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Vertenze 06 Feb 2012

Liberazione: una proposta estrema all'editore: "Pagate trentacinque lavoratori al costo di sei"

Trentacinque persone al 'costo' di sei, tra giornalisti e poligrafici, per due mesi, rinnovabili. E' l'estrema offerta dei lavoratori del quotidiano Liberazione, lanciata oggi, alla vigilia della seconda e definitiva convocazione di domani alla Regione Lazio, per la richiesta unilaterale di Cassa integrazione avanzata dall'editore Mrc. In occupazione dal 28 dicembre scorso, quella di Liberazione e' la prima di una lista di redazioni a rischio chiusura per i tagli ai finanziamenti all'editoria del governo Berlusconi, ancora non risolti da Monti.

Trentacinque persone al 'costo' di sei, tra giornalisti e poligrafici, per due mesi, rinnovabili. E' l'estrema offerta dei lavoratori del quotidiano Liberazione, lanciata oggi, alla vigilia della seconda e definitiva convocazione di domani alla Regione Lazio, per la richiesta unilaterale di Cassa integrazione avanzata dall'editore Mrc. In occupazione dal 28 dicembre scorso, quella di Liberazione e' la prima di una lista di redazioni a rischio chiusura per i tagli ai finanziamenti all'editoria del governo Berlusconi, ancora non risolti da Monti.

L'editore ha sospeso la pubblicazione cartacea dal 2 gennaio 2012. Giornalisti e poligrafici, pur in ferie, hanno continuato a lavorare al sito, realizzando per 15 giorni il giornale in formato pdf stampabile. Poi, raccontano, ''l'editore ci ha fatto sapere di voler un pdf di 2 pagine e di avere soldi sufficienti solo per direttore, vicedirettrice e al massimo due giornalisti e due poligrafici''. ''Noi invece vogliamo un giornale vero, non finto'', spiega Carla Cotti per il cdr. Lo sforzo e' di ''rimanere vivi'' fino allo sblocco dei fondi che dovrebbero ridare ossigeno all'editoria, permettendo anche a Liberazione di proseguire a lavorare. Ecco dunque la proposta avanzata oggi: ''tornare subito al pdf di 8 pagine; applicare a tutti il contratto di solidarieta' al 60% e visto che cosi' l'editore dovrebbe pagare il doppio di quanto dice di poter spendere, fare collettivamente una donazione mensile al Partito di Rifondazione comunista pari alla meta' del costo lordo del lavoro. L'editore verrebbe cosi' a spendere per 35 persone quanto ha deciso di spendere per 6, mentre la cassa comune di solidarieta' dell'assemblea occupante ridistribuirebbe il denaro, portando tutte le retribuzioni a 1400 euro netti, uguali per tutti''. La proposta, ''atto di responsabilita' verso i lettori'', in un tavolo tecnico e' stata gia' ventilata all'editore, da cui, prosegue la Cotti, ''aspettiamo ora una risposta''. A esprimere oggi solidarieta' ai lavoratori di Liberazione anche Walter De Cesaris, del Comitato Politico Nazionale Rifondazione Comunista; il segretario dell'Associazione Stampa Romana Paolo Butturini; la giornalista Adele Cambria; Sandro Portelli, tra i fondatori del Manifesto; Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci; gli operai della Nuova Bulleri di Pisa; Pietro Raitano, direttore di Altreconomia; e Gian Mario Gillio direttore di Confronti.(ANSA).FEB-12

 

    

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