In una nota ufficiale, l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni conferma questa mattina di aver comminato alla Rai due sanzioni, una da 51 mila euro per una puntata di Annozero di Michele Santoro, l'altra da 10 mila euro per una puntata di Che tempo che fa di Fabio Fazio, entrambe andate in onda a maggio dello scorso anno
L'Autorita', spiega la nota, ''ha sanzionato la Rai Radiotelevisione italiana per violazione dei diritti fondamentali della persona, con riferimento alla messa in onda di filmati nel corso della trasmissione Annozero del Primo maggio 2008 contenenti interventi di Beppe Grillo con offese rivolte al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al prof. Umberto Veronesi. La Rai - continua la nota - e' stata inoltre sanzionata, per la medesima violazione, con riferimento all'intervento di Marco Travaglio nei confronti del presidente del Senato Renato Schifani, nel corso della trasmissione Che tempo che fa del 10 maggio 2008. Le sanzioni ammontano a 51 mila euro per Annozero e a 10 mila euro per Che tempo che fa''. L'Agcom ''ha altresi' diffidato la Rai per violazione degli obblighi del servizio pubblico con riferimento alle medesime trasmissioni''. Entrambe le decisioni sono state adottate a maggioranza. Contro l'irrogazione delle sanzioni hanno votato, in Commissione Servizi e Prodotti, i commissari Michele Lauria e Sebastiano Sortino; gli stessi commissari, con il collega Nicola D'Angelo, si erano schierati contro la diffida all'Azienda, decisa dal Consiglio dell'organismo di garanzia. (ANSA) RAI: SANTORO TACE SU AGCOM, 'SANZIONE E' ALL'EDITORE' "No comment", per il momento, da Michele Santoro sulla sanzione che l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni ha comminato alla Rai per la messa in onda ad "Anno Zero" del 1° maggio 2008 di un intervento di Beppe Grillo contenente offese al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed al professore Umberto Veronesi. Il conduttore tace "anche perche' -fanno notare dalla redazione- l'Agcom non sanziona i giornalisti ma sanziona l'editore: sara' dunque l'editore, se lo riterra', a dirci cosa dobbiamo fare". (Adnkronos) RAI: GASPARRI, SANZIONI AGCOM CONFERMANO FAZIOSITA' SANTORO E FAZIO "La conferma delle due sanzioni comminate dall'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni ad 'Anno Zero' e 'Che tempo che fa' dimostra la faziosita' e lo spregio della correttezza e completezza dell'informazione che viene sistematicamente fatto nelle trasmissioni condotte da Michele Santoro e Fabio Fazio". Lo dichiara il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. "Lo abbiamo sempre saputo e sempre denunciato. E la decisione dell'Autorita' non fa che avvalorarlo. Santoro e Fazio sono degli arroganti recidivi, che mortificano il servizio pubblico. Ed e' ancor piu' vergognoso che personaggi come Santoro, invece di ammettere di aver trasformato uno spazio della tv pubblica ad uso e consumo dei suoi deliri di onnipotenza, continui con lettere e dichiarazioni a rivendicare la sua liberta' di azione", aggiunge. "Ma di che parliamo? Se non e' quella di Santoro l'apoteosi del protagonismo dittatoriale in video cosa altro lo e'? E se poco contano le nostre opinioni, ci auguriamo che dopo le sanzioni comminate dall'Autorita' garante, la Rai prenda provvedimenti per impedire che episodi, tra l'altro gia' ripetutisi recentemente, continuino a screditare -conclude Gasparri- la tv pubblica". (Adnkronos) RAI: VITA, AGCOM NON PUO' E NON DEVE ESSERE TRIBUNALE SPECIALE "Sconcertato, sgomento, inquieto leggo delle sanzioni comminate dall' AGICOM alle trasmissioni di Michele Santoro e Fabio Fazio. Insomma mi chiedo perche' il Presidente Calabro' stia imprimendo una torsione cosi' anomala a una istituzione pensata come regolatore e non come tribunale speciale. Cosi', almeno si immagino' la legge 249 del '97, che disegno' fisionomia e compiti dell'Autorita'. Anche le eventuali violazioni della par condicio non erano certo supposte come clava contro il dissenso, bensi' come premessa per l'esercizio delle pari opportunita'. Non si vuole esprimere - e sarebbe improprio - un giudizio di merito su questa o quella sequenza di una trasmissione. Si intende sollevare una questione ormai generale in questa stagione di governo autoritario della destra. Se le autorita' di garanzia cessano di svolgere la loro missione piu' genuina lo squilibrio dei e tra i poteri diviene insopportabile". Lo afferma in una nota il senatore Vincenzo Vita vicepresidente della Commissione Cultura di Palazzo Madama. (AGI) "Il Consiglio di Amministrazione della Rai nella seduta di oggi ha ascoltato una comunicazione del presidente Claudio Petruccioli sulle polemiche suscitate dalla puntata della trasmissione 'Annozero' sulla guerra di Gaza. Il Consiglio ha preso atto condividendola della lettera inviata da Petruccioli al presidente della Camera dei Deputati. Il Consiglio sottolinea che nel suo complesso l'informazione della Rai sul conflitto e' completa ed equilibrata; rileva che di fronte al racconto e all'approfondimento delle ragioni di crisi internazionali così drammatiche, agli autori, ai giornalisti e ai conduttori del servizio pubblico e' richiesto un più alto senso di responsabilità e di attenzione. La trasmissione di 'Annozero' del 15 gennaio u.s. si e' sottratta a questo obbligo e ha peccato di intolleranza e faziosità. A nessuno, tanto più a chi opera nel servizio pubblico, può essere negato di esprimere il proprio punto di vista, ma questo deve tener conto e rispettare anche il punto di vista degli altri per evitare di diffondere un messaggio unilaterale e parziale. In particolare quando si informa su un conflitto come quello fra Israele e i palestinesi, e' sbagliato assumere come ragioni assolute le ragioni di una delle parti in campo ma bisogna sempre raccontare i fatti e le vicende nella loro complessità con rispetto delle diverse convinzioni e posizioni. Il Consiglio di Amministrazione impegna il direttore generale affinché questi principi abbiano sempre attuazione nella programmazione della Rai". Il suddetto ordine del giorno e' stato approvato all'unanimità dal Consiglio di Amministrazione della Rai. Lo rende noto un comunicato stampa di Viale Mazzini. -------------------- La replica di Michele Santoro Il Presidente Petruccioli e il Consiglio di amministrazione della Rai mi attaccano pubblicamente senza motivare i loro pesanti giudizi e senza muovermi precisi addebiti sui contenuti della trasmissione. Annozero ha fotografato la tragedia dei bambini di Gaza, definiti da Benedetto XVI “vittime innocenti di una inaudita violenza”, senza però mancare di dar conto delle ragioni degli israeliani. Di conseguenza un Consiglio in scadenza non decide alcuna sanzione nei miei confronti, togliendomi di fatto il diritto a difendermi nelle sedi competenti, ma redige una scomunica a futura memoria. E’ come se il Presidente Petruccioli e il Consiglio di amministrazione avessero caricato un’arma per lasciarla in eredità ai loro successori, senza avere il coraggio di tirare il grilletto. In queste condizioni un dipendente viene contemporaneamente delegittimato e mandato in onda per raccogliere i proventi pubblicitari. Un vero editore non potrebbe mai comportarsi in questa maniera. Da questo momento chiunque può sentirsi autorizzato a comportarsi nel nostro studio come hanno fatto Lucia Annunziata, Clemente Mastella e Vittorio Sgarbi. Di conseguenza, non ci sarebbero le condizioni per andare avanti. Ma per le responsabilità che sento nei confronti della mia redazione e del pubblico, Annozero andrà in onda fino a quando i partiti troveranno chi avrà il coraggio di tirare il grilletto. Michele Santoro da Michele Santoro La lettera ai consiglieri del Cda Rai Pubblichiamo di seguito la lettera inviata da Michele Santoro ai membri del consiglio di amministrazione Rai. ------------------ Gentile Presidente, gentili Consiglieri Non è mia abitudine replicare a chi commenta le nostre trasmissioni e ritengo, anche in questa circostanza, di non rinunciare a questo mio comportamento. Tuttavia nel florilegio di dichiarazioni che hanno fatto seguito ad Annozero, a volte assumendo le forme del linciaggio, sono completamente scomparsi i contenuti del nostro lavoro. Siamo stati definiti terroristi, portavoce di Hamas, giornalisti spazzatura. Senza che questi insulti suscitassero adeguate reazioni. Eppure siamo il più seguito appuntamento informativo della televisione italiana in prima serata, con introiti pubblicitari che ci consentono il completo autofinanziamento senza far ricorso al canone, permettendo di destinare risorse importanti alle altre attività del servizio pubblico. Siamo anche tra le trasmissioni meglio posizionate della Rai, tra le poche seguite in prevalenza dal nord del Paese e dalle fasce più acculturate. Vi invito a leggere lo studio pubblicato questa settimana dalla Sipra per vedere quanto poco felice ed approssimativa sia la descrizione di Annozero come un programma populista e pericoloso per la democrazia, dal momento che a guardarlo non e’ un esercito di sempliciotti ma una fetta di opinione pubblica che ricorre a molte fonti per informarsi. Personalmente considero l’intervento dell’Ambasciatore dello Stato d’Israele, Gideon Meir, una grave interferenza nella libertà d’espressione del nostro Paese. Ma non gliene faccio una colpa. La responsabilità ricade, piuttosto che sulla politica di quel governo, sul difetto di liberalismo del sistema politico italiano e della categoria alla quale appartengo, che non reagisce adeguatamente a queste clamorose invasioni di campo. Repubblica ha pubblicato un intervento di David Grossman, che si concentra sulle caratteristiche dell’ultima rappresaglia israeliana, lasciando sullo sfondo le ragioni storiche che hanno prodotto il conflitto. Ho realizzato molte trasmissioni sui rapporti tra Stato d’Israele e palestinesi e posso rassicurare il nostro Presidente - che di queste cose si è occupato sicuramente meglio di me quando era Direttore de l’Unità: niente può scatenare una rissa in uno studio televisivo quanto l’evocazione della Storia. Ricorrere all’approccio storico avrebbe sicuramente consentito ai sostenitori di Hamas (assenti nel parterre) di mettere in discussione l’esistenza dello Stato d’Israele. Con la nostra impostazione, unica trasmissione, abbiamo potuto affrontare l’argomento in prima serata, decidendo (proprio come Grossman) di parlare dei bambini e della possibilità di fermare il massacro, domandandoci se fossero necessari quei corpi straziati per restituire sicurezza allo Stato di Israele. Sono accusato di essere fazioso. Ma a quale fazione apparterrei? Ad una piccolissima fazione che conta qualche centinaio di aderenti. Se qualcuno avesse chiesto a quei bambini: “Preferireste vivere?”, cosa avrebbero risposto? “Certo che sì”. Bene, io la penso esattamente come loro. Su quanto è avvenuto ho trovato su Internet un’ analisi di un giornalista de “Il Messaggero” che non conosco, Corrado Giustiniani. L’unico che ha rivisto il documento “La guerra dei bambini” minuto per minuto. Vi allego il suo scritto insieme alla trascrizione completa del programma. Così potrete controllare comodamente che l’insulto più grave è quello che mi è stato rivolto affermando: “La trasmissione, come l’hai impostata finora, scusate ma questo è il mio lavoro farlo, non entro nel merito, è al 99,9%, eccetto la voce della ragazza di prima, tutta mirata…”. Un insulto gratuito, assolutamente non giustificato da quello che era stato trasmesso fino a quel momento. Contate le parole, classificatele pure a seconda di quello che dicono. Soffermatevi poi sulla frase pronunciata da Lucia Annunziata quando gli animi erano calmi: “Faccio una parte assolutamente da stronzissima”. Cosa voleva dire? Che parte voleva fare? Fornite voi una spiegazione plausibile, visto che lei avrebbe potuto dire tutto quello che voleva sull’argomento trattato, ragioni storiche comprese. Purtroppo, siccome siamo scomodi per il sistema politico, è invalsa l’abitudine di entrare nel nostro studio non per discutere o argomentare ma per insultarci. Tanto non si rischia niente. Io questo non l’ho tollerato la scorsa settimana e non lo tollererò nelle settimane a venire. Tra le tante menzogne scritte su di noi ce n’e’ una insopportabile: avremmo addebitato la morte dei bambini soltanto alla responsabilità dello Stato di Israele. Vi prego di leggere almeno questo stralcio di dialogo tra me e la scrittrice israeliana Manuela Dviri all’inizio della nostra trasmissione, traendone le dovute conclusioni. DVIRI E quando guardo queste immagini sento una grande pesantezza, mi sembra che sia tornato il tempo della retorica, delle parole vuote, che, della stupidità umana. Siamo tutti assassini, sono un’assassina anch’io SANTORO Siamo tutti responsabili e tutti impotenti, insomma DVIRI Tutti, siamo tutti responsabili, tutti impotenti, io sono un’assassina, siamo tutti degli assassini, siamo degli assassini dei bambini del Darfur, del Congo, della Palestina, anche dei bambini israeliani che sono morti in questi anni. Siamo tutti degli assassini. Io sono un’assassina. SANTORO Non abbiamo fatto abbastanza per evitare tutto questo DVIRI Non abbiamo fatto nulla. Non facciamo nulla. Infine qualcuno di voi ha ritenuto di dover ricordare che siamo in onda grazie ad una sentenza della magistratura. Ma dovrebbe dedurne che solo grazie ad una sentenza della magistratura la Rai può oggi venderci come un prodotto pregiato del listino della Sipra. Tuttavia, prendete pure le vostre decisioni editoriali serenamente e a prescindere. L’importante è che siano rispettose delle leggi e dei contratti in essere. Io credo di aver lavorato, da 25 anni a questa parte, con coscienza, serietà e producendo grandi profitti per l’Azienda. Per il resto, buon lavoro Michele Santoro