I giornalisti pensionati lombardi, riuniti in assemblea il 21 maggio, esprimono un giudizio positivo sul nuovo contratto collettivo di lavoro giornalistico, soprattutto perché dà vita per la prima volta al Fondo perequativo delle pensioni che si costituirà con il contributo di 5 euro al mese da parte dei colleghi in attività, a partire dal gennaio 2010
Questo risultato si deve anche all’azione dell’Unione nazionale giornalisti pensionati che ha insistito perché la FNSI inserisse nella parte economica del contratto questo Istituto, a garanzia dei colleghi già in quiescenza e dei futuri pensionati, dando loro la possibilità di difendersi dall’erosione delle pensioni. Insieme ai protocolli firmati da FNSI, FIEG, INPGI ed ai ministri competenti, il nuovo contratto raggiunge un importantissimo risultato, garantendo la solidità finanziaria del nostro ente di previdenza di fronte al preannunciato massiccio ricorso degli editori a prepensionamenti e cassa integrazione per uscire dalla pesante crisi che attanaglia la stampa italiana. I pensionati lombardi invitano tutti i colleghi a votare convinti per il si al referendum del 29 e 30 maggio, affinché il nuovo contratto venga approvato a larga maggioranza, poiché solo in queste condizioni si può garantire che il Fondo perequativo possa formarsi e consolidarsi e si affrontino serenamente tutti gli altri problemi che ci stanno davanti. A questo proposito l’assemblea invita l’INGPI ad abolire dal prossimo anno le residue limitazioni al cumulo fra pensione ed altri redditi da lavoro autonomo. Auspica un impegno fra FNSI, UNGP, INPGI perché facciano fronte comune con altri istituti e sindacati affinché il governo prenda in considerazione l’ipotesi di ridurre l’imposizione fiscale che pesa sulle pensioni. I giornalisti pensionati lombardi, infine, confermano la loro volontà di partecipare come protagonisti alle prossime elezioni dal 6 al 10 giugno per la nomina dei nuovi vertici della CASAGIT, in quanto pienamente legittimati dal fatto di voler difendere questo istituto dalla bancarotta in cui l’ha portata la dirigenza uscente. Poiché i giornalisti pensionati, oltre ad aver fondato nel lontano 1974 la CASAGIT, hanno versato contributi per oltre 35 anni di lavoro, nella convinzione di mantenere in vita un istituto che garantisse loro e alle proprie famiglie, la massima assistenza integrata con quella del servizio sanitario nazionale. Per questa ragione e per gli altri motivi sopraddetti, i candidati-pensionati hanno tutte le doti e le qualità per essere eletti nel nuovo organismo dirigente.