C’è ancora margine per intervenire sulla vicenda dei lavoratori della Luedi, il service che fornisce giornalisti e poligrafici all’edizione “Basilicata” del “Quotidiano del Sud”. Domani, 19 gennaio, i rappresentanti del service incontreranno sindacati e Regione per fare chiarezza su una situazione tanto complicata da indurre l’azienda a fare alcune precisazioni.
Un tavolo di confronto con sindacati e Regione, convocato
per domani, potrebbe portare ad una svolta nella vicenda che a inizio anno ha
visto protagonisti i lavoratori della Luedi, il service che
fornisce giornalisti e poligrafici all’edizione “Basilicata” del “Quotidiano
del Sud”. Lo annuncia la stessa azienda, che vista la complessità della
situazione ha ritenuto di dover fare alcune precisazioni «in merito alle
notizie, spesso confuse ed imprecise, circolate negli ultimi giorni in
relazione alla situazione dei propri dipendenti delle redazioni di Matera e
Potenza».
Ecco cosa scrivono i rappresentanti del service.
«La Luedi Srl, società editrice dall'anno 2002 de "il Quotidiano della
Basilicata" e prima realtà editoriale di questa regione per numero di
dipendenti e, in particolare, di giornalisti assunti a tempo indeterminato, sta
affrontando sin dall'anno 2009 la crisi congiunturale di questo Paese, e del
settore editoriale più nello specifico, senza aver mai ricevuto il pur
ricercato sostegno da parte delle istituzioni e delle realtà imprenditoriali
lucane, riuscendo a garantire negli anni la presenza in edicola di una testata
di informazione locale libera ed autorevole.
Tutto ciò, con ogni sforzo diretto della società editrice ed avendo sempre
evitato riduzioni di personale, anche ricorrendo, ove possibile, al sostegno
degli ammortizzatori sociali come misura alternativa alle stesse e subendo
annualmente pesanti perdite economiche che i soci della Luedi hanno sin qui voluto
e potuto ripianare.
Recentemente, in presenza di un trend di vendite di copie e pubblicità sempre
più depresso e, nonostante, gli importanti investimenti in innovazione
tecnologica, effettuati a totale carico della scrivente società, che hanno reso
possibile alla nostra testata di conseguire la leadership regionale per indici
di lettura e contatti unici (anche certificati da una ricerca indipendente
commissionata dalla Regione Basilicata), ma che non hanno apportato
significativi incrementi di ricavi, come accade nel Mondo per tutte le società
di informazione in questa delicata fase di transizione, la Luedi di intesa con
l'unanimità del corpo redazionale ha proposto la fornitura di un service per i
contenuti di cronaca locale a società terza per garantire la presenza in
edicola di una qualificata informazione con l'edizione lucana de "il
Quotidiano del Sud".
I ricavi che vengono garantiti per la fornitura del service sono
contrattualmente convenuti in modo proporzionale ai ricavi dell'edizione ed ai
contributi del Dipartimento per l'Editoria presso la Presidenza del Consiglio
dei Ministri che, purtroppo, sono erogati in misura ridotta rispetto a quanto
spettante.
In ragione di quanto sopra, e non potendo sopportare ulteriori perdite, la
Luedi, di intesa con le organizzazioni sindacali di categoria, al tavolo
istituzionale presso la Regione Basilicata, dopo lungo confronto nel corso
dell'anno appena trascorso, ha sottoscritto, in data 26 novembre 2015, un
accordo per Cigs per cessazione di attività per 12 mesi per scongiurare
l'immediato licenziamento di tutto il personale.
Quale diretta conseguenza dei fatti sopra riportati, l'assemblea dei soci della
Luedi, in data 21 dicembre 2015, si è trovata nella condizione obbligata di
adempiere ad un preciso dettato del Codice Civile che impone ai sensi del comma
4 dell'art. 2484 la messa in liquidazione della società nominando all'uopo un
liquidatore, il quale pure ha il preciso obbligo di legge di tutelare il
patrimonio aziendale evitando attività che implichino perdite fino alla
liquidazione della stessa o all'intervento di fatti nuovi che possano
permettere la revoca della liquidazione.
Nell'immediatezza, il precedente legale rappresentante della società convocava
un'assemblea dei lavoratori per informare gli stessi della nomina di un nuovo
organo amministrativo e per anticipare pure quanto successivamente il
liquidatore stesso provvedeva a formalizzare con nota del 30 dicembre 2015.
In tale nota, i giornalisti ed i poligrafici della Luedi erano informati della possibilità,
in alternativa alla Cigs a zero ore, di proseguire il service per un altro anno
contrattuale attuando dal 1 gennaio 2016 la Cigs con una consistente riduzione
media dell'orario di lavoro per garantire, da una parte, l'equilibrio economico
tra costi e ricavi e, dall'altra, il mantenimento di tutta la forza
occupazionale nel rispetto dell'accordo del 26 novembre 2015.
Purtroppo, in una concitata, inesatta e confusa corrispondenza proveniente da
varie componenti aziendali, si percepiva, da parte del liquidatore della
società, la subordinazione di una risposta da parte dei lavoratori all'esito di
un tavolo istituzionale con i sindacati e la Regione che non consentiva al
predetto liquidatore di poter assumere, entro la convenuta data contrattuale
del 10 gennaio u.s., un impegno contrattuale per il nuovo anno di service in
quanto fortemente esposti al rischio di una possibile azione di danno in caso
di malaugurato esito negativo del tavolo sindacale a quel momento annunciato,
ma non convocato.
Per quanto sopra, e nell'interesse primario dei lavoratori tutti, il
liquidatore provvedeva a congelare fino al 31 gennaio p.v. il rinnovo del
contratto di service, non potendo evidentemente assumere impegni diversi fino
alla convocazione del tavolo sindacale ed in modo da garantire la possibilità
dal 1° febbraio p.v. di ripristinare il service annuale all'esito del predetto tavolo.
Ancor prima, il liquidatore dava la propria disponibilità a partecipare al tavolo
successivamente convocato per la data di domani, 19 gennaio, presso il dipartimento
Politiche di sviluppo della Regione Basilicata e per il quale si confida che
tutte le parti sapranno individuare le migliori soluzioni nell'interesse
dell'integrità aziendale e dei lavoratori».