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Carta di Roma 02 Ott 2014

“Garantite anonimato a superstiti e familiari delle vittime”

In occasione delle cerimonie in ricordo delle vittime del naufragio del 3 ottobre del 2013, è prevista la presenza a Lampedusa e in altre località del Paese di familiari delle vittime e di superstiti della strage. Si tratta per la quasi totalità di cittadini eritrei, cioè di persone che – come confermano le decisioni costanti delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale – hanno i requisiti per il riconoscimento della protezione umanitaria internazionale. Alcuni di loro hanno formalmente presentato la richiesta, altri hanno già ottenuto lo status di rifugiato.

In occasione delle cerimonie in ricordo delle vittime del naufragio del 3 ottobre del 2013, è prevista la presenza a Lampedusa e in altre località del Paese di familiari delle vittime e di superstiti della strage. Si tratta per la quasi totalità di cittadini eritrei, cioè di persone che – come confermano le decisioni costanti delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale – hanno i requisiti per il riconoscimento della protezione umanitaria internazionale. Alcuni di loro hanno formalmente presentato la richiesta, altri hanno già ottenuto lo status di rifugiato.

L'Associazione Carta di Roma ricorda ai giornalisti, ai fotografi, agli operatori televisivi, il punto “c” delle raccomandazioni contenute nel Codice deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti che invita i giornalisti a: “Tutelare i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta ed i migranti che scelgono di parlare con i giornalisti, adottando quelle accortezze in merito all’identità ed all’immagine che non consentano l’identificazione della persona, onde evitare di esporla a ritorsioni contro la stessa e i familiari, tanto da parte di autorità del paese di origine, che di entità non statali o di organizzazioni criminali. Inoltre, va tenuto presente che chi proviene da contesti socioculturali diversi, nei quali il ruolo dei mezzi di informazione è limitato e circoscritto, può non conoscere le dinamiche mediatiche e non essere quindi in grado di valutare tutte le conseguenze dell’esposizione attraverso i media”.
Raccomandazione sempre valida. In questo caso resa ancor più necessaria e urgente dal fatto che nei giorni immediatamente successivi alla strage e nei mesi successivi si è avuta più volte notizia di attività di agenti governativi finalizzate all'identificazione dei superstiti eritrei.
www.cartadiroma.org/

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