimostrano una scarsa conoscenza del contratto nazionale di lavoro giornalistico (Cnlg) e una chiara volontà di non applicarlo. E' infatti preciso compito del Comitato di redazione occuparsi della "tutela dei diritti morali e materiali derivanti ai giornalisti dal Cnlg e dalle norme di legge". (vedi articolo 34 del Cnlg) 1) Contratti forfettizzati Pur apprezzando i passi avanti fatti con le modifiche apportate a quattro contratti forfettizzati con superminimo individuale, l'assemblea non può non evidenziare come il principio della forfettizzazione di straordinari e notturni fissato - sic et simpliciter - a 72 euro sia profondamente irregolare. Per quanto tempo varrà il forfait di 72 euro? Un anno, due o dieci? Ogni quanto tempo si ridiscuteranno entità e voci dei superminimi individuali? Quali i criteri applicati per la riassorbibilità dei futuri aumenti contrattuali nazionali? L'azienda continua a ignorare il più semplice e trasparente dei parametri: pagare i propri giornalisti per quanto lavorano. Preferisce invece applicare fumose retribuzioni forfettarie senza distinguo nè criteri certi. Una soluzione che l'assemblea considera - al di là delle migliorie faticosamente ottenute dopo mesi di rinvii da parte dell'azienda - comunque punitiva per i redattori. Si ricorda, infine, che un quinto collega - Gustavo Roccella - ha chiesto di ridiscutere alcuni aspetti del proprio contratto e che a tutt'oggi l'azienda non ha ritenuto di doverlo incontrare, come richiesto tramite il CdR. 2) Il contratto di assunzione per più testate L'assemblea ritiene irregolari tutte le lettere di assunzione firmate in difformità da quanto previsto dall'articolo 4 del contratto nazionale di lavoro giornalistico e respinge l'affermazione dell'azienda secondo la quale "d'ora in poi tutti i i contratti si faranno così". Sono quindi da riscrivere i contratti di tutti coloro che sono stati assunti contemporaneamente per Libertà, Telelibertà e Libertà on line, indicando nella nuova versione del contratto per quale testata il redattore sia chiamato a prestare la propria opera. 3) Sostituzioni estive Considerata la mutata situazione redazionale che fa seguito all'elezione del collega Camillo Galba alla presidenza dell'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna (Aser), l'assemblea ritiene insufficienti le risposte date in merito alle sostituzioni richieste. Visti gli impegni che comporta la presidenza dell'Aser, la redazione nei prossimi mesi dovrà - nei fatti - contare su un redattore in meno. Non sembra, da quanto affermato dall'editore e dal direttore generale durante l'incontro del 13 maggio scorso, che l'azienda sia intenzionata a prenderne atto e a decidere di conseguenza. 4) Le "corte" negate L'assemblea dei redattori, infine, esprime solidarietà al collega Camillo Galba che da quando è presedente dell'Aser si vede negato il diritto alla settimana corta e invita l'azienda a produrre ufficialmente il parere che la Fieg avrebbe rilasciato relativamente alla natura dei permessi sindacali. Tutto ciò premesso, l'assemblea dei redattori decide all'unanimità di mantenere lo stato di agitazione con i relativi tre giorni di sciopero affidati al CdR e chiede a direttore e vertici dell'azienda risposte immediate ed esaurienti sui problemi sopra evidenziati.