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Internazionale 26 Set 2008

L'Europarlamento lancia un appello all'Unione Europea: "Più garanzie per pluralismo d'informazione"

L'Unione europea difenda maggiormente il pluralismo dei media e garantisca a tutti i cittadini UE un accesso a un'informazione libera e diversificata. Questo l'appello lanciato dal Parlamento europeo in una risoluzione comune approvata nel corso della sessione plenaria a Bruxelles.

L'Unione europea difenda maggiormente il pluralismo dei media e garantisca a tutti i cittadini UE un accesso a un'informazione libera e diversificata. Questo l'appello lanciato dal Parlamento europeo in una risoluzione comune approvata nel corso della sessione plenaria a Bruxelles.

25.09.2008 - L'Europarlamento ritiene che i mezzi d'informazione "rimangono uno strumento di influenza politica" e che vi è il forte rischio che essi "non siano in grado di svolgere la propria funzione di organo di controllo della democrazia". I deputati invitano quindi la Commissione europea a promuovere, insieme agli Stati membri, una direttiva che assicuri il pluralismo, incoraggi e preservi la diversità culturale e garantisca l'accesso di tutte le imprese mediatiche agli elementi tecnici che consentono loro di raggiungere il pubblico. Inoltre, sempre secondo l'Europarlamento, "l'esperienza dimostra che la concentrazione della proprietà senza limitazioni di sorta mette a repentaglio il pluralismo e la diversità culturale" e che "un sistema basato esclusivamente sulla libera concorrenza di mercato non è in grado di garantire il pluralismo dei mezzi d'informazione". La concentrazione della proprietà nel sistema mediatico, avvertono a Bruxelles, "crea un ambiente favorevole alla monopolizzazione del mercato pubblicitario, ostacola l'entrata di nuovi attori sul mercato e conduce anche all'uniformità dei contenuti dei mezzi d'informazione". In questo contesto, l'Assemblea UE chiede agli Stati membri di migliorare il diritto di concorrenza, in modo da garantire l'accesso al mercato di nuovi operatori, la concorrenza e la qualità ed "evitare conflitti d'interesse tra la concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione e il potere politico". Conflitti, è precisato nel testo approvato a Bruxelles, "che sono pregiudizievoli per la libera concorrenza, la parità di condizioni e il pluralismo". Un appello è infine rivolto affinché i servizi pubblici di radiodiffusione dispongano delle risorse e degli strumenti necessari per garantire loro "una vera indipendenza dalla pressione politica e dalle forze del mercato", ma anche per "promuovere l'interesse pubblico e i valori sociali". (fonte: ADN Kronos International)

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