Cdr e i giornalisti de l'Unita, riuniti in assemblea, hanno deciso di inviare al Presidente e ai Consiglieri d'amministrazione della Nie, società editrice del quotidiano, una lettera aperta in vista della seduta del Cda prevista per la giornata odierna
Un'analisi approfondita dei piano industriale ci porta a considerare preoccupanti, oltre che errate, misure che investono l'identità e le potenzialità di sviluppo della testata e che comportano conseguenze traumatiche sul personale giornalistico e poligrafico. 1) ONLINE. La redazione esprime interesse e apertura per le iniziative sull'online, che del resto erano un punto di forza e di sperimentazione de l'Unita ancor prima che gli attuali soci prendessero la gestione della testata. La preoccupazione, semmai, riguarda la genericità degli impegni di investimento e un'impostazione piuttosto superata, oltre che volontaristica, dell'integrazione con il prodotto cartaceo. Un efficace sviluppo dell'online, anche con l'acquisizione della banda larga, come dimostra l'esperienza di altre imprese editoriali, richiede uno sforzo economico e progettuale assai più solido di quello che viene prospettato dal piano. In mancanza di questo i propositi di sviluppo rischiano di rimanere sulla carta. 2) EDIZIONE DEL LUNEDÌ. La redazione ritiene irrealizzabile e controproducente l'ipotesi dl un giornale "precotto" del lunedì, che impoverirebbe ulteriormente la nostra offerta ai lettori. Tale ipotesi è del resto esplicitamente motivata dall'obiettivo dell'abbattimento dei costi del lavoro giornalistico; attraverso il lavoro di un terzo di giornalisti rispetto alla media di coloro che sono attualmente impegnati la domenica, e al pagamento ridotto del lavoro domenicale attraverso i cosiddetti recuperi, inoltre la parte precotta del giornale, servizi, interviste, inchieste sarebbe evidentemente confezionata dagli stessi giornalisti nei giorni feriali con un considerevole aumento del carichi di lavoro. Il riposo compensativo forzato del lavoro domenicale diminuirebbe ulteriormente il numero dei redattori normalmente impegnati durante la settimana, e sulle loro spalle ricadrebbe anche il lavoro per alcuni supplementi annunciati. Sui giornalisti, in sostanza, dovrebbe ricadere un aggravio considerevole di impegno a fronte di una busta paga decisamente più leggera. E questo mentre si procede a un depotenziamento dell’edizione del lunedì. Il piano, infatti, prevede 8-10 pagine di notiziario. Mentre la domenica, come si sa, è solitamente una giornata ricca di avvenimenti politici e non. L'edizione domenicale, tra l'altro, è stata tradizionalmente importante per un giornale come l'Unità e il suo snaturamento costituirebbe una cesura con la storia a l'identità della testata. Il problema, semmai, sarebbe quello dl potenziare l'edizione del lunedì, visto che l'azienda pensa di elevare a due euro il prezzo in edicola. E questo aggiungendo i previsti inserti all'attuale foliazione. 3) COME AVVIENE IN ALTRE TESTATE, tra l'altro. Qualunque trattativa sul futuro dei giornale, dall'online al lavoro domenicale ai supplementi, dovrebbe essere ancorata alla discussione e alla stipula di un contratto integrativo, che può essere l'occasione per un colloquio chiarificatore sull'avvenire del giornale. 4) PREPENSIONAMENTI. La trattativa deve mantenere il carattere di volontarietà dei prepensionamenti (i 4 a cui si riferisce il plano industriale), come peraltro già stabilito dal precedente accordo e sancito come criterio base delle precedenti intese siglate da Fnsi per altri stati di crisi e di riorganizzazione aziendale. 5) ARTICOLI 3. La redazione considera altresì preoccupanti le previsioni del piano circa gli articoli 3 e i co.co.co strutturali, il cui futuro rimane incerto e indeterminato, a fronte del contributo importante dato al lavoro redazionale da colleghi che da anni, ormai, sono impegnati quotidianamente nell'attività del giornale.