L’Assemblea di redazione del quotidiano Libero reputa irricevibile e respinge il piano editoriale presentato ieri, 15 maggio 2017, al Cdr e oggi in Assemblea di redazione.
L’Assemblea, si legge in una nota «ritiene inaccettabile aver fissato preventivamente già dal 1 luglio 2017 la definitiva chiusura della redazione romana e il conseguente trasferimento di due vicedirettori e 12 colleghi professionisti».
I giornalisti constatano che «la direzione del quotidiano ha totalmente cambiato mission editoriale rispetto al precedente piano presentato nel marzo 2016 all’Assemblea, senza alcuna spiegazione rispetto alla missione originaria di questa testata sin dalla sua fondazione» e chiedono «l’immediata convocazione di un tavolo sindacale di confronto che coinvolga Fnsi, ASR – Stampa Romana e ALG – Stampa Lombarda».
In quella sede, l’Assemblea chiede inoltre che «il piano editoriale venga integrato e completato dei costi e degli eventuali risparmi connessi alla chiusura fisica della redazione romana di via Trinità dei Pellegrini 12. E chiede che il Piano venga integrato con il business plan aziendale, con conteggi e prospettive di ricavi».
La redazione «invita la direzione e l’azienda ad esplorare ogni e qualsiasi facoltà e le possibilità di vantaggiosa migrazione digitale e di sfruttare a pieno la flessibilità organizzativa collegata alle tecnologie digitali come già in atto da mesi in azienda».
L’Assemblea proclama pertanto lo stato di agitazione con effetto immediato.