L'Italia risale di due posizioni nella classifica mondiale della libertà di informazione stilata da Reporter senza Frontiere: dal 43esimo posto occupato nel 2019 al 41esimo nel 2020. Nella breve presentazione pubblicata a corredo della scheda-Paese dell'annuale ranking, diffuso martedì 21 aprile, l'organizzazione non governativa pone l'accento sugli oltre 20 giornalisti italiani costretti a vivere sotto la protezione delle forze dell'ordine a causa delle minacce ricevute per via del loro lavoro
«Il livello di violenza contro i giornalisti continua a crescere, soprattutto a Roma e nella regione circostante e nel sud del Paese», rileva Rsf, che cita i casi del direttore di CampaniaNotizie.com, Mario De Michele, sfuggito a un attentato nel novembre 2019, e quelli dei giornalisti attaccati verbalmente e fisicamente nella Capitale, durante lo svolgimento del proprio lavoro, da appartenenti a gruppi neofascisti.
Sotto la lente anche i ripetuti attacchi agli operatori dell'informazione da parte di esponenti del Movimento 5 Stelle, anche se «nel complesso, i politici italiani sono meno aggressivi nei confronti dei giornalisti rispetto al passato», si legge ancora nel focus dedicato all'Italia.
Infine, Rsf pone l'accento sulla necessità di sostegni pubblici per il settore dell'informazione: «Il giornalismo – ammonisce la ong – rischia di essere compromesso da una possibile riduzione dei sussidi statali per i media».
PER APPROFONDIRE
Il World press freedom Index 2020 di Reporter senza Frontiere è online a questo link.