CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Ordine 27 Mar 2006

La seconda replica di Abruzzo a Nuova Informazione sulla contestazione del bilancio dell'Ordine di Milano

“Nuova Informazione“ (“Autonomia e Solidarietà” in campo nazionale) mena vanto per la “contestazione del bilancio” dell’Ordine di Milano e “anche delle modalità di votazione” senza spiegare la natura di detta contestazione. I bilanci, comunque, sono stati approvati a maggioranza.

“Nuova Informazione“ (“Autonomia e Solidarietà” in campo nazionale) mena vanto per la “contestazione del bilancio” dell’Ordine di Milano e “anche delle modalità di votazione” senza spiegare la natura di detta contestazione. I bilanci, comunque, sono stati approvati a maggioranza.

Esponenti di primo piano di questa componente sono presenti almeno dal 1996 nel Consiglio dell’Ordine. Le polemiche nascono solo oggi, quando nel Consiglio hanno una sola rappresentante (Letizia Gonzales), che dice no, aprioristicamente, a tutto quello che decidono gli altri consiglieri, dimenticando il suo passato e il suo presente di collaboratrice del presidente (come responsabile, con Laura Mulassano, dell’Urp...su delega del presidente). E’ una sua libertà, che va rispettata. Vediamo la sostanza delle polemiche: a) affitto della sede. L’affitto costa 116 mila euro (con le spese incluse, compresi riscaldamento, servizio portineria nonché aria condizionata d’estate). E’ un ufficio di 355 mq, che ha un archivio di altri 100 metri quadrati. E’ all’ottavo piano del “Palazzo dei Giornali” di via Antonio da Recanate 1 (di proprietà della Curia milanese). Il contratto d’affitto, con costi contenuti rispetto a quelli di mercato, è stato approvato dall’intero Consiglio (Gonzales compresa) e dai revisori. b) Tabloid. Il mensile ha una foliazione di 32-40 pagine e una tiratura di circa 25mila copie a numero (10 numeri all’anno, presente anche dal gennaio 2000 nel portale dell’Ordine www.odg.mi.it). Nel 2005 è costato 142mila euro (tenendo conto della spesa di 169mila euro e delle entrate pubblicitarie per 27mila euro). Nel costo figurano la stampa, l’opera di un grafico, la spedizione (2.600 euro circa a numero), le collaborazioni (retribuite solo a coloro ai quali vengono chiesti gli articoli). “Tabloid” oggi è considerato dagli Ordini di altre categorie un modello sotto il profilo dell’informazione e del dibattito sui problemi della professione. Nel 2006 sono previsti 6 numeri con una contrazione delle spese legata anche all’incremento prevedibile del gettito pubblicitario. Delle 25mila copie, 22.300 vanno agli iscritti e altre 2.200 vanno a giornalisti e istituzioni (comprese le biblioteche) di altre regioni. 500 copie vengono divise tra l’Ordine, l’Ifg e l’agenzia pubblicitaria, che cura il periodico. L’Ordine ha l’obbligo di comunicare (vedi articolo 1 della legge 150/2000) con iscritti e società civile ( e lo fa con Tabloid e il portale nonché con le email). c) Consulenze legali. Le spese per consulenze legali e notarili nel 2005 sono ammontate a € 61,768,57 con un incremento di € 26.835,57 (€ 35.533,00 circa nel precedente esercizio): dobbiamo pur difendere le nostre decisioni disciplinari nelle sedi giudiziarie (Tribunale, Corte d’Appello e Cassazione) e questo costa; altre volte abbiamo bisogno di pareri legali e anche questa voce costa. I giornalisti condannati impugnano le nostre decisioni e quelle del Consiglio nazionale. Bisogna essere presenti nei Tribunali per difendere la linea deontologica dell’Ordine. L’Unione pensionati (l’unica struttura corporativa sopravvissuta al regime fascista) ci ha costretto a difenderci (vittoriosamente) davanti al Ministero della Giustizia a seguito della delibera, che nel 2005 ha aumentato la quota di 10 euro a sostegno dell’Ifg “De Martino”. Il ricorso dell’Unione è stato archiviato in base al principio del silenzio assenso (alla delibera dell’Ordine di Milano). L’Ifg è stato ed è il laboratorio più avanzato della professione di giornalista in Italia. d) Causa civile dell’Inpgi v. Tabloid e il suo direttore. Il 2005 s’è infine caratterizzato per una voce negativa e imprevista senza la quale l’avanzo d’esercizio (83mila euro) sarebbe stato ancora più consistente. Si tratta di € 47.255,30 versati all’Inpgi a seguito di una sentenza esecutiva che vede l’Ordine soccombente in primo grado in una causa per diffamazione promossa dall’Inpgi. Le attività dell’Ordine sono coperte da polizza assicurativa: attualmente, a seguito di delibera consiliare, siamo in lite giudiziaria con Milano Assicurazioni (Nuova Maa Assicurazioni) per il recupero dei 47.255 euro versati dall’OgL all’Inpgi. Va aggiunto, comunque, che i revisori dell’OgL, con pronuncia 1 luglio 2002, hanno ritenuto unanimi che il presidente dell’OgL-direttore di Tabloid sia “legittimato a intervenire su questioni inerenti l’Inpgi” e che “nulla osta alla nomina di uno o più legali difensori del Presidente e dell’intero Consiglio. Il nostro punto di vista è che la delibera per la nomina di un organo di difesa sia dovuta (art. 166 Cpc)”. In sostanza i revisori hanno applicato la delibera 18 giugno 2001 (approvata anche da Gonzales & C.) , che al punto 2 assicura al direttore di Tabloid la “tutela legale automatica a carico dell’Ordine e la copertura integrale dell’Ordine per quanto riguarda richieste di risarcimento danni in sede civile e penale nonché le spese legali”. Questa delibera (in https://www.odg.mi.it/docview.asp?DID=1134) assicura al direttore di Tabloid un tutela ampia, come condizione di miglior favore rispetto alla clausola contrattuale della nota a verbale dell’articolo 47 del Cnlg 2001/2005: “Le parti esamineranno entro 90 giorni dalla data di stesura del presente contratto la possibilità di stipula di polizza assicurativa generale per l'intero settore finalizzata alla copertura parziale dei danni conseguenti a responsabilità civile individuando criteri e limiti della relativa copertura”. Questo argomento, mai definito dalle parti, è oggetto della trattativa in corso tra Fnsi e Fieg per il rinnovo del contratto. L’articolo 7 della legge 741/1959 consente la deroga alle norme contrattuali “sia con accordi o contratti collettivi che con contratti individuali, soltanto a favore dei lavoratori”. La delibera “migliorativa” 18 giugno 2001 (riconfermata il 10 giugno 2004), quindi, è coperta dall’articolo 7 della legge n. 741/1959. Osservo che i direttori responsabili quando assumono l’incarico ottengono la malleveria dall’editore con accordi espliciti sul punto. Questo è un uso consolidato a Milano come a Roma. Una sentenza di I grado non è, comunque, una condanna definitiva. Nel 1999 abbiano perso una causa (per presunta diffamazione collegata a un articolo su Tabloid)) con Paolo Occhipinti (direttore di Oggi) con un esborso di lire 47.471.000. Poi nel 2002 abbiamo vinto in appello con il conseguente recupero dei quattrini. Allora non ci furono polemiche e richieste di pareri (da parte di Gonzales & C. ). Eppure quella sconfitta iniziale ebbe una eco sulla stampa italiana (il tema in discussione riguardava i messaggi giornalistici ingannevoli, che mascheravano marchette). Per quanto riguarda la sentenza del 19 luglio 2005 esecutiva sul piano economico ma non definitiva, bisognerà attendere le sentenze di II e III grado. Poi si potranno tirare le somme. Rivendico il mio diritto costituzionale alla Giustizia, che è articolato in tre gradi di giudizio e non in uno solo (come qualcuno erroneamente pensa). e) Dipendenti e collaboratori dell’OgL. I dipendenti sono 9 da sempre (10 soltanto nel 2005). Il ministero del Tesoro (Ragioneria generale dello Stato) ha riconosciuto che sono pochi in rapporto ai carichi effettivi di lavoro. I cococo riguardano due professionisti che curano, progettano e coordinano rispettivamente i due corsi annuali riservati ai praticanti e i due corsi annuali riservati agli aspiranti pubblicisti degli uffici stampa; due (oggi tre) collaboratori interni addetti agli uffici; il professionista che assiste, analizzando la stampa periodica, il consigliere relatore dei procedimenti disciplinari; la donna delle pulizie. L’Ordine non ha uscite in nero, nemmeno un euro. Di tutte le collaborazioni si parla nella delibera citata (in https://www.odg.mi.it/docview.asp?DID=1134). L’uso di moderne tecnologie anche nella trasmissione delle raccomandate attraverso il web ha consentito risparmi cospicui e ne consentirà altri in futuro. Abbiamo un sistema informatico d’avanguardia. Tengo a precisare che l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia è ente pubblico non economico disciplinato anche dal Dlgs n. 165/2001. L’articolo 7 (comma 6) del Dlgs n. 165/2001 consente all’Ogl “ per esigenze cui non può far fronte con personale in servizio di conferire incarichi individuali ad esperti di provata competenza, determinando preventivamente durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione”. In base all’articolo 1 (punto 2), la “legge Biagi” (Dlgs n. 276/2003) non si applica alle pubbliche amministrazioni alle quali l’Ogl appartiene. I contratti dei cococo scadono con la fine della consigliatura (giugno 2007). f) Quote. Sono incassate tramite Esatri. I morosi triennali vengono cancellati. Il 50% della quota va all’Ordine nazionale. g) Spese iniziative culturali. L’impegno 2005 è stato di 424mila euro così suddiviso: 205mila euro all’Ifg “De Martino” (è il gettito unatantum dell’aumento di 10 euro della quota associativa); 167mila euro per i 4 corsi dedicati ai praticanti e agli uffici stampa (contro entrate pari a 179mila euro); 44mila euro per il Premio tesi di laurea; 3mila euro ai Premi Gavinelli e Giornalisti Brianza; 3.973 euro per i tre esami di cultura generale (dedicati a chi non ha il diploma per accedere al praticantato); 898 euro per beneficenza). Per quanto riguarda il Premio tesi di laurea e il potenziamento della biblioteca (13mila euro in acquisto libri e giornali, abbonamenti a banche dati e a cd giuridici) il discorso diventa più complesso. Anche queste sono attività culturali. La Lombardia parla all’Italia dal 1764 (con il “Caffè) e, nel campo dei media, l’Ordine di Milano parla all’Italia, sviluppando una scelta ideale vecchia di 240 anni. L’Ifg è aperto a tutti i laureati italiani. La Biblioteca è un unicum sul giornalismo con i suoi 4mila volumi in via di catalogazione. E’ frequentata dai laureandi impegnati nella stesura delle tesi. L’Ordine di Milano ha segnato dal 1965 tutte le svolte della professione in campo deontologico, della formazione (con l’Ifg), delle interpretazioni sul praticantato e sulle procedure disciplinari, sul collegamento forte con l’Università, etc. h) Trasparenza: tutto quello che l’Ordine fa (assistenza legale, contrattuale e fiscale) è illustrato nel portale e su Tabloid. Non abbiamo scheletri negli armadi. Paghiamo i collaboratori delle nostre attività poco e male (come sa Marina Cosi, nostra preziosa docente di moda nel corso riservato ai praticanti). I bilanci sono pubblicati nella home page del portale. i) Impegno “a titolo onorifico e gratuito”. Il presidente, i consiglieri e i revisori dell’Ordine di Milano, per una loro libera scelta consacrata nella delibera citata, non percepiscono indennità di carica e gettoni di presenza. Non ho alcun “rapporto di servizio” con l’ente. Svolgo le funzioni di presidente e di direttore (anche del sito web dell’OgL) a titolo gratuito e onorifico (come si diceva nell’800). Come direttore di Tabloid, svolgo “una attività eminentemente privatistica del tutto separata da quella di natura pubblicistica connessa alla carica ricoperta in seno all’Ordine dei Giornalisti” (decreto di archiviazione 30 aprile 1997 del Gip Luca Pistorelli) e pertanto, nella veste di direttore, sono un collaboratore dell’OgL. j) Conclusioni. Una contestazione inutile, strumentale, da parte di chi, Nuova Informazione, ha condiviso fino al giugno 2004 la gestione dell’Ordine, l’organizzazione delle assemblee, tutte le spese e tutte le politiche verso gli iscritti. Una sola cosa è cambiata: i consiglieri di Nuova informazione da 4 si sono ridotti a uno. Una sconfitta bruciante. E’ la prima volta che una forza che si dice di sinistra contesta l’acquisto dei libri per la biblioteca e un premio riservato alle migliori tesi di laurea sul giornalismo dopo averne condiviso lo spirito e i fini con Bruno Ambrosi. Era il 1998. Eravamo…alleati in maniera pulita e senza baratti!!! Per quanto riguarda la deontologia, il portale parla da solo con le decisioni pubblicate a tutto campo. Sui controlli interni nulla da eccepire: il presidente del Collegio dei revisori, Giacinto Sarubbi, è un noto e affermato commercialista. E’ una garanzia per tutti. Rimane lo sconcerto provocato (dalle polemiche pretestuose e infondate in fatto e diritto) negli 85 neo praticanti e nei 24 colleghi meno giovani onorati con la medaglia d‘oro per i 50 anni di Albo. La mia competenza, acquisita in tanti anni di studio e di lavoro sul campo, è e rimarrà a disposizione dei colleghi finché lo vorranno. Le miserie e le provocazioni rafforzano il mio spirito combattivo. “Il conflitto è vita” dicevano gli antichi greci. La memoria corta e le bugie suscitano soltanto malinconia. Franco Abruzzo/presidente OgL

@fnsisocial

Articoli correlati